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BASTA TASSE: TANGENTE DI STATO DITTATORIALE

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    00 07/01/2015 13:29

    BASTA TASSE: TANGENTE DI STATO DITTATORIALE



    Pubblicato su 7 Gennaio 2015 da FRONTE DI LIBERAZIONE DAI BANCHIERI 
    di Gianni Lannes

    C’erano una volta le classi sociali; ora soltanto chi sta in alto (pochi) e chi sta in basso (tanti). La crisi, la disoccupazione, il lavoro che non c’è, e le tasse che spuntano al posto dei funghi. A ben pensarci, le imposte nel Belpaese sono una tangente mafiosa a tutti gli effetti, un’imposizione autoritaria, incostituzionale, e dunque, illegale. La crisi economica non esiste, è una manovra speculativa. Tutti gli umani hanno soltanto un debito ecologico con madre Natura, che prima o poi chiederà il conto salato.

     In un passato recente un certo Gandhi ha dimostrato che per debellare e far collassare un governo dispotico, nel caso tricolore anche abusivo, il sistema più veloce ed efficace, è, appunto, non pagare le tasse. Il popolo indiano anche attraverso la marcia del sale, ha così ottenuto l'indipendenza dal colonialismo inglese.

     E poi, fate caso all’immigrazione di massa: un’autentica invasione pilotata da chi detiene il potere.
     I cosiddetti “extracomunitari” approdano nello Stivale senza documenti di identità, ma non è colpa loro. Come sempre, il governo eterodiretto di turno provvede a pagare loro una diaria mensile con denaro pubblico fornito dagli ignari contribuenti, mentre 10 milioni di italiane e italiani muoiono di fame (alla voce rapporto Caritas del 2014) e tanti altri connazionali sopravvivono.

    Siamo dinanzi ad una manovra che serve ad instillare odio, e violenza. Attenzione, però, non bisogna alimentare il razzismo. Vogliamo dare una mano ai popoli del sud? Bene aiutamoli a progredire nei loro Paesi.

    Il quadro generale non è roseo, anche se si fa finta di niente. Persone che si tolgono la vita perché non ce la fanno più a pagare questo Stato mafioso, e gente che si ammala sempre più a causa dell’inquinamento bellico provocato dalle scie chimiche e dagli esperimenti segreti di guerra. Ci trattano come cavie, e a guai a chi fiata. Tuttavia, non bisogna rassegnarsi.

    Si parla, si parla e poi si parla, ma non si agisce mai di concerto dal nord al sud, isole comprese, dai paesi alle città, dai Comuni alle Regioni. Lamentarsi non serve a niente. Bisogna reagire, passare all’azione astuta, intelligente, imprevedibile, pacifica e non violenta. Stacchiamo la spina a questi parassiti statali ed internazionali. E lasciate perdere quei grulloni pentallati, sono funzionali al sistema, come hanno dimostrato i fatti. Il primo passo è l’in-formazione. La prima rivoluzione è interiore. Su la testa!


    Tratto da:http://sulatestagiannilannes.blogspot.it
     

    [Modificato da ReteLibera 07/01/2015 13:31]
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    Il Paese dei politici e dei cittadini onesti



     by 


    L’evasione è un alibi perfetto per giustificare il fallimento della politica. Supponiamo che, come per incanto, gli italiani diventino improvvisamente tutti onesti e nessuno evada più il fisco. Cosa accadrebbe? Se tutti pagassero le tasse ne pagheremo di meno e staremo meglio, tutti! Ma siamo proprio sicuri che andrebbe così? 

    I politici diventerebbero come d’incanto tutti onesti, lindi e pinti? Le fabbriche non chiuderebbero?

    Governo e Parlamento attuali si troverebbero fra le mani 130-140 miliardi di euro. Ebbene, mi vengono i brividi a questo pensiero. Tenterebbero di chiudere parte della voragine del debito pubblico? 

    Salterebbero fuori altre opere pubbliche inutili sul tipo Expo e Tav?
    O metterebbero mano alla sanità pubblica, alle fatiscenti scuole italiane?

    Aiuterebbero le famiglie sulla soglia della povertà? Oppure li userebbero per aumentarsi le auto blu, i finanziamenti pubblici, la coca, le escort, i trans, i voli, i pranzi, i massaggi di Stato, i frizzi e i lazzi, insomma tutto lo schifo che abbiamo visto in questi anni?

    Ardua la risposta (o forse no). Se tutti pagassero le tasse, ci troveremmo nella stessa identica situazione di adesso, solo “leggermente” più incazzati e poveri.

    uomoqualunque.net