Dal crocifisso alla pedofilia, la parabola di un sindaco di provincia
La vicenda di Mario Fortini: nel 2009 divenne noto per aver fatto tappezzare Casteldelci di immagini religiose. Oggi è ai domiciliari, accusato di abusi su una bimba di 5 anni.
I suoi cinque minuti di notorietà Mario Fortini se li era guadagnati nel 2009, quando, in qualità di sindaco di Casteldelci, fece letteralmente tappezzare di crocifissi i muri del paesino in provincia di Rimini. Emettendo un'ordinanza che, pena una multa di 500 euro, stabiliva l'obbligo di esporre il lugubre simbolo cristiano in tutti gli uffici pubblici, scuole comprese, e persino negli esercizi commerciali. Del resto Fortini, eletto con una lista civica sostenuta dal centro-destra, l'aveva annunciato: se la Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo si fosse espressa a favore di un ricorso che chiedeva la rimozione dei crocifissi dalle scuole pubbliche italiane (prassi avviata sotto il fascismo), lui avrebbe reagito contro il sopruso imposto dallo straniero. E così fu. Con grandi riconoscimenti e pacche sulle spalle ottenuti dai politici locali, sponda Lega nord e Pdl ovviamente.
Tra qualche giorno, Mario Fortini, il crocifisso se lo potrebbe ritrovare come compagno di cella.
Dalla sera del 3 dicembre scorso il primo cittadino di Casteldelci si trova agli arresti domiciliari accusato di violenza sessuale aggravata e detenzione di materiale pedo-pornografico.
Il suo nome era in cima alla lista dei carabinieri della operazione "Aurora", i quali hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip di Bologna, Andrea Santucci, su richiesta del pm Simone Purgato della Dda di Bologna. L'inchiesta è partita ad agosto, quando i militari sono venuti a conoscenza di presunti abusi compiuti da Fortini su una ragazzina di 15 anni (nome di fantasia "Aurora"). Come si legge nella cronaca locale del Resto del Carlino, le indagini hanno permesso di ricostruire una agghiacciante storia di violenza durata per dieci anni.
Fortini avrebbe cominciato ad abusare della bimba quando questa aveva 4-5 anni. I carabinieri hanno elementi per sostenere che "Aurora" è stata costretta a subire atti "sessuali" quasi sempre all'interno dell'abitazione del Fortini e qualche volta anche all'aperto. Una volta ottenuta l'autorizzazione a perquisire la casa del sindaco, i miliari della Compagnia di Novafeltria hanno scoperto anche materiale pedo-pornografico.
Tutto questo accadeva nel settembre scorso, proprio quando, finalmente, il Parlamento italiano si è deciso a inasprire le norme sulla pedofilia, colpendo in particolare chi alimenta e si arricchisce con il traffico di video e immagini pedo-pornografiche.
Federico Tulli
Cronache Laiche