Si è concluso con una condanna a 4 anni per l’ex Ministro
Raffaele Fitto e 3 anni e sei mesi per
Giampiero Angelucci, il processo La Fiorita, la cui sentenza è arrivata nella notte.
Fitto è stato condannato a 4 anni per corruzione, abuso d’ufficio e finanziamento illecito ai partiti; 3 anni e sei mesi vanno invece alll’imprenditore
Giampiero Angelucci per corruzione e illecito finanziamento. Il dispositivo della sentenza è stato letto alla una del mattino dal presidente della Seconda sezione del Tribunale penale di Bari,
Luigi Forleo, al termine di una camera di consiglio durata oltre 28 ore.
Il parlamentare del Pdl – capolista alla Camera in Puglia nelle prossime elezioni politiche – è stato però assolto da peculato e da un altro abuso d’ufficio. Il tribunale ha emesso la condanna per la tangente da 500.000 euro che il politico del Pdl avrebbe ricevuto dall’imprenditore romano Giampaolo Angelucci, anch’egli condannato a tre anni e sei mesi di reclusione. Il cosiddetto “il re delle cliniche romane” ed editore è stato riconosciuto colpevole di corruzione e illecito finanziamento ai partiti, in concorso con Fitto. È stato anche interdetto per cinque anni dai pubblici uffici. I fatti contestati si riferiscono al periodo 1999-2005, quando un presunto accordo illecito avrebbe assicurato alla società ‘Fiorita’ le concessioni di servizi di pulizia, sanificazione ed ausiliariato da parte di enti pubblici e di Asl pugliesi, e l’affidamento di un appalto da 198 milioni di euro ad una societa’ di Angelucci per la gestione di 11 Residenze sanitarie assistite.
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[Modificato da ReteLibera 23/12/2013 16:45]