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Costi della politica

Ultimo Aggiornamento: 04/08/2013 17:40
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Politica, quanto mi costi…

Chi è quello strano essere così pulito da spendere in carta igienica e sapone il doppio di quanto spenda in benzina
(508 euro l’anno contro 215)? E l’illuminato che ogni anno paga un conto di luce di 4.014 euro contro solo 1.538 di
riscaldamento e condizionamento? E’ lo stesso curioso individuo che nel 2010, in piena era informatica, ha speso la
bellezza di 593 euro in francobolli buste e carta da lettera. Lo stesso che ha telefonato per 2.861 euro, ha pagato 80
euro di lavanderia e 235 per farsi svuotare i cestini, 4.397 euro per i facchini, 6.796 per mangiare e 10.896 per farsi
pulire ufficio e sale riunioni. E’ il senatore italiano.

E il signore che nel 2010 ha totalizzato 3.674 euro sulla bolletta telefonica, ha
pranzato con 8.730 euro, ha speso 1.888 euro in carta e articoli da cancelleria, ha
pagato 120 euro per farsi custodire il cappotto, 3.015 euro per il computer nuovo e
11.904 per i relativi programmi? Il deputato italiano.


Naturalmente questi costi vanno moltiplicati per 315 (il numero dei senatori) e per
630 (il numero degli onorevoli) e al risultato vanno aggiunti tutti gli innumerevoli altri
costi che portano ai 545 milioni e 142.912 euro (+0,62% sul 2009) spesi nel 2010
dal Senato italiano e a un miliardo e 223 milioni 872.747 euro spesi dalla Camera dei
deputati
.


Ma naturalmente nessuno dei nostri parlamentari ha speso alcunché, dal momento
che tutto è stato addebitato a quella parte degli italiani che pagano le tasse e che si
sono visti sottrarre dai servizi a cui aspirerebbero, i fondi serviti a saldare molte
altre spese della politica, agli emolumenti e ai vitalizi dei nostri 945 beniamini.

Le Palais Royal

Tra le spese intelligenti della nostra politica vi sono i costi di affitto dei suoi palazzi.

Anziché acquistarli, si è sempre preferito pagare elevatissimi canoni di locazione, né si è mai pensato di costruire in
periferia una cittadella della politica, acquistando un numero minimo di edifici utili e liberando così oltretutto il centro di Roma dal viavai di auto blu e dai possibili danneggiamenti dei contestatori.



Nel 2010 il Senato con le sue 14 pertinenze ha speso 4 milioni 461.722 euro (371.810 euro di affitto mensili) e la Camera 37 milioni 840.842 euro per i suoi 22 edifici: oltre 3 milioni al mese! A queste cifre si aggiungano manutenzioni ordinarie e straordinarie: per il Senato quasi 10 milioni e più di 19 per la Camera.

300.000 euro all’anno per gli ascensori della Camera

Le voci di spesa ovviamente sono molte. Tra le più curiose, nei bilanci dei due rami del Parlamento troviamo quelle per gli ascensori della Camera (300.000 euro, ossia 25.000 euro al mese!); il costo annuo per rifiuti, igienizzazione e disinfestazione del Senato (dalle cimici?) è stato di ben 74.034 euro; e 59.000 euro è costato far lavare le auto blu.
I senatori nel 2010 ci hanno fatto spendere 15.000 euro (!) per comprare stoviglie e posate, 202.585 euro per rinnovare
 arredi e tappezzerie, 438.668 euro per comperare tv, hi-fi e proiettori, 184.489 euro per carta e cancelleria, quasi 2
milioni di euro solo per ricevere ospiti illustri (a cui evidentemente hanno offerto cene con le posate e le stoviglie da
15.000 euro) e così via.

7 milioni di euro l’anno per le pulizie!

Gli onorevoli invece ci hanno caricato spese altrettanto esose: 1.220.000
euro di hardware e 2.785.000 di software, 7 milioni per le donne delle
pulizie, 600.000 per la nettezza urbana e 70.000 per la lavanderia.
I deputati si sono sbizzarriti anche con la deforestazione: 1.190.000 euro
di carta e cancelleria; 50.000 in carta igienica e saponi.
E poi gli onorevoli hanno viaggiato molto (sempre a nostre spese) ed ecco il conto finale: ferrovie 1.650.000 euro, aerei 9.680.000, voli all’estero 950.000, pedaggi autostradali 600.000, auto a noleggio (in assenza dell’auto blu) 200.000 e qualche extra in nave o traghetto per miseri 10.000 euro.

Si sono poi formati a nostre spese in lingue straniere e informatica per 400.000 euro, e hanno goduto di assistenza
informatica per 2.600.000 euro: forse, visto l’importo, avranno avuto la consulenza personalizzata di Bill Gates!
A questo si aggiungano i 2.369.346 euro di costo per l’accesso gratuito agli atti parlamentari in rete.


Senza guardare ai costi per singolo onorevole e senatore, ai
35.800.000 euro regalati ai gruppi parlamentari per le loro piccole
esigenze, è interessante soffermarsi sui costi generati dagli edifici
della Camera: spese fabbricati 5.456.000, impianti elettrici 2.870.000
(forse firmati Yves Saint Laurent), impianti condizionamento e
termoidraulici 2.511.000 (Armani?), impianti di telecomunicazione
1.900.000 (
Jean Paul Gautier?), altri impianti (nucleari?) 740.000.
La Camera ha anche un proprio presidio sanitario a Montecitorio,
che costa la bellezza di 1.615.000 euro l’anno: due ambulanze in zona costerebbero troppo poco.

Guardando ad altri Paesi europei, balza agli occhi che, mentre a Roma dal 1996 ad oggi i possedimenti parlamentari
sono cresciuti del 600% (fonte radicale) avvantaggiando pochi immobiliaristi romani, il governo francese a Parigi conta
solo sul 
Palais Bourbon  sede dell’Assemblea nazionale e su due edifici attigui dedicati ai servizi amministrativi e agli uffici dei deputati. A Berlino invece il Bundestag ha vicini tre edifici per i deputati; a Londra sta tutto a Westminster.
In 15 anni i palazzi della politica romana hanno conquistato 270.000 metri quadrati di cuore storico della capitale: molto
più dei 210.000 del Louvre (nella foto sopra) di cui quelli aperti al pubblico sono solo 60.000.



Di spesa in spesa si arriva anche ai rimborsi per il rinnovo di 
Camera-
Parlamento Europeo- Consigli regionali
 e per promotori referendum:
199.332.640 euro, mentre il Senato ha rimborsato i partiti con
179.454.261 euro per le spese elettorali sostenute.

Pensando a chi non c’è più…

Le spese delSenato 2010 includono
anche gli ex. Per il trattamento
pensionistico degli ex senatori
abbiamo speso 76.831.959 euro.
Alla Camera in pensioni sono andati 204 milioni 166.386 euro.

Tra le pieghe del bilancio della Camera spuntano anche 275.000 euro di contributo
annuale alla Fondazione Carlo Finzi che conferisce borse di studio: anche se sarà
evidentemente una fondazione molto conosciuta, in rete è difficile capire di cosa
si tratti, visto che le uniche tracce riportano ai suoi presidenti Rocco
Buttiglione
 e
 Giorgia Meloni e a quanti si chiedono che cosa sia questo ente che
l’anno prima ci era costato “solo” 250.000 euro.


(le fonti: http://bilancio2011.camera.it/5    e

http://www.senato.it/leg/16/BGT/Schede/docnonleg/21553.htm )

[Modificato da ReteLibera 04/08/2013 17:38]
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Gli sprechi di Palazzo Silvio: fra staff, viaggi, show, indennità, mobili, jet e auto blu. Ecco la lista inedita

Lo scorso anno la presidenza del Consiglio ha speso 4,7 miliardi. Con un aumento record tra staff, viaggi, show, indennità, mobili, jet e auto blu. Ecco la lista inedita
(di Emiliano Fittipaldi - l'Espresso)

Mario Monti ha promesso sacrifici. Ma ha detto pure che chi governa deve avere il coraggio di metter finalmente mano ai privilegi.

Da premier incaricato non ha specificato a chi o cosa si riferisse, ma è assai probabile che ce l'avesse con le lobby, le corporazioni, gli evasori fiscali e, soprattutto, con i politici e le loro prebende.

"Monti non è uno stupido, e sa che se vuole far trangugiare l'amara medicina agli italiani, dovrà innanzitutto tagliare le franchigie e gli sperperi della Casta", chiedono in coro commentatori ed economisti.

Qualcuno consiglia l'abolizione immediata delle Provincie, altri puntano sul dimezzamento dei parlamentari, ma di sicuro il professore potrebbe cominciare a fare le grandi pulizie cominciando dalla sua nuova casa.

Palazzo Chigi è infatti un mostro succhiasoldi, l'istituzione più costosa d'Italia: "l'Espresso" ha letto le spese (inedite) della presidenza del Consiglio del 2010, scoprendo che la corte di Silvio Berlusconi è costata oltre 4,7 miliardi di euro in 12 mesi, con un aumento del 46 per cento rispetto alle uscite registrate nel bilancio 2006.

La crescita può in parte essere spiegata con la decisione di Romano Prodi di trasferire alcune competenze sotto la presidenza del Consiglio (che così ha inglobato le politiche per lo Sport, per la Famiglia e la Gioventù), né bisogna dimenticare che una grande fetta dello stratosferico budget viene mangiata dagli interventi "attivi" dei vari dipartimenti, Protezione Civile su tutti: nel 2010 l'emergenza per il terremoto in Abruzzo ha pesato sui conti per oltre 800 milioni di euro.

Ma l'anno scorso - come, va detto, succedeva anche ai tempi dei governi di centrosinistra - una valanga di denaro è servita anche a far sopravvivere il Palazzo: centinaia di milioni di euro sono partiti per il funzionamento dell'ufficio del presidente Berlusconi e del sottosegretario Gianni Letta, dell'ufficio stampa retto da Paolo Bonaiuti e dei vari "servizi" controllati dal Segretariato Generale, senza dimenticare le strutture di diretta collaborazione e i dipartimenti guidati da sottosegretari e ministri senza portafoglio.

Alla fiera degli sprechi hanno partecipato tutti.

Andiamo con ordine. Per il solo "funzionamento" di Palazzo Chigi nel 2010 lo Stato ha impegnato quasi mezzo miliardo di euro, che se ne vanno in stipendi ai dipendenti, indennità, missioni, affitti e comitati di ogni forma e specie.
 
Eppure, nel maggio di un anno fa, in piena crisi economica, il Cavaliere aveva promesso solennemente di ridurre la spesa pubblica. "La spesa è ingente, capillare e non più sostenibile, soggetta a pessime gestioni e malversazioni".


La colpa?
 
"I governi consociativi" della Prima Repubblica e "il governo della sinistra" che avrebbe fatto esplodere i costi.

Che fare, dunque?

La ricetta migliore, spiegava l'ex capo del governo, è semplice: "Limare gli sprechi degli enti, dell'amministrazione pubblica e della politica".


Se l'ex presidente del Consiglio predicava bene, la sua presidenza del Consiglio ha razzolato male.
 
Per fare un confronto tra le spese di Berlusconi e quelle dell'ultimo governo di centrosinistra basta prendere il bilancio del 2007, l'ultimo gestito da Prodi e il suo staff.

Per il segretariato generale (l'ufficio comandato da Manlio Strano che gestisce le funzioni istituzionali, le spese di rappresentanza, i voli blu, la biblioteca di Palazzo Chigi e il servizio per "il raccordo organizzativo tra le varie strutture della Presidenza") nel 2010 la spesa corrente è arrivata a 631 milioni di euro, di cui 363 milioni inghiottiti dai costi fissi per stipendi e uffici vari.

Sono cifre degne di una reggia imperiale, che non conoscono freni: così l'anno scorso per il funzionamento del segretariato il Cavaliere ha speso 80 milioni in più rispetto al 2007.

L'ufficio stampa di Palazzo Chigi, che già con Prodi costava mezzo milione l'anno, con il Cavaliere è schizzato a quota 645mila: i comunicati di Paolo Bonaiuti e dei vari collaboratori per diffondere il credo di "Silvio" e le opere del primo ministro ci sono costati in pratica 1.700 euro al giorno.

Altri 81 mila euro sono finiti nell'acquisto di giornali, 77 mila per le pubblicazioni on line della Biblioteca Chigiana. 

Ma è per le cerimonie di Silvio Berlusconi che vanno via milioni a go-go: la voce "spese di rappresentanza" nel 2007 superava di poco i 344 mila euro, nel 2010 è raddoppiata.

Se le visite ufficiali di Prodi e dei suoi vicepremier Massimo D'Alema e Francesco Rutelli ci sono costate 1,4 milioni di euro, per i convegni e gli incontri del solo Berlusconi abbiamo pagato esattamente quattro volte di più: 5,6 milioni di euro, soldi pubblici usati - tra le altre cose - per i summit sotto la tenda di Gheddafi, le gite di Stato a Panama insieme all'amico Valter Lavitola, quella in Brasile dove il Cavaliere fu sollazzato con uno spettacolino di sei ballerine di lap-dance, i soggiorni in Russia nella dacia del sodale Vladimir Putin.


Capone-grazianaLe manifestazioni pubbliche che vedono Berlusconi protagonista sono organizzate dai suoi curatori d'immagine preferiti, tutti assunti nell'ufficio del presidente: tra loro Mario Catalano, ex scenografo di "Colpo Grosso", e Roberto Gasparotti che ha voluto nel suo staff anche Graziana Capone, la Papi-Girl soprannominata l'Angiolina Jolie di Bari.

Ai 5,6 milioni di euro spesi per l'ex premier bisogna aggiungere poi altri 6,8 milioni che Palazzo Chigi ha investito in "eventi anche di rilevanza istituzionale": all'inizio dell'anno scorso si sperava di contenere la cifra dentro i 2,5 milioni, poi ci si è lasciati prendere la mano e s'è triplicato l'esborso [...]

Il monte stipendi, ovviamente, è una delle voci più pesanti del bilancio.
Il personale si è stratificato negli anni, e i riciclati voluti dai vari governi che si sono succeduti non si contano.

I salari degli addetti alle sole segreterie di Berlusconi e Letta (quelli degli "estranei" alla pubblica amministrazione perché non vincitori di un concorso pubblico) toccano i 2,1 milioni di euro l'anno, a cui bisogna aggiungere 2,5 milioni di indennità.

Un premio che viene garantito a tutti i fortunati chiamati a Palazzo Chigi, grazie al quale la busta paga base può lievitare di oltre un terzo.
 
Una fetta del malloppo, inoltre, serve anche a pagare i "comandati", centinaia di persone prese in prestito da altre amministrazioni: dai ministeri al Consiglio di Stato, dai carabinieri alla Guardia di Finanza.

Il costo del personale interno è enorme. Le varie voci che compongono il capitolato di spesa sono tutte in crescita: il monte stipendi è passato dai 96 milioni del 2007 ai 129 dell'anno scorso, e nello stesso arco temporale gli oneri previdenziali sono aumentati di 10 milioni, mentre il misterioso "Fondo Unico di Presidenza" (arrivato a 52 milioni, che servono in parte a pagare indennità e straordinari e a promuovere non meglio specificati "reali e significativi miglioramenti dell'efficacia ed efficienza dei servizi istituzionali") è lievitato di altri 4 milioni.

 
L'anno passato per "il benessere organizzativo e provvidenze" del personale e dei loro familiari abbiamo pagato 3,5 milioni di euro.

Nel 2007 la voce si fermava a 49 mila euro
.
 
I dipendenti di Palazzo Chigi, d'altronde, sono davvero speciali: invece del solito Cral nel 2002 hanno fondato un circolo nautico, il Circolo Chigi, patrocinato dal Coni e dalla Fiv, a cui possono iscriversi solo loro, a patto che siano presentati da tre soci di cui un fondatore.

Monti potrebbe studiare anche come vengono spartite le auto blu: solo l'ufficio per "l'assegnazione delle autovetture per il servizio di tutela" ci costa 983 mila euro l'anno: ogni giorno 2.600 euro per garantire che l'ammiraglia con il lampeggiante sia pronta nel parcheggio.

"Nel 2010 ogni capo di un ufficio e un dipartimento aveva diritto alla sua automobile e al suo autista personale, si tratta di decine di persone", racconta un dipendente della Camera: "Noi per i nostri dirigenti di auto blu ne abbiamo poche, una ventina, e le usiamo a rotazione".

A parte le polemiche tra caste e privilegiati di primo e secondo livello, Super Mario potrebbe anche spulciare la lista dei "Progetti-guida per la lotta agli sprechi", che - sembra un ossimoro - hanno pesato sul bilancio 2010 per altri 340 mila euro senza dimostrare effetti di sorta.
 
E non bisogna dimenticare le decine di strutture di missione, l'ufficio del Cerimoniale di Stato, quello del Consigliere militare, quello per le Onorificenze e l'Araldica. "Solo l'unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia ha speso 8,3 milioni per varie opere ed interventi, ma per il suo funzionamento nel solo 2010 ne ha mangiati 407 mila", dicono ancora fonti di Palazzo Chigi. Che ricordano come Berlusconi abbia dilapidato in 12 mesi un milione e 66 mila euro per arredi di rappresentanza: come se nella dimora dei nobili toscani non abbondassero già arazzi, poltrone e statue.

Altri 3,7 milioni sono andati via per accontentare il premier nell'ampliamento, la ristrutturazione e restauro di diversi immobili.

 Il Cavaliere sembra anche fissato per la pulizia: se Prodi spendeva per lucidare i locali e ramazzare i giardini la bellezza di 8,9 milioni di euro l'anno, l'ex premier ne ha spazzati via 12,4.

D'altronde, lo scorso maggio l'aveva detto: "Quelli della sinistra si lavano poco".

(l'Espresso - 18/11/2011)

[Modificato da ReteLibera 04/08/2013 17:39]
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Lavoro nero alla Camera: solo 230 deputati su 630 assumono assistenti. Ma tutti prendono i soldi

Parlamento


Nei palazzi della politica si discute molto in questi giorni circa i 
tagli alle indennità dei parlamentari, e un’inchiesta de Il Fatto Quotidiano ci aiuta a capire meglio una voce di spesa degli onorevoli furbescamente aggirata dai medesimi: i parlamentari infatti percepiscono circa quattromila euro al mese per assumere un assistente, ma non tutti utilizzano questi soldi dei contribuenti per pagare i portaborse. C’è chi si intasca i soldi comunque pur non avendo alcun collaboratore al suo fianco, e chi invece assume qualcuno spesso lo fa a nero.


Se per il Senato è difficile fare calcoli in quanto Palazzo Madama non fornisce dati al riguardo, sappiamo che alla Camera dei 630 membri eletti solo 230 hanno un collaboratore, con contratti a progetto e per importi medi di 700 euro. Gli altri deputati si sono guardati bene dal restituire questi 3690 euro da utilizzare come ‘fondo eletto-elettori’, visto anche che costoro non devono presentare ricevute o altro che ne attesti l’uso che ne è stato fatto: e così il malcostume, se così vogliamo chiamarlo, regna sovrano a Montecitorio, e neanche i tentativi del Presidente Fini di contrastarlo sono serviti a molto.

Il Presidente della Camera dal 2009 ha vietato l’ingresso alla Camera a quanti non disponessero di un contratto regolare, ma i furbetti di Montecitorio hanno subito trovato il modo di aggirare la norma, facendo accedere i propri assistenti tra il pubblico, come visitatori. Tra l’altro il giorno in cui entrò in vigore la norma voluta dal Presidente Fini si scoprì che ben 200 assistenti su 230 erano pagati a nero.


Qualcuno tra i deputati ha provato a fermare l’andazzo
, ma al solito la Casta ha bloccato qualsiasi tentativo di istituire un po’ di trasparenza nel meccanismo di elargizione fondi: d’altronde lo ha detto proprio ieri Maurizio Paniz del Pdl in un’intervista, che assumere regolarmente un collaboratore non conviene perché costa troppo al singolo deputato.

E questi signori come vorrebbero combattere l’evasione fiscale e il lavoro nero se sono i primi a non fare assunzioni regolari? Domanda retorica…

[Modificato da ReteLibera 04/08/2013 17:40]
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COSTI DELLA POLITICA

L’Italia,rispetto agli altri paesi Ue, spende il 30% in più per i costi della politica.

Ognuno di noi spende 646 € l’anno per mantenere la partitocrazia più inetta e corrotta d’Europa:
24,7 MILIARDI,il 2% del Pil nazionale e il 12% dell’intero gettito Irpef.

Napolitano, Letta, Camere e Consulta ci costano 3,2 miliardi di euro l’anno.

Il solo Napolitano ci costa 477 milioni avendo ben 1200 persone di servizio!

In 10 anni queste spese assurde non solo non sono state ridotte ma sono aumentate, per es. le spese per la Camera sono salite da 749 milioni ad oltre 1 miliardo e 70 milioni.

E ci dobbiamo anche sentir dire da questi mangiapane a tradimento (testuali parole di Alfano): “Non so niente. Nessuno mi ha detto niente, perché io non conto nulla!” ???

Ma le domande sempre più pressanti in questo periodo di crisi restano inevase.

Perché Montecitorio ha 1.521 dipendenti?

Perché costano 282 milioni di euro?

Perché il segretario generale Zampetti guadagna 600.000 euro?

Non vi sembrano troppe? E perché i suoi vice guadagnano quasi altrettanto?

Perché in questo inutile e parassitario esercito ci sono 180 capi a 400.000 euro l’uno?

E perché si continuano a mantenere appartamenti di 6 stanze per Fini e Bertinotti?

Perché i 7 appartamenti (vuoti) di vicepresidenti e questori ci costano 42.000 euro più 600.000 di spese?

Perché dobbiamo pagare 100.000 euro l’anno persino per il loro circolo del tennis?

E, quando questo Paese sarà completamente sotterrato sotto le tasse, i debiti e l’incuria di questo parassiti nocivi, cosa i diranno quei bei tomi del Pd, del Pdl e della Lega?

“Scusateci, non sapevamo nulla,nessuno ci ha detto niente e poi non contavano nulla!”?


Avvengono cose aberranti in Parlamento e al Governo! E questo rischia di essere il più vergognoso accrocchio della Repubblica!

Un vero letamaio, dove non esiste un solo valore o principio democratico o un solo atto che attenga a un minimo di civiltà.

Stanno calpestando la Costituzione, distruggono il lavoro, fanno fuori il tessuto economico del Paese, ci stanno mandando in rovina, senza togliersi un euro e derubando i più poveri per spendere poi miliardi in aerei di attacco per armi nucleari, rifiutano il diritto di asilo ai perseguitati politici, aumentano le tasse e tagliano scuola e sanità senza togliersi una tangente o un privilegio o un vitalizio o una stenografa.

Lo abbiamo capito che sono pronti a tutto pur di non staccarsi dalle poltrone, ma quale prezzo gigantesco dovrà pagare il Paese per permettere il loro macello?

.
Quanto si inchinerà ancora il Pd ai capricci di Berlusconi e di diktat della Merkel e degli speculatori americani?
Ormai questo Governo è talmente piegato in due che con la testa tocca terra, e ora comincia a scavare.
..
Gli F 35 decollano in verticale
Noi sprofondiamo in verticale
Peccato che le direzioni siano diverse!
Quanto più questi malnati staranno su
tanto più noi disgraziati scenderemo giù.

http://masadaweb.org

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