“Ignoranza inevitabile”:
una scappatoia per i pedofili
di Jeremy A. Brady - 21 novembre 2012
Il 18 settembre scorso il Senato ha approvato in via definitiva la ratifica della Convenzione (legge 4141\bis) per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale. Convenzione firmata a Lanzarote nel 2007. Il termine “pedofilia” è quindi entrato a pieno titolo nel codice penale. Ma nelle pieghe della legge è stata inserita una modifica che, di fatto, diventa una scappatoia per gli imputati e si chiama “ignoranza inevitabile”.
In pratica si tratta di uno strumento giuridico del quale potranno avvalersi in tribunale gli accusati per provare di aver fatto tutto il possibile per sincerarsi che la vittima fosse in realtà maggiorenne. Imputati che sono chiamati a difendersi dai reati contri minori quali: prostituzione minorile, violenza sessuale, atti sessuali, violenze sessuali di gruppo, turismo sessuale, riduzione in schiavitù, pedofilia e adescamento.
Per il magistrato Fabio Roia del Tribunale di Milano, che si è accorto del codicillo, la cosiddetta ignoranza inevitabile “è stata estesa a tutti i reati che coinvolgono minorenni e per le vittime è un indebolimento della loro tutela. L’imputato infatti ha maggiori strumenti per dimostrare di avere fatto ogni accertamento possibile per capire che età avesse la persona, normalmente una prostituta, prima di avere un rapporto sessuale“.
Il magistrato ha proseguito affermando che “questo strumento è stato introdotto perché effettivamente molte ragazze che si prostituiscono possono sembrare maggiorenni, ma questo non va nella direzione di una maggiore protezione di queste ragazze bensì favorisce semmai l’imputato in quanto prevede una scusabilità delle sue azioni“. “Se un uomo coltiva il dubbio sulla effettiva età di una prostituta, continua Roia, “dovrebbe astenersi“.
Della “ignoranza inevitabile”, in ipotesi, potrebbe avvelersi la difesa di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Anche se, per Roia, gli effetti peggiori di questa norma non sono tanto quelli legati al processo contro l’ex presidente del consiglio, quanto piuttosto in quelli dove vengono giudicati imputati accusati di violenza sessuale contro i minori di quattordici anni.
Con buona pace della Chiesa Cattolica e i suoi tanti preti pedofili.
[Modificato da ReteLibera 23/11/2012 17:19]