Mentre in televisione arrivano gli archeologi e gli antropologi a spiegarci cosa è che funziona e cosa no in Italia, il malessere delle persone comincia a sfogarsi su tutto e tutti. Mentre in Emilia Romagna contestano Salvini per razzismo, a Roma avvenivano manifestazioni di tutt’altra natura: cariche della polizia a Tor Sapienza per disperdere i manifestanti che hanno lanciato bombe carta contro il centro d’accoglienza nella periferia, incendiando le auto e cassonetti. Dov’è la ragione e il torto? In questo caso non ci sono schieramenti, solo tanta rabbia.
Ormai siamo davanti ad un paese spaccato in due: da una parte il governo, dall’altra i cittadini. Quando vi è un vuoto istituzionale e politico, questo è sempre il risultato. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. Mentre al governo si parla di aria fritta, nel paese comicia ad essere difficile anche friggere qualcosa da mangiare.
Questa tragica attuale situazione italiana ha radici nei nostri costumi della Prima Repubblica, quando volendosi affidare al nuovo, ci siamo ritrovati venti anni di governi ad personam e una sinistra defunta e decotta. La colpa di tutto, permettetemi di dirlo, è questo nostro provincialismo che crede che il nuovo, per qualche inspiegabile motivo, sia migliore del vecchio. Avvenne nella prima repubblica e sta avvenendo anche nella seconda. Ai tempi di Craxi e Andreotti noi italiani ci lamentavamo della corruzione dilagante e della politica, in quella di Renzi e Grillo, invece ci lamentiamo che i “vecchi” non capiscono che non si può mettere il gettone nell’iphone. Un fatto non è però ancora chiaro per la nuova e arrogante classe politica: i diritti dell’essere umano sono antichissimi, non staranno sulle apps degli smartphone da mille euro made in Cina, non saranno hashtag trendy su twitter, però ancora si leggono bene sulla Magna Charta del 1215. Tutto il resto, passatemi la parola, è solamente merda. Cacca d’artista, passata al colino per poter distrarre l’italiano dalla perdita dei suoi diritti fondamentali: lavoro, casa e famiglia. Insomma abbiamo buttato ottocento anni nel cesso.
Nel paese dei pentolari, dei clown pay per click e delle ventimila leghe sotto i mari (o i tritoni che dir si voglia) per qualche voto in più si cerca di tirare fuori il peggio di questo paese: Il peggio della politica della superficialità da telefonino, il peggio dell’antipolitica e il peggio del peggio della rabbia italiana. Sì, ma Il meglio dove sta? Sarà emigrato grazie a Floris, sarà in attesa dell’epoca dell’intelligenti pauca, guardando con disgusto programmi della De Filippi che presentano scurreggioni in prima serata, o più semplicemente è incatenato dal potere, per paura nel paese salgano persone che sanno ciò che fanno.
Renzi, Grillo e Salvini non capiscono il paese, come non lo capiva il nano di Arcore. Vent’anni di paese dei balocchi a Milano 2, però poi è arrivato il conto e ci tocca pagare le spese per questo inverecondo circo di puttane senza dignità, idioti raccomandati, starlette sotto il tavolino e figli di madre ignota di ogni ordine e grado.
Si dice che gli italiani siano delusi da tutto… è un buon inizio, il passo successivo è quello di guardarsi intorno e cominciare a scegliere davvero la classe politica che faccia davvero gli interessi di questo paese. Imponenendola con ogni mezzo. Dobbiamo essere NOI a decidere le sorti dell’Italia e non certi “prenditori” che pagano 1000 euro per delle cene a base di riso scotto.
Questo paese non ha più una guida e un vero governo. Basta con gli yesmen politici o antipolitici. Basta con quelli che girano con l’orologio da 15 mila euro e parlano di crisi, basta con i “politichetti” da reality show del Mago di CasalOZ che servono solo da valvola di sfogo… Serve gente con le palle, perchè questa gente al potere gli attributi li ha lasciati in formalina presso la finanza internazionale o presso gruppi che si riuniscono a Cernobbio. Purtroppo la frase incorniciata che aveva Kissinger nel suo ufficio si è avverata: se non puoi tenerli sotto controllo grazie alle loro passioni, tienili per le palle. Prima Berlusconi e poi Renzi.
Il popolo italiano oggi non sapendo a chi dare la colpa continua a seguire i suoi punti di vista miopi: o a favore di Salvini o a favore di Casarini, anche se come potete ben vedere, gli estremi si toccano. Ancora una volta molti cadono nella rete del dividi et impera, rifugiandosi in idee di estrema sinistra o di estrema destra. Il paese non è di sinistra o di destra, il paese è alla deriva e mentre noi discutiamo, all’estero continuano a premere il calcagno sulle nostre teste. Non si scappa, o cominciamo da soli a fare politica vera per il nostro paese o il nostro destino è simile quello della Grecia.
Fatevi due conti.
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