Mafia Capitale: Italia politico-mafiosa

Quello che è successo a Roma succede in tutti i comuni d’Italia da sempre. E ovunque vi sia potere e soldi pubblici da spartire. I meccanismi politico-mafiosi sono sempre gli stessi, da Palermo a Milano. Lo confermano i dati, siamo il paese più corrotto di Europa, e dietro a diversi paesi in via di sviluppo, uno schifo immondo.

Eppure Renzi dice che gli stranieri non investono in Italia per colpa dell’articolo 18. E vuole “riscrivere le regole del gioco” con uno dei più grandi corruttori di sempre che è Berlusconi. Il quale difende la categoria, e non nuove leggi anti corruzione. Nemmeno il suo ex servo Alfano le vuole.

Dicono che non servono, dicono che la colpa di questa cloaca, è tutta dei ladri, dei disonesti, che sono sempre gli altri. E ad ogni scandalo fanno finta di sorprendersi.

La verità è che non c’è più differenza tra politica e mafie, tra politici e ladri, sono una stessa organizzazione di persone, ognuno con compiti diversi.

Per fermare una deriva così devastante vi sono due strade. Favorire un continuo ricambio della classe politica, così politici e mafiosi non fanno tempo a organizzarsi e collaborare.

Secondo inasprire brutalmente le pene.

I politici-mafiosi che rubano soldi pubblici sono dei traditori della Costituzione, degli italiani che pagano le tasse e di un’intera nazione.

Bisogna sbatterli dentro e buttare via la chiave. E anche chi ruba solo le briciole, in un ente pubblico, non ci deve mettere più piede.

Tutte cose normali in un paese civile, e che le riusciremo a fare solo quando la vecchia classe dirigente che ci ha ridotto in queste condizioni pietose, verrà spazzata via.

Tommaso Merlo