Un altro sacerdote finisce in manette con l’accusa di pedofilia. Si tratta di don Marco Rasia, 44 anni, coadiutore della parrocchia di Omegna (Verbania). Il prete, secondo l’accusa formulata dalla Procura di Novara, avrebbe commesso abusi sessuali su minori quando prestava servizio nella parrocchia di Castelletto Ticino. L’arresto è stato eseguito dalla squadra mobile sabato mattina, ma è stato reso noto soltanto in giornata, dopo che la diocesi di Novara in un comunicato ha espresso “sorpresa, sgomento e tristezza” per l’arresto del sacerdote e, in attesa degli sviluppi della vicenda, ha garantito la “massima trasparenza nei confronti della comunità civile ed ecclesiale”.
Ordinato sacerdote nel 1997, don Marco aveva prestato servizio nella parrocchia di Castelletto Ticino sino al 2009. Le indagini devono ora accertare se altri episodi analoghi si siano verificati anche a Omegna, dove il sacerdote era coadiutore dell’oratorio della parrocchia. Proprio di recente don Marco aveva chiesto e ottenuto dal vescovo, monsignor Franco Giulio Brambilla, un periodo di distacco dagli impegni pastorali. La decisione del vescovo, precisa la diocesi nella nota, “era motivata da elementi per i quali non era possibile prevedere i successivi sviluppi”.
Il prete, coadiutore della parrocchia di Omegna, era stato arrestato il 13 aprile. Il Gip ha ora accolto la richiesta della difesa. Don Marco attende lo sviluppo delle indagini dalla casa dei genitori
Don Marco Rasia è uscito dal carcere.
Il sacerdote, coadiutore della parrocchia di Omegna, era stato arrestato lo scorso 13 aprile per violenza sessuale su minori. I fatti risalirebbero ai tempi in cui il prete prestava servizio presso la parrocchia di Castelletto Ticino.
Da martedì 30 aprile don Marco è agli arresti domiciliari; attenderà lo sviluppo delle indagini dalla casa dei genitori, a Novara. Il Gip di Novara ha infatti accolto la richiesta della difesa di attenuare la misura cautelare.novaratoday.it