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LETTERA A MONTI : HEI MARIO, MA AI PAPPONI DELLA CHIESA NESSUNO CHIEDE MAI IL CONTO??!!

Ultimo Aggiornamento: 06/12/2011 17:33
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LETTERA A MONTI : HEI MARIO, MA AI PAPPONI DELLA CHIESA NESSUNO CHIEDE MAI IL CONTO??!!
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 ATTACCO AL LUSSO DEL VATICANO.SCOPPIA IL DIBATTITO SULLE TASSE EVASE - lunedì 28 novembre 2011

ATTACCO AL LUSSO DEL VATICANO.SCOPPIA IL DIBATTITO SULLE TASSE EVASE:IL POPOLO VUOLE CHE LA CHIESA CONTRIBUISCA ALLA CRISI.

 

 

 

Sangue e lacrime per gli Italiani. Oro che cola per la Chiesa. 

Scoppia la protesta contro il Vaticano, accusato di opulenza.
 
Mentre il Governo vara una manovra finanziaria da 45 miliardi di euro, la Chiesa continua ad ostentare il suo lusso e a non conoscere crisi.

Dopo le immagini della Camera vuota (che Emilio Fede ha boicottato nel suo ridicolo e poco seguito TG4, ndr), segno che ai politici poca importa della situazione economica in cui versa l’ Italia, il popolo di Facebook si è ribellato attorno ad un Gruppo che finora ha chiamato a raccolta oltre 60 mila italiani e che ha fatto tremare la Santa Sede, Radio Maria compresa. 

Un Gruppo che ha avuto immediatamente risalto nei media italiani: Ansa, TgCom, Repubblica ed altri. Ai contribuenti viene chiesto di stringere la cinghia: super tasse sui redditi più alti, aumenti consistenti per ricette e ticket negli ospedali, tagli alle istituzioni, licenziamenti, casse integrazioni, pre-pensionamenti.

I contribuenti devono versare sangue e lacrime, non riescono ad arrivare alla fine del mese e non sanno più come mantenere le loro famiglie: presto arriverà la rivoluzione anche in Italia?
 
Dobbiamo prepararci a saccheggi e rivolte?

Finché la pancia è piena il popolo non si ribella. Ma siamo oramai al limite.

In Italia c’è pure una buona dose di rabbia: perché i contribuenti, soprattutto le famiglie, devono farsi carico della crisi, del crollo delle Borse, dei governi corrotti e mal funzionanti?

Perché devono esserci categorie di serie A e quelle di serie B?

Perché in Italia esistono così tante caste?

Politici e Vaticano nel mirino.

I politici avrebbero dovuto rinunciare alle ferie, ma così non è stato.
 
I politici avrebbero dovuto tagliare una parte consistente dei loro stipendi, ma così non è stato.

Avrebbero dovuto rinunciare ai vitalizi o addirittura ai loro privilegi, ma così non è stato.

La Polverini addirittura si è fatta “scortare” fino alla spiaggia: gli Italiani le pagano lavoro e.. vacanze.

La Chiesa poi non paga Ici, Irpef, tasse immobiliari, Ires, e beneficia dell’8 per mille destinato dai contribuenti italiani alla Chiesa.
 
La Chiesa costa allo Stato Italiano più di un miliardo di euro l’anno.

La Chiesa dispone del 22% del patrimonio immobiliare italiano.
 
La Chiesa detiene un’ingente quantità di oro: basta osservare per un minuto il papa Ratzinger.
 
La Chiesa intima gli Italiani di cambiare vita, di non essere egoisti o troppo attenti alle ricchezze: peccato che siano gli stessi comportamenti di cui la Chiesa stessa si macchia.

Lo Stato italiano d’altronde è vincolato dai Patti Lateranensi firmati nel 1929 da Benito Mussolini, patti che oramai sono datati e che andrebbero rivisti, alla luce di un governo democratico (così dovrebbe essere quello presieduto dal nano di Arcore, ndr) e non più dittatoriale.

All’intervento del Presidente della Cei Angelo Bagnasco che si preoccupava per l’eccessiva evasione fiscale in Italia, il popolo di Internet risponde: “Guarda che ci tocca sentire, per di più da gente che non paga niente”. E poi salta fuori – come fanno notare gli studenti fuorisede – la storica questione dei “conventi affittacamere” dai prezzi altissimi. “Loro possono utilizzare i conventi come degli alberghi, lucrandoci profumatamente e a costo zero” precisano.

Una storia di privilegi, di soprusi, di inefficienze.

La Chiesa che si sta trasformando in un peso per l’Italia e si sta rivelando un organo di potere o forse di partito. Si pensa più alla politica che alla preghiera.

L’arrivo del Papa Ratzinger a Madrid ha mobilitato tutto il Mondo: non esiste più crisi, non ci sono più rivolte, sembra essere ritornata la pace, tutti sorridono, tutti sprizzano di felicità, tutti si raccolgono in preghiera.

Una realtà di facciata?

“No a egoismo, indifferenza, spreco ed opulenza. Meglio cambiare lo stile di vita” esclama il Papa.

“Ha chiamato un uomo presentandosi come l’avvocato della Santa Sede. Ci ha intimati di chiudere questo Gruppo, pena denunce. Ci ha chiesto pure di togliere la foto perché sarebbe stato vilipendio al Papa” scrivono gli amministratori del Gruppo Facebook.

Una situazione imbarazzante che mostra quanti siano gli sprechi della bella Italia, sprechi legati a caste plurisecolari che questa società, giovane e combattiva, non ha più intenzione di assecondare.

La guerra è appena cominciata

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06/12/2011 13:59
 
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Sacrifici per tutti .. ma il Vaticano risparmia 2 mld dall’esenzione dell’Ici, 4 mld dall’ Irpef e l’Iva!

Insisto su questo tasto perchè in un momento del genere dove la situazione è veramente drammatica e gli Italiani vengono “massacrati” di tassedall’ultima manovra finanziaria “lacrime e tasse , c’è ancora chi usufruisce di agevolazioni fiscali che non esistono in nessun altro paese al mondo!

Naturalmente parlo del Vaticano e dell’esenzione totale dell’ Ici di cui gode (da una stima fatta daiRadicali, in Italia ci sarebbero circa 30 mila stabili di proprietà della Chiesa adibiti ad attività imprenditoriali e commerciali diverse) … come naturalmente il discorso vale anche per gli altri enti, i sindacati (vedi CGIL) ect ect che per quanto mi riguarda dovrebbero pagare come tutti, ma con l’aggiunta che il Vaticano continua a prendere dallo stato Italiano anche l’ 8 per mille (e mi sta bene lo prenderà anche la Chiesa Valdese ed altri ancora, ma quanto prendono in meno?) che gli frutta circa 1 miliardo di euro l’anno (cifra inavvicinabile per la Chiesa Valdese o chi altro volete), a godere anche dell’esenzione del 50% dell’IRES concessa agli enti ecclesiastici che operano nella sanità e nell’istruzione e anche dell’esenzione totale dell’ Irpef e dell’ Iva (ed altre agevolazioni minori) che portano un risparmio ulteriore di circa 4 miliardi di euro l’anno 

Ricordo inoltre, magari a qualcuno è sfuggita la notizia, che l’Ue ha aperto recente un inchiesta per accertare (cosa dovranno accertare poi, più lampante di così) se le esenzioni di cui gode il Vaticano possano essere effettivamente considerate dei veri e propri aiuti di Stato e che quindi andrebbero contro le norme sulla concorrenza 

Qui va a finire che l’Italia verrà anche multata (di chissà quanti miliardi di euro) … e se mai succerà, voi credete che lo stato Italiano chiederà indietro i soldi al Vaticano?

[Modificato da ReteLibera 06/12/2011 14:01]
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06/12/2011 17:30
 
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Monti e le genuflessioni fiscali



Molti sono rimasti colpiti dalle lacrime di un ministro e dal nobile gesto del presidente del Consiglio che ha rinunciato al suo stipendio. Le lacrime sono un fatto privato, anche se espresse in pubblico, quindi non me ne occupo. Riguardo alla scelta del presidente Monti, vorrei invitarlo a far marcia indietro. Il lavoro, tutto il lavoro, va pagato, quindi anche il suo.

Il risparmio poi per l’erario sarebbe minimo, così, come forse è il caso di dirlo, sarebbe risibile anche il ricavato dai famosi tagli al costo della politica. Si eliminerebbero certo privilegi odiosi; più che un intervento economicamente rilevante sarebbe un intervento contro il rapporto che diventa sempre più pericolosamente distante tra i cittadini e le strutture di governo democratiche. La campagna contro i costi della politica in realtà ne nasconde un’altra: quella che porta alla delegittimazione delle istituzioni parlamentari. Giusto tagliare, quindi, ma in quest’ottica, non pensando che la riduzione del numero dei parlamentari o il taglio dei loro stipendi ci porti fuori dalla crisi.

A Monti, invece di rinunciare al suo stipendio, mi permetto di suggerire una strada che potrebbe portare numeri assi più alti nelle casse dello Stato. Far pagare le tasse al principale evasore italiano: la Chiesa Cattolica. Capisco che è difficile e capisco che i mentori del suo Governo hanno preso impegni con le gerarchie vaticane. Tant’è che il presidente del Consiglio, non appena assunto il mandato, ha avuto come prima esigenza quella di incontrare il Papa, mentre i segretari dei tre principali schieramenti che lo sostengono in Parlamento si sono precipitati a rassicurare la Cei.

Il professor Monti ha detto che l’alternativa è tra il fallimento e i sacrifici, ebbene tale situazione impone di fermare qualsiasi genuflessione fiscale di fronte al Vaticano.

La Chiesa possiede il 22% del patrimonio immobiliare italiano. Si tratta di circa 90 mila immobili, per un valore di circa 30 miliardi di euro, su questo patrimonio non paga un centesimo di tasse. E’ esente sia per gli immobili di gestione e di culto (chiese, conventi, sedi vescovili, oratori e via discorrendo) ma anche per quelli strettamente commerciali: alberghi, ristoranti, negozi. Basta realizzare una piccola cappella nell’edificio, che diventa così addetto ad attività spirituali e di conseguenza esente dalle tasse.

Il risultato è una perdita secca per i Comuni italiani di più di 2 miliardi e mezzo, mentre per lo Stato la cifra stimata è di almeno 12 miliardi di euro. Per recuperare gran parte di questo denaro evaso, basterebbe tassare solo le attività che hanno una rendita economica e lasciare fuori le strutture che effettivamente non hanno fini di lucro e svolgono gratis assistenza ai poveri come le mense Caritas e altre attività simili.

Ma non si tratta solo di tasse evase. Le cinque università di proprietà della Chiesa Italiana, così come gli altri almeno 10 mila istituti scolastici religiosi (dove le famiglie pagano comunque rette elevate) e gli oltre 6 mila ospedali e case di cura ricevono dallo Stato circa 1 miliardo di euro. Veri e propri aiuti di Stato ad attività imprenditoriali private.

Ma non è proibito dalle norme europee?


[Modificato da ReteLibera 06/12/2011 17:33]
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