Prete, sesso e minori. Arresto nella Roma bene
Catturato il parroco della chiesa Gonzaga ai Parioli. Le accuse dei magistrati argentini
Un prete in manette nella Roma bene. I bracciali sono scattati per il parroco di San Luigi Gonzaga, ai Parioli, in via di Villa Emiliani. Lui è romano. Si chiama
don Alessandro De Rossi, 46 anni, titolare della chiesa proprio per volontà del papa Bergoglio, che nel luglio 2013 lo ha elevato al ruolo assieme ad altri diciassette responsabili di luoghi di culto. Le accuse sono pesanti: pedofilia (diverse le vittime), sesso di gruppo e possesso di foto pedopornografiche nel computer. Una storiaccia che sarebbe avvenuta negli anni passati: 2010-2012. E nemmeno nella Capitale, in Italia. Si sarebbe svolta tutta in Argentina, nella parrocchia di Salta, capoluogo dell’omonima provincia nel nord-ovest del Paese sudamericano, dove il sacerdote è stato missionario per circa sei anni.
Lo hanno catturato i poliziotti della Squadra mobile di Renato Cortese. L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa il 26 dicembre dello scorso anno dalla magistratura argentina. E il 31 i poliziotti l’hanno eseguita. Il Vicariato precisa: «Il sacerdote, che era tornato a Roma all’inizio del 2013 per motivi di salute, dopo aver trascorso vari anni in missione, era accompagnato da un giudizio positivo da parte del vescovo locale. Per questo motivo gli era stata affidata nel settembre 2013 la cura pastorale della parrocchia di San Luigi Gonzaga. Appresa la notizia, il Vicariato ha provveduto ad affidare temporaneamente la cura pastorale della parrocchia ad altro sacerdote, in attesa di approfondimenti e della decisione della magistratura italiana, alla quale si esprime piena fiducia»
De Rossi era sacerdote fidei donum . Un prete devoto, impegnato nella sua attività. Nel tempo, però, gli inquirenti sudamericani avrebbero accertato dell’altro, spinti dalle denunce presentate dai genitori di alcuni giovanissimi che avrebbero raccontato un inferno. Le indagini avrebbero fatto luce su episodi di sesso e minori nei quali il religioso sarebbe implicato in modo pesante. Il sacerdote era un personaggio di spicco in quella parte del mondo. E anche in Italia, facendo sentire la sua voce per il Papa e a favore di Luciana Littizzetto.
Nell’aprile 2011, in una puntata tv di «Che tempo che fa» la comica aveva polemizzato in tema di immigrati. Aveva accusato la Chiesa cattolica di uno scarso impegno a favore degli immigrati. E il prete aveva chiosato: «Non è per discolpare la Littizzetto, che comunque poteva informarsi meglio, però nessun mezzo di informazione non cattolico ha dato conto di questa presa di posizione importante, o se l’ha fatto, l’ha reso praticamente invisibile». E poi nel suo ritorno a Roma, nel marzo 2013, vicino al Santo Padre: «Sono appena tornato dall’Argentina, dopo sei anni di missione in una zona molto povera, ma piena di speranza nel vedere bambini, ragazzi e famiglie progredire e migliorare le proprie condizioni. Avevo lasciato l’amata Argentina, ma poi ecco che l’Argentina viene da me qui a Roma».
Fabio Di Chio
IL TEMPO.it
[Modificato da ReteLibera 03/01/2015 17:17]