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Peccato e redenzione. Le nequizie morali.

Ultimo Aggiornamento: 15/07/2012 14:11
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Peccato e redenzione. Le nequizie morali. 86

 

La quasi totalità dei credenti è fermamente convinta che senza la religione cristiana gli uomini sarebbero dei bruti, immersi nella malvagità e nel crimine. Si tratta di uno stupido luogo comune, alimentato ad arte dai capi religiosi, ma sconfessato dal fatto che è proprio questa religione con le sue intolleranze, coi suoi assolutismi, coi suoi integralismi, a violare i più elementari principi morali e a rendere grama e infelice la vita dell'uomo.
 
È proprio il cristianesimo che, millantando di aver ricevuto i principi morali da dio, ci impone cervellotici divieti comportamentali che negano le nostre libertà, coarta i sani istinti della natura con la sessuofobia, ostacola ogni sana gioia di vivere e, perfino, mette a repentaglio la nostra salute fisica (divieto dei profilattici, dei contraccettivi, dell'uso delle cellule staminali, della fecondazione assistita e così via) e disturba il nostro equilibrio mentale, inventando maniacali sensi di colpa.
 
Insomma, con le sue assurde verità di fede, ci impone una morale spesso distorta, falsa e ipocrita, perché non derivata dalla natura genuina dell'uomo, ma dedotta falsamente da un'entità superiore, chiaramente inventata. È risaputo, anche da individui dotati di modesta cultura, che la civiltà greco-romana, tramite i suoi letterati e filosofi, seppe elaborare una morale rispetto alla quale quella cristiana impallidisce. Quindi, non c’è nessun collegamento tra il senso umano del bene e del male e l’esistenza di una qualsiasi divinità soprannaturale.
 
La morale cristiana è di tipo egoistico e materialista, un “do ut des”: devi essere buono per meritarti il paradiso, altrimenti vai all'inferno. Un'etica mercantile che fa dire a Einstein: «Se le persone fossero buone solo per timore della punizione e speranza della ricompensa, saremmo messi molto male».

Questa forma di morale sfrutta sistematicamente il senso di colpa. Difatti, i preti più che incitare il fedele ad agire rettamente, si dedicano ossessivamente a enfatizzare i peccati (e a inventarne sempre di nuovi), per cui i credenti molto rigorosi sviluppano una bassissima autostima e si considerano dei reietti peccatori, spesso con possibili turbamenti psichici.
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Peccato e redenzione. Le nequizie morali. 87

 

Durante le cerimonie religiose c'è tutto un continuo recriminare per i peccati commessi, un continuo recitare il mea culpa per impetrare il perdono divino, un deplorare incessante il degrado morale dell'uomo. Il peccato è visto come la lebbra dell'umanità cui nessuno può sottrarsi.
 
I non credenti, invece, hanno un sistema etico più equilibrato e sereno, agiscono con migliore riflessività e, evitando di angustiarsi per molti peccati immaginari (dispetti a dio) godono di un migliore equilibrio psichico. Sono anche più morali, perché agiscono senza aspettarsi ricompense, fanno il bene per il bene e basta.
 
Ora esaminiamo più da vicino alcune delle più inique imposizioni pseudomorali che la religione ci impone.
 
Cominciamo dalla sessualità, il peccato che il cristianesimo considera ossessivamente il più perverso. La pulsione sessuale è il motore che spinge la nostra specie a riprodursi e a sopravvivere. Ma il desiderio che essa produce è così forte da superare le finalità biologiche e da determinare gran parte dei desideri, delle ambizioni e dei conflitti, che riguardano l'umanità.
 
Forse saremmo mammiferi migliori se la nostra sessualità non fosse così preponderante e non occupasse tanta parte della nostra vita, ma dobbiamo accettarci come l'evoluzione ci ha fatti. Invece il cristianesimo, campando divieti di origine divina, impone la criminalizzazione di quasi ogni impulso sessuale, e vorrebbe finalizzare il sesso esclusivamente a fini procreativi, escludendo del tutto il piacere fisico, psicologico e affettivo che esso comporta. Quindi niente sesso per puro edonismo.
 
 
Perché questa proibizione? Che danno arrechiamo agli altri o a noi stessi se facciamo sesso nell'intimo o con partner consenziente? Nessuno. E allora? Tutto quello che facciamo senza recar danno a noi e agli altri e con reciproco diletto, dovrebbe non solo essere permesso ma anche incoraggiato.
 
Edonismo? Perché no, se asseconda la gioia di vivere e l'amore coi propri simili. Purché, ovviamente, non si violi né la libertà dell'altro, né il decoro pubblico e lo si svolga esclusivamente in campo privato.
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Peccato e redenzione. Le nequizie morali. 88

 

Negli Usa, alcuni fanatici pastori che professano un protestantesimo illiberale e settario, e che imperversano nelle regioni americane della cosiddetta Bible Belt dove la Bibbia è considerata parola di dio anche nelle virgole, vorrebbero introdurre al giorno d'oggi in campo sessuale i precetti morali seguiti dai patriarchi biblici. Ma se dovessimo applicare la morale sessuale della Bibbia ebraica, proviamo vedere come dovremmo comportarci.
 
Secondo il Levitico, dovremmo lapidare gli adulteri e gli omosessuali, ed anche chi ha rapporti sessuali con la matrigna o con la nuora. Se un uomo poi scopre, la prima notte di nozze, che la sua sposa non è illibata, deve lapidarla sulla soglia della casa di suo padre. Se applicassimo queste leggi mosaiche al giorno d'oggi, non basterebbero le pietre per le lapidazioni! Però in Numeri (libro biblico), Jahvè concede il sesso più immondo come riposo per il guerriero israelita. Al termine di una battaglia dice ai suoi eroi : “ uccidete ogni maschio tra i piccoli, e uccidete ogni donna che ha conosciuto l’uomo giacendo con lui. Ma tutte le bambine che non hanno conosciuto l’uomo per aver giaciuto con lui, tenetele vive per voi”. Bella preda di guerra e bella orgia sessuale col beneplacito divino! Ecco alcuni esempi di morale biblica.
 
Che nel XXI secolo gli atti sessuali liberi tra persone adulte debbano essere trattati come delitti da punire in conformità alla morale derivata da un modello inumano e mostruoso come Jahvè, ci fa comprendere chiaramente che la religione è qualcosa di insensato. La vera e unica morale sessuale che dovrebbe vigere in un Paese libero e laico è che ognuno possa godere la sua sessualità come meglio gli aggrada, purché nel privato e senza danneggiare nessuno, e consentire che chiunque altro possa usufruire del suo stesso diritto. Né religione, né Stato dovrebbero occuparsi del problema. 

 

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Peccato e redenzione. Le nequizie morali. 89

 

Il cristianesimo si ammanta di ferocia non solo nella sessualità, ma in molti altri campi della vita umana.
Qui esamineremo alcuni aspetti che riguardano la contraccezione, l'aborto, l'uso degli embrioni per ricerche mediche e l'eutanasia.
 
Gli stessi bigotti che, in base al loro assolutismo religioso, mortificano in mille modi la sessualità, si trasformano nei più feroci paladini della vita umana allo stadio embrionale e terminale. Sembra un paradosso, ma è la pura verità. Infatti, si scagliano contro l'aborto e l'uso degli embrioni, allo scopo di salvare delle vite che non sono mai nate.
 
I più fanatici antiabortisti degli Usa, che fanno capo all’Army of God, aizzati da certi pastori protestanti che sognano la nascita di una teocrazia americana che ripristini la legge veterotestamentaria, si sono dati la missione di incendiare le cliniche dove si praticano gli aborti e uccidere i ginecologi che li praticano.
 
Quindi, nel nome del loro dio buono e misericordioso, uccidono i vivi per salvare i non nati. Arrivano al punto di denunciare la contraccezione come moralmente equivalente all’aborto, per cui un profilattico o una pillola vengono considerati strumenti di morte.
 
Naturalmente è la Chiesa Cattolica la più accanita nemica della contraccezione da essa equiparata all'aborto e quindi all'assassinio. Ma siccome conosce bene i problemi della famiglia odierna che, per sopravvivere, deve pianificare le nascite, per salvare capra e cavoli ha escogitato un metodo, assolutamente ipocrita, che si rifiuta di chiamare anticoncezionale per definirlo eufemisticamente “atto a evitare un concepimento”- come se cambiando le parole si arrivi a modificare la sostanza delle cose - che consente di coitare senza peccare.
 
Per adottare questo metodo, i coniugi si devono trasformare in ragionieri della fertilità, e con tanto di termometro, alcuni attrezzi ginecologici, conoscenze del calendario e dell'aritmetica, applicare il metodo Billings o quello Rötzer (entrambi dettagliatamente spiegati dai parroci), per evitare le maternità indesiderate. Quindi niente chimica, o, più banalmente, qualche grammo di lattice, ma calcoli ragionieristici, perché il buon dio, che a questo punto viene trattato da autentico citrullo, non s'incazzi al momento del coito.
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Peccato e redenzione. Le nequizie morali. 90

 

Gli embrioni, anche se sono un aggregato microscopico di cellule, alla luce dell’assolutismo religioso cristiano sono esseri umani, e quindi, se non vengono utilizzati per la fecondazione assistita, non possono essere usati nella sperimentazione, nonostante il grande potenziale che rappresentano per la scienza medica.

Gli scienziati hanno la certezza che negli stadi iniziali gli embrioni sono privi di sistema nervoso, quindi si trovano in uno stato vegetativo che è privo di ogni sensibilità.

Parlare di vita, intesa come quella di un neonato, è del tutto improprio.
 
Secondo Tommaso d'Aquino, il massimo teologo cattolico, la vita non comincia, come ritiene oggi la Chiesa, nell'atto del concepimento, ma più tardi, quando il feto raggiunge un determinato sviluppo. Quindi, per questo teologo gli esperimenti con le staminali sarebbero del tutto giustificati, tenendo conto anche del grande beneficio che ne trarrebbe l'umanità. Ma per la Chiesa il loro utilizzo è un assassinio.
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Le nequizie morali della religione (La Mala religione) 159

 
Le repressioni sessuali imposte dalla religione, e spesso purtroppo adottate da Stati teocratici e democratici (o pseudo tali) sono infinite. Il sesso orale e anale tra adulti consenzienti è un reato gravissimo, punito penalmente in tutti gli Stati a regime islamico e anche in altri Stati del mondo e perfino in 13 Stati degli Usa. 

Quindi l'omosessualità è messa al bando in gran parte del mondo e in taluni casi, come in Iran, punita con la condanna a morte per impiccagione, e in Afganistan con il raffinato metodo di seppellire vivi i colpevoli.

Tutto questo in nome dell'integralismo religioso che considera l'omosessualità un vizio contro natura, anche se largamente diffuso nel mondo animale e praticato in molte civiltà antiche senza scandalo. 

Un altro aspetto da segnalare è che quasi tutti i Paesi che si accaniscono contro gli omofili considerano reato la sola prostituzione maschile. Perciò le donne, nei Paesi musulmani, possono prostituirsi impunemente, magari dopo aver celebrato un matrimonio formale e ipocrita della durata di un paio di ore, in case appositamente designate, con una dichiarazione di divorzio pronta a faccenda conclusa. 

Il tutto fornito da mullah molto comprensivi. Gli uomini invece non possono fare i gigolò, pena castighi durissimi.
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Le nequizie morali della religione (La Mala religione) 160

 
Certe religioni poi, che vietano rigorosamente l'omosessualità e altre deviazioni sessuali, sono invece permissive in altri campi, consentendo vere e proprie violenze sui minori

In Iran ed in altri Paesi musulmani, ad un adulto è consentito di sposare una bambina di nove anni. Un caso eclatante è scoppiato il 2 maggio 2009 sulla stampa mondiale che ha riportato la notizia che un tribunale di Onayza (Arabia Saudita) aveva autorizzato il divorzio di una bambina di otto anni dal marito quarantasettenne. La bambina era stata venduta dal padre per ripagare un debito di 50mila rial (13mila euro). 

Per noi occidentali questi matrimoni si configurano come reati di pedofilia, ma, pur essendo noti a tutti, vengono ipocritamente ignorati dagli organismi internazionali come l'ONU, per non creare attriti con i paesi che li consentono. Matrimoni con bambine sono ammessi anche in India, mentre negli Usa viene consentito ai mormoni di sposare le figlie minorenni con zii e cognati, già coniugati con mogli più vecchie. 

Gli assurdi divieti sessuali imposti dalle religioni hanno determinato una repressione che ha avuto, come conseguenza, di favorire l'estrema lascivia. Infatti, tutte le proibizioni sessuali, che alla fine acuiscono i desideri morbosi, vengono al lato pratico sistematicamente violate mediante mille sotterfugi, che l'ipocrisia generale finge di non vedere. 

Per cui, più il sesso sano e libero viene represso, più si trasforma in vizio. Ne abbiamo la prova nella pedofilia e nella omofilia del clero cattolico, conseguente alla repressione sessuale imposta dal celibato. 
[Modificato da ReteLibera 15/07/2012 14:05]
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Le nequizie morali della religione (La Mala religione) 162

 
In Irlanda, Stato in cui la Chiesa, come in Italia, si comporta da padrona, dal Rapporto Governativo Irlandese del 22 ottobre 2005 veniamo a sapere che un prete della diocesi di Ferns ha violentato una ragazza sull’altare della parrocchia, e un frate, tale Sean Fortune, nel 1999, per evitare un processo per lo stupro di 29 bambini, si è suicidato.


Secondo stime attendibili, i bambini non molestati nelle scuole religiose irlandesi sono probabilmente la minoranza. 

Ciò non impedisce alla Chiesa di tuonare da tutti i pulpiti contro l'omosessualità, alla stregua degli ayatollah più violenti, e di non approvare la “Declaration on human rights, sexual orientation and gender identity”, presentata all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 18 Dicembre 2008 dall'Europa, per condannare ogni forma di violenza, soprattutto la pena di morte, nei confronti di persone omosessuali. 

La Chiesa, quindi, con sommo cinismo, e in contrasto coi più elementari principi evangelici, approva le torture, le esecuzioni, i giudizi sommari, le detenzioni di massa, i lavori forzati e i processi rieducativi, cui sono sottoposti in tanti paesi del mondo gli omosessuali, le lesbiche, i bisessuali e i trans.
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Le nequizie morali della religione (La Mala religione) 168

 
La scelta di decidere del nostro corpo è un fondamentale diritto democratico proclamato dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, firmata da tutti gli Stati occidentali, all'infuori del Vaticano, ma ignorata da molti Stati totalitari del mondo. 

Se il cittadino è libero nelle sue opinioni e nel suo voto, si deduce che egli è anche sovrano su una sfera privata, dove i suoi valori di coscienza sono insindacabili. Questo diritto è anche sancito dalla nostra Costituzione che all'articolo 32 prescrive che, in presenza di esplicito rifiuto del paziente capace di intendere e di volere, il medico deve desistere da qualsiasi atto diagnostico e curativo che avvenga contro la volontà del paziente. 

Dove, però, la Chiesa raggiunge il massimo della ferocia è nell'imporre che si tenga in vita, artificialmente, mediante la nutrizione forzata, chi si trova in uno stato vegetativo permanente, applicandogli sonde di ogni genere e facendo soffrire le più atroci torture ai congiunti che devono assitere, per anni, un corpo degradato e privo di ogni dignità, dichiarato dai medici psichicamente morto. 

Questa disumana ferocia, degna del mostro Jahvè in nome del quale viene imposta, è ancora ferma al concetto antiscientifico che la vita è data dal battito cardiaco e non, invece, dalla funzione cerebrale.
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Le nequizie morali della religione (La Mala religione) 169

 
In base a questo principio si dovrebbe, oggi, mantenere in funzione, per un tempo indeterminato, anche per decenni, un corpo senz'anima, inteso come un ammasso di cellule puramente vegetative. Una mostruosità che solo una religione aberrante può concepire. 

L'autodeterminazione del proprio corpo è voluta da tre cittadini su quattro in Italia, ma assolutamente impedita dai nostri politici, su dettatura vaticana. In alcuni Paesi liberi e laici, però. essa comincia a diffondersi. 

Attualmente è permessa in Australia, Belgio, Canada, Cina, Colombia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Stati Uniti (tre Stati) e Svezia. Sono gli Stati più democratici del mondo. 

Vediamo ora come la repressione della sessualità, voluta dalla religione, sia anche una minaccia che incombe sulla salute pubblica mondiale. Una recente e importante scoperta medica consente oggi a milioni di donne di evitare il cancro al collo dell'utero mediante la somministrazione di un vaccino che uccide il papillomavirus, responsabile della malattia, che si tramette sessualmente. Una meravigliosa scoperta che libera la donna da un pericolo mortale. 

Ebbene, la somministrazione del vaccino viene ostacolata dai fondamentalisti religiosi di molti Stati perché potrebbe indurre le donne ad una maggiore libertà sessuale. Quindi, meglio una donna morta che libera. 

Ancora una volta è contro le donne che si esercita la più feroce attività criminale delle religioni totalitarie e totalizzanti.
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