Paolo de Sanctis
Altro che BATMAN! Un ladruncolo da un milioncino di euro.
Qui abbiamo un partito che ha controllato la fondazione di una banca la quale ha generato un buco di miliardi! BATMAN è in galera e questi signori vanno alle elezioni?
LA BANDA DEL MONTE DEI FIASCHI
Viviana Vivarelli
La banda del Monte dei Fiaschi, metafora di una Nazione di truffatori finanziari e politici, legati a filo doppio. Come l’ha incisivamente definita Grillo: “Una banca che è un partito, un partito che è una banca”. Dal che si può anche capire come mai al Pd l’ultraliberismo del sistema bancario possa piacere molto e come mai la Goldman Sachs, prima banca americana, approvi con pubblica dichiarazione Bersani, il finto scemo che parla a scemi veri (nel senso di mancanti di informazione e comprensione dei fatti); si capisce come mai il n° 2 del Pd, Enrico Letta, sia invitato alla riunione del club Bilderberg (che ci farebbe una presunta sx in un club di magnati?), o, infine, come mai Bersani ci tenga tanto ad avere il sostegno di Monti, che di quel sistema finanziario è l’esecutore e becchino.
Siamo sotto gli abusi del potere bancario. Inutilmente l’opportunista Giannino finge che questa sia fantascienza mentre il contadino Bersani, scarpe grosse e cervello fino, si adatta con la vocazione semipterna di servire chi comanda, sorretto da uno zoccolo duro di inconsapevoli.
Inutile che ora dichiari ipocritamente che il Pd col MPS non c’entra niente. Che sia da sempre la banca del Pd a Siena non ci piove, e l’accusa durissima di Monti che prende la palla al balzo per voltarsi alla dx di B “senza il tappo” ne è prova inconfutabile.
Nel 2007, la banca di partito (terza banca d’Italia, per quanto sia in un paesino di 60.000 abitanti) decide di introiettare un bel po’ di quattrini in nero e li copre con una operazione folle: comprare dal gruppo bancario spagnolo Santander la Banca Antonveneta a un prezzo 10 miliardi di euro, 3,5 milioni in più rispetto a quanto il gruppo spagnolo l’aveva pagata 3 mesi prima.
L’operazione è tanto fallimentare e balorda che a quel prezzo nessuno la voleva comprare, chiaro segno che, o gli autori dello spreco di ben 6,5 miliardi di euro si erano venduti il cervello, o c’era sotto qualcosa di molto sporco e quei 6,5 miliardi erano perversamente voluti per coprire il furto di qualcuno.
Sapete chi era allora governatore di Bankitalia? Mario Draghi. Credete che abbia fatto una piega? Credete che qualcuno nel governo Prodi II abbia presentato una interpellanza contro il misfatto? Silenzio assoluto. Credete che la Consob, la società che in Borsa deve vigilare sulla correttezza del mercato, abbia fatto qualcosa? Non c’è solo la Gardini, ex portavoce di B, a non sapere cosa sia la Consob, forse non lo sa essa stessa ed è una portavoce come la Gardini.
Credete che questi media di regime così pronti a cogliere ogni sfumatura nelle frasi di Grillo avessero denunciato il misfatto?
Nella politica e finanza di questo Paese una mano lava l’altra e tutte insieme fregano il popolo italiano.
E’ ovvio, lo capirebbe anche la casalinga di Voghera, che se si buttano 6,5 miliardi così, si apre una voragine. Lo dico a quanti insistono che se il M5S delega comuni cittadini, questi sarebbero ‘incompetenti’. Incompetenti de che? Di truffe come questa?
Dunque, come era ovvio, comincia la rovina, l’economia collassa, i Btp sono sempre più a rischio di diventare carta straccia. Il presidente della banca di Siena, Mussari, fa delle operazioni finanziarie sempre più strane, mette in cassaforte documenti segreti, fa sparire conti, gioca sporco sui derivati che sono di per sé già sporchi.
E tutto nel silenzio assoluto di Bankitalia, governi vari, partiti, Consob e soprattutto Pd.
Con tutti i nostri servizi segreti bravissimi nello scovare dati inutili su privati cittadini a scopo ricatto, con tutti i nostri bravissimi organi di controllo, sarà Blomberg a scoprire nel 2008, un prestito di Deutsche Bank di circa 1,5 miliardi che dovevano servire alla BMS a risanare una perdita di 367 milioni generata da un precedente derivato stipulato sempre con Deutsche Bank.
Pensate che qualcuno in Italia e in Europa si sia mai dato da fare dal 2008 ad oggi per frenare l’enorme caos derivato dai derivati o abbia mai tentato di frenare l’afflusso di questi titoli tossici che stanno mandando in malora il mondo?
Levatevelo dalla testa. Intanto noi dovevamo pure sentire i deliri di un Tremonti che ripeteva “la crisi non esiste!” “le nostre banche sono sane”! E ha pure la faccia di ripresentarsi sostenuto dalla Lega, lo sciagurato!
Un mese dopo il crollo di B e l’avvento del caro Monti, il governo italiano ottiene il via libera dalla Ue per l’erogazione di 3,9 miliardi di euro di aiuti di Stato alla banca spazzatura senese.
Ricordiamo anche un’altra cosa: nel completo segreto parlamentare e nel totale silenzio dei media, Monti, appena arrivato al potere fa un atto molto strano: regala alla Morgan Stanley 2 miliardi e 567 milioni di euro. 3 gennaio. La stampa tace.
E’ la banca newyorkese a dire che l’esposizione verso l’Italia è scesa da 6,268 a 2,887 miliardi di dollari: la differenza corrisponde appunto a quei 2,567 miliardi di euro, un decimo della manovra “salva-Italia”.
Ma la prima cosa che Monti ha salvato non è stata l’Italia, bensì gli interessi della banca americana. Notare che c’erano ancora parecchi per saldare questo conto sui derivati,ma Monti si è premurato di farlo subito. E quando l’Europa chiede di tassare le transazioni di Borsa, indovinate cos’è che Monti evita con cura di tassare?
Ma i derivati, naturalmente, facendo un grosso regalo alle banche che hanno dimenticato i crediti alle imprese e giocano come matti sui derivati! Anche qui Bankitalia tace, la Consob tace, i media non indagano, il Pd non apre bocca.
Monti non spiegherà mai perché ha subito destinato una somma così grande, non richiesta, agli interessi di una banca americana e perché abbia fatto il tutto in grande segreto e silenzio.
Però i giornali italiani si sbracciano a dire quanto Monti sia stimato in USA e alla Bce. Lo credo!
Insomma: quando c’è da pagare i soldi si chiedono ai lavoratori e pensionati e ai malati di SLA, quando c’è da dare quei soldi si danno alle banche degli amici.
Ora però sarebbe da illusi pensare che la crisi della banca di Siena cominci e finisca con questa banca. Il sistema bancario ci ha messi e si è messo in una crisi sistemica, che è stata dolosamente aperta dagli USA quando Clinton ha allargato il libero mercato ai titoli tossici, ha tolto le regole bancarie e ha permesso alle banche di impestare il mondo coi derivati.
Da questo gioco perverso sono nate le speculazioni finanziarie che hanno portato al tracollo gli Stati e stanno strozzando i popoli condannandoli a una recessione irreversibile.
O si riparte da qui e si rimettono delle regole su un sistema perverso che va verso il delirio, o non ne usciremo mai. E con una Europa prona agli interessi delle banche e all’avidità degli speculatori di Borsa la nostra fine è segnata.
Ma sperare di uscirne con gente come Draghi o Monti o come il misero Bersani, servo di tutti, e in grado di non rappresentare nessuno, è da folli.
Intanto sui rapporto col MPS Bersani nega.
La spudoratezza di quest’uomo è peggio di quella di B, è patologica e imbarazzante.
Il Pd è talmente separato dagli interessi della banca di Siena che dal 27 febbraio del 2002 al 6 febbraio dello scorso anno, il corrotto presidente del BMS, Mussari, ha versato a titolo personale nelle casse del Pd ben 683.500 euro! Questo di solo dichiarato!
Non basta, lo stesso Mussari dichiara che il Pd è entrato nel governo Monti e lo ha sostenuto “Per salvare una propria banca da uno sbilancio epocale, di proporzioni gigantesche, legittimando le politiche di trasferimento delle risorse dello stato dalla spesa pubblica agli aiuti ai bilanci delle banche.
Monti si è occupato degli aiuti a banche greche, spagnole, portoghesi (che finiranno, in una partita di giro, alle banche tedesche e francesi) e al Pd è toccato il corposo aiuto a Mps.”
Ma cos’altro vogliono gli elettori del Pd per capire quanto siano stati presi per il c…?
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[Modificato da ReteLibera 27/01/2013 16:30]