I preti? “Son tutti ladri”, si sente spesso dire tra i popolani. Non è naturalmente così, ma certo gli esempi negativi non mancano.

La vicenda che coinvolge Don Giovanni Ballesio, di anni 82, è di quelle che non possono passare inosservate. Il parroco di Torino – come racconta il quotidiano La Stampa – è attualmente sotto processo.

Secondo la magistratura, avrebbe rubato oltre un milione e mezzo di offerte dei fedeli e avrebbe evaso il fisco. Il prete, però, non ci sta a passare per un ladro. “Avevo polizze assicurative, le ho riscattate, avevo 800 mila euro alla Credem li ho ritirati – ha dichiarato Don Giovanni Ballesio. – Ho messo tutti i soldi nelle scatole e li ho tenuti in casa mia non appena ho sentito che stava per arrivare la crisi economica.

Un milione e 575 mila euro, ed erano soldi miei. Se si tengono sotto il materasso non si devono pagare le tasse. Mezzo Borgo li tiene in casa i risparmi. Chiedetelo in giro”.

 
 

Una delle accuse mosse dai magistrati è quella di aver donato 400 mila euro al titolare di un colorificio di zona, con cui ha costituito una società, per avviare un’attività di bar e self-service, e di aver rilevato con la medesima società i muri di due negozi per oltre un milione di euro in Lungo Dora Colletta 67. E poi ci sono altri movimenti di denaro giudicati molto strani e difficilmente considerabili beneficenza.

Insomma,altro che prete. Per i pm, Don Giovanni è sorta di imprenditore ed evasore del fisco che ha investito illecitamente i soldi delle offerte dei fedeli!

L’avvocato dell’ex parroco della Chiesa di Santa Croce, nel quartiere Vanchiglia, però, non ci sta e parla del suo assistito come di un umile benefattore: “Don Ballesio non ha niente, vive delle pensioncina di parroco, in povertà. Chi lo conosce sa che la sua esistenza non si è mai discostata da questi contenuti francescani”.

Il pm Pacileo non è affatto d’accordo: quella del prete non era beneficenza, ma pura attività imprenditoriale e speculazione finanziaria (prestiti).