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Cattolici Cristiani , Criticano i Testimoni di Geova ma sono peggio di loro

Ultimo Aggiornamento: 30/09/2012 13:39
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Germania, fuori dalla chiesa se fuori da anagrafe

 

In un servizio di Radio Vaticana i dettagli del decreto della chiesa tedesca su quanti dichiarano di non essere più cattolici: parla il gesuita Hans Langendoerfer

 

La Conferenza episcopale tedesca ha pubblicato un Decreto, approvato dalla Santa Sede, in cui si chiarisce che quanti tra i fedeli dichiarano all’anagrafe civile di non appartenere più alla Chiesa cattolica non potranno più partecipare in modo attivo alla vita della comunità ecclesiale e quindi alla vita sacramentale. Lo riferisce alla Radiovaticana in un servizio con intervista al padre gesuita Hans Langendoerfer.
  

Il nuovo Decreto, valido per la Germania, ribadisce che non si potrà più fare la distinzione tra appartenenza «civile» e appartenenza «spirituale» alla Chiesa cattolica. In Germania vige un particolare sistema giuridico, che ha tra i suoi aspetti anche quello del finanziamento delle varie Chiese, secondo il quale il fedele di ogni comunità risulta iscritto all’anagrafe come appartenente ad una data confessione religiosa.

 

Questa iscrizione comporta un contributo per il sostegno economico di quella Chiesa. Il Decreto entrerà in vigore dal prossimo 24 settembre. 
  

 

Il segretario generale della Conferenza episcopale, il padre gesuita Hans Langendoerfer, spiega all’emittente pontificia che «Chi chiede all’anagrafe di cancellare la sua appartenenza alla Chiesa cattolica non farà più parte in nessun modo della comunità ecclesiale. Non si può fuoriuscire dalla dimensione civile della Chiesa e definirsi al medesimo tempo cattolico.

 

Questo è il punto fondamentale del Decreto. Questa, tra l’altro, - osserva il gesuita - è stata da sempre la posizione della Conferenza episcopale e siamo contenti che ora sia anche scritto e approvato in modo ufficiale.

 

Qui sta la differenza con il passato: ora il parroco dovrà occuparsi direttamente di chi intende abbandonare la Chiesa.

 

Con questo documento vogliamo dimostrare di occuparci anche di coloro che non vogliono più far parte della Chiesa». «Coloro che chiederanno di essere cancellati come cattolici dall’anagrafe, - spiega il segretario della Conferenza episcopale - riceveranno una lettera dal parroco della loro zona.

 

Si chiederà loro un incontro e un colloquio. Si cercherà di capire in questo dialogo le motivazioni che hanno indotto a una tale decisione. Si spiegherà anche quali saranno le conseguenze collegate alla fuoriuscita.

 

Ovviamente, i sacerdoti cercheranno di far cambiare idea a queste persone, così da poter loro dare la possibilità di partecipare alla vita della Chiesa, con annessi i doveri».

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Paga e poi prega:

la chiesa cambia dio e sceglie il mercato

La vignetta mostra la fine della Kirchensteuer ,cioè la tassa per la chiesa: il 90 per cento va per la chiesa stessa e solo il 10 per cento per scopi sociali


Il vecchio Bismarck, quello della Kulturkampf  contro la chiesa cattolica,  si rivolta nella tomba.

Ma credo che anche il Cristo seppellito dai mercanti con tonache, zucchetti e tiare avrebbe qualcosa da dire: la conferenza episcopale tedesca ha infatti deciso di “scomunicare” chi decide di non pagare la salata tassa, (Kirchensteuere va dal 3 all’8 per cento del reddito) che in Germania viene applicata direttamente dagli uffici tributari qualora ci si dichiari aderenti a una delle religioni del Paese.

E scomunicare è proprio il termine giusto, quello usato all’origine e poi attenuato nelle varie discussioni tra i vescovi e infine col Vaticano.

Di fatto chi dichiara di non voler pagare l’obolo, anche solo perché non ce la fa, verrà escluso dai sacramenti, salvo che in punto di morte. O – sempre furbetti – nel caso voglia sposarsi in chiesa, dietro solenne promessa di allevare cattolicamente i propri figli.

Per noi è forse un po’ difficile comprendere tutto questo, ma la cosa deriva dal fatto che la Germania è divisa tra due religioni che si sono fatte una guerra spietata, quella cattolica, prevalente nel sud e  quella protestante fortissima nel nord: la tassa venne introdotta alla fine dell’Ottocento come risarcimento per la nazionalizzazione dei beni ecclesiastici (che in Germania era smisurati, soprattutto da parte cattolica) al momento dell’unificazione forzata dalla laica Prussia.

Che si tratti di una sorta di anacronismo è fin troppo ovvio, ma in ogni caso, è del tutto evidente che ci troviamo di fronte ad una mutazione profonda della chiesa che si avvia ad essere sempre più un supermercato di indulgenze.

La tesi dei vescovi è che chi fa parte della comunità cattolica deve appartenervi in tutto , anche nelle obbligazioni civili, che fede e relativo quattrino viaggiano insieme. Però è del tutto evidente che comportarsi come una specie di banca delle illusioni, negando i sacramenti se non si paga non è affatto un appello alla responsabilità, quanto piuttosto una completa marginalizzazione della fede, ormai ridotta ad accessorio marginale della contribuzione in solido.

E se si fosse credenti, ma proprio non si avessero i soldi per pagare l’esoso obolo?

O se invece non si credesse affatto, ma si frequentassero i sacramenti giusto per fare affari e affarucci con il clero che anche in Germania possiede molte attività economiche anche di carattere speculativo e persino peccaminoso?

Non c’è alcun dubbio sulle preferenze dei vescovi: ti vuoi confessare? Devi avere la ricevuta del fisco in mano visto che il tuo eventuale bisogno spirituale non conta nulla.

E così pure per la comunione e le altre ritualità: ostie e documenti contabili in così amabile disordine che non si sa bene in quali avvenga la consustanziazione.

Insomma un mercato in cui la fede individuale o l’adesione a costumi tradizionali, diventa solo un esca per incassare quattrini.

Francamente credere che personaggi capaci di simili pensieri e azioni possano essere un qualsiasi ponte col divino o essere custodi di un qualche valore, è al di là o piuttosto al di sotto delle mie capacità di comprensione. Ma comunque sia, è chiaro che la chiesa in Germania, come altrove, ha scelto un nuovo Dio, il mercato onnipotente che è in terra, in cielo e in ogni luogo.

Credo nel denaro suo unico figlio della stessa sostanza del padre… Amen.


[Modificato da ReteLibera 25/09/2012 20:02]
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