Il primo ad essere beccato fu Remo Gaspari, sorpreso ad utilizzare un elicottero dei Vigili del fuoco per andare a vedere una partita della Roma.
Dopo Gaspari, l'abuso dei velivoli di Stato si è moltiplicato in maniera vergognosa.
Un simbolo della casta, un vezzo del potere carinissimo e soprattutto pagato con i nostri soldi, che ha visto il suo culmine nella seconda Repubblica.
Vergognoso l'elenco dei viaggiatori a scrocco, a spese dei contribuenti, dal generale della Guardia di Finanza, Roberto Speciale, che si faceva portare le spigole dalla Sicilia al Trentino per deliziare il palato dei suoi ospiti, al duo Rutelli Mastella, passeggeri non paganti di un aereo di Stato per presenziare istituzionalmente al Gran Premio di Monza.
Gran viaggiatore a bordo di aerei-blu è stato il veterano "comunista" Fausto Bertinotti: un viaggio in visita al monte Athos, una vacanza con la moglie in Bretagna, e un salto a Parigi per il matrimonio della nipote del banchiere Mario D'Urso
Poi c'era Ignazio La Russa che utilizzava un aereo militare, del resto era ministro della Difesa, per volare da Roma a Milano onde seguire l'amata Inter.
Il più sfrenato utilizzatoredei voli di Stato è, manco a dirsi, Silvio Berlusconi. Dopo un giro di vite imposto dal governo Prodi, con il ritorno a Palazzo Chigi del Cavaliere, nel 2010 le spese lievitarono da 23, già non male, a 60 milioni di euro: 14 mila ore volate.
Praticamente tutti i ministri a spasso per i cieli affaccendati in importantissime missioni. Figurarsi che a causa delle richieste gli aerei del trentunesimo stormo dell'Aereonautica militare non bastarono più e il premier Berlusconi ebbe la pensata di investire gli aerei della flotta Fininvest del ruolo di velivoli di Stato.
E poi qualcuno si chiede come mai ora chieda la grazia a un Napolitano mano nella mano: Berlusconi ha usato lo stato a suo piacimento, come proprietà privata, nel plauso della casta politica tutta.
-Ci siamo trovati in mezzo ad una crisi mondiale ed abbiamo dovuto andare in giro per il pianeta- si giustificò silvio.
Anche la tratta Roma Olbia era però piuttosto frequentata e gettonata: i giudici accertarono che a bordo dei velivoli di Stato c'erano Mariano Apicella e tante belle ragazze con destinazione villa Certosa.
Dopo la caduta in disgrazia del nostro a Palazzo Chigi si insediò Mario Monti e le regole cambiarono: in diciassette mesi di governo Elsa Fornero utilizzò una sola volta un volo di Stato, Annamaria Cancellieri mai.
Oggi? Viaggi centellinati, Laura Boldrini annuncia:
- Ho rinunciato del tutto ai voli di Stato- a luglio solo 14 voli di cui sei di carattere umanitario ed altrettanti istituzionali del ministro degli esteri Emma Bonino.
Almeno qualche apparenza salviamola
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