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PENSIONI D’ORO

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2013 17:40
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INGIUSTIZIA E’ FATTA

- LA CONSULTA SALVA LE PENSIONI D’ORO

(COMPRESE QUELLE DEI GIUDICI DELLA CONSULTA)


La Corte Costituzionale boccia il taglio delle superpensioni - Il piccolo ribasso sugli assegni superiori ai 90mila euro spazzato via - 33mila intoccabili continueranno a costare 3,3 miliardi l’anno allo Stato, mentre per le pensioni ad altri 800mila cittadini se ne spendono 4,1…

 

Fabio Pavesi per il "Sole 24 Ore"

La casta, come spesso accade in questo Paese, ha vinto un'altra volta. E la casta degli intoccabili, salvati nei giorni scorsi da una sentenza della Corte Costituzionale è quella dei pensionati ricchi. Di quelli cioè che incassano pensioni da 90mila euro lordi l'anno.

Per loro il governo Monti aveva predisposto un contributo di solidarietà che prevedeva tagli del
5% sopra i 90mila euro;
del 10% sopra i 150mila euro
e del 15% al di spora della soglia ultra-ricca delle pensioni di 200mila euro lordi annui.


Giudici della Corte Costituzionale
GIUDICI DELLA CORTE COSTITUZIONALE
la sala della corte costituzionale
   LA SALA DELLA CORTE COSTITUZIONALE
               

La Corte ha bocciato il decreto perché discriminatorio dato che toccava i redditi dei soli pensionati e non di tutti i lavoratori. E così gli "intoccabili" delle pensioni d'oro hanno tirato nei giorni scorsi un sospiro di sollievo. Si vedranno anzi restituire il contributo di solidarietà già versato. Ora si preparano a una nuova battaglia con il Governo che intende estendere il prelievo non solo alle pensioni ma anche ai redditi. Una battaglia giusta? Vista con l'occhio della collettività pare uno scontro di mera salvaguardia corporativa.

Già perché i pensionati d'oro, quelli cioè sopra i 90mila euro lordi annui, sono pochi circa 33mila ma pesano molto sul sistema pensionistico. Il valore totale dei loro assegni sfiora i 3,3 miliardi di euro. Non poca cosa per il drappello dei fortunati che da soli incassano l'1,2% dell'intero monte pensioni italiano che viaggia a quota 265 miliardi.

Pochi ma ad alto peso specifico. Una pensione da 90mila euro l'anno (su cui era applicato un contributo di solidarietà del 5%) equivale a un assegno mensile di 6.400 euro lordi per 14 mensilità che diventano oltre 4mila euro netti al mese. Una pensione sopra i 150mila euro lordi (contributo del 10%) significano quasi 11mila lordi al mese e oltre 6.500 euro netti.

Per non parlare di chi supera i 200mila euro (taglio bocciato del 15% sopra questa cifra) che gode di assegni di oltre 8mila euro netti al mese. Il taglio, su cui si sono levate le grida sdegnate degli interessati, avrebbe avuto nei fatti solo valenza simbolica. Voleva dire una piccolissima sforbiciata di circa 25 milioni l'anno per 3 anni, su un importo complessivo di 3,3 miliardi.

Un'inezia. Basti pensare a titolo di paragone che l'importo medio delle pensioni erogate in Italia (sono 23 milioni) è di 11.229 euro lordi annui; un importo 9 volte più basso del primo scaglione (quello da 90mila euro) dei pensionati ricchi. Quegli 11mila euro lordi che è la media generale, dice che il 13,8% dei pensionati riceve meno di 500 euro al mese, il 31% incassa cifre tra i 500 e i mille euro al mese; un quarto dei 23 milioni di pensioni veleggia tra 1.000 e 1.500 euro e un terzo riesce a superare la soglia dei 1.500 euro.

pensionati doro lista espresso
 PENSIONATI DORO LISTA ESPRESSO
(Clicca per ingrandire)

Siamo lontani, molto lontani dai più poveri tra i super-ricchi che con i loro oltre 4mila euro di pensione al mese sono stati graziati dalla sentenza della Consulta. Quei 3,3 miliardi di spesa per le super-pensioni a 33mila soggetti valgono poco meno dei 4,1 miliardi che costano le magre pensioni sociali di oltre 800mila italiani.

Si dirà che i super-fortunati prendono assegni d'oro perché hanno molto versato nel corso della vita lavorativa. Ma questa è una mezza verità: in realtà le pensioni d'oro in essere sono liquidate con il diseguale sistema retributivo dove la somma dei contributi non corrisponde all'entità assai più elevata delle prestazioni.

 

[Modificato da ReteLibera 27/07/2013 16:33]
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OLE'! MA QUALI TAGLI ALLE PENSIONI D'ORO!

L'INPS COSTRETTA A RESTITUIRLI TUTTI IN CONTANTI

(40 MILIONI DI EURO) BESTIALE

venerdì 26 luglio 2013


ROMA - Sfiora i 40 milioni di euro annui il contributo di solidarieta' sulle pensioni d'oro, superiori ai 90 mila euro lordi l'anno, che l'Inps dovra' restituire a seguito della sentenza della Corte costituzionale. Questo gettito non era contabilizzato dall'Istituto di previdenza perche' versato al ministero dell'Economia e delle Finanze e quindi diretto alle casse dello Stato. Somma che, di conseguenza, - viene spiegato - dovra' essere restituita all'Istituto. Il prelievo era stato istituito con la manovra del 2011, a decorrere dal primo agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014

Inps ha interrotto l'applicazione della trattenuta del contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici e ha restituito l'importo trattenuto nell'anno 2013. Con la sentenza n. 116/2013 la Corte Costituzionale, spiega una nota dell'istituto di previdenza sociale, "ha dichiarato l'illegittimita' della normativa che aveva istituito, a decorrere dal primo agosto 2011 e fino al 31 dicembre 2014, un contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici i cui importi risultino complessivamente superiori a 90.000 euro lordi annui".

La variazione dell'importo della pensione e la restituzione delle trattenute avviene in occasione dei pagamenti di pensione di luglio e agosto nel modo seguente: per le pensioni delle gestioni dello sport e spettacolo, con il pagamento del 10 luglio e' stato aggiornato l'importo e restituito quanto trattenuto nel primo semestre dell'anno; per le pensioni delle gestioni pubbliche, l'importo della pensione e' stato aggiornato con il pagamento del 16 luglio, mentre la restituzione delle trattenute effettuate da gennaio a giugno avverra' in occasione del pagamento di agosto; per le pensioni delle gestioni private, il 1° agosto sara' aggiornata la rata in pagamento e restituito l'importo trattenuto da gennaio a luglio 2013.

L'informazione sul nuovo importo lordo di pensione e sulle somme restituite sono indicate sul cedolino di pagamento di luglio e agosto, che puo' essere visualizzato dagli interessati accedendo ai servizi online del sito www.inps.it. (AGI)


“La sentenza della Corte costituzionale  ha censurato il contributo con la motivazione che si tratta sostanzialmente di un prelievo fiscale, e quindi per motivi di equità andrebbe applicato a tutti i redditi, non solo quelli da pensione.

La stessa Corte, però, non ha detto nulla a proposito del taglio delle pensioni col passaggio al sistema contributivo, né rispetto all’allungamento nel tempo dei requisiti per l’accesso ai trattamenti pensionistici, introdotti dalla riforma Fornero”.

 
Come sempre, pagano i più deboli, mentre i ricchi finiscono sempre per trovare un ‘meccanismo amico’ che disapplica le riforme che vorrebbero la loro partecipazione al risanamento del Paese! Un’ingiustizia che grida vendetta”.



[Modificato da ReteLibera 27/07/2013 13:02]
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Lo scandaloso sistema pensionistico italiano



Un sistema pensionistico che prevede assegni mensili da oltre 90.000€ come il caso dell'ex dirigente settore telefonia,  Mauro Sentinelli, mentre milioni di pensionati ricevono un assegno di poche centinaia di euro, INSUFFICIENTE per sopravvivere, è un sistema MALATO, DA RIFORMARE.

La riforma pensionistica è URGENTISSIMA ma non per allungare ulteriormente l'età pensionabile, bensì per RAZIONALIZZARE il settore, introducendo TETTI MASSIMI di 3.000€ al mese, in modo da aumentare immediatamente le pensioni minime con i soldi ricavati.

Con tutto il rispetto per il Sig. Sentinelli, che nella sua carriera di manager ha versato sicuramente lauti contributi (nella lista dei mega pensionati ci sono molti politici che percepiscono 30-20-10.000 euro al mese per aver..... distrutto il paese) è inammissibile che una pensione ammonti ad oltre 90.000€ mentre le minime sono talmente basse da non riuscire a garantire le esigenze primarie.


E se siete giovani non fregatevene solo perchè non vi riguarda direttamente, in quanto un giorno toccherà anche a voi, e le proiezioni dicono che saremo un'Italia di straccioni con pensioni, nel 2030, nell'ordine dei 700€ 


LA CIVILTA' DI UN POPOLO SI VEDE DA COME TRATTA I DEBOLI: i portatori di handicap, gli anziani. Quest'ultimi se non hanno la possibilità di ricevere aiuto dai familiari, sempre più spesso sono costretti a rivolgersi alle associazioni tipo caritas oppure rubare ai supermercati e/o raccogliere gli avanzi del mercato per andare avanti...

Staff nocensura.com



[Modificato da ReteLibera 27/07/2013 17:40]
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