Ancona, alunni scoprono che il supplente è un ex prete condannato per abusi

La dirigente scolastica: "Le graduatorie non spettano a noi". Il supplente ha presentato una autocertificazione in cui non faceva alcun cenno alla condanna
Federico Nicci - Mar, 03/02/2015 - 23:10 Sono stati gli alunni del liceo scientifico "Galilei" di Ancona a notare lo strano atteggiamento del nuovo professore.


 
''Un comportamento eccentrico, non faceva lezione, sfogliava il libro in classe, sembrava non sapesse cosa fare: gli studenti me lo hanno segnalato, abbiamo cercato notizie sulla sua esperienza professionale precedente, e da internet abbiamo appreso del processo e della condanna''. Scoprono così che il supplente di storia e filosofia è un ex prete condannato per violenza sessuale e stalking ai danni di un suo parrocchiano di 29 anni. Si tratta di Armando Bicchiarelli, 47 anni, ex parroco di Isola del Piano, ridotto allo stato laicale.

Fu condannato in primo grado a due anni e dieci mesi di reclusione per aver abusato per 11 anni di un giovane operaio, che poi ha continuato a perseguitare anche dopo che questi si era fidanzato con una ragazza. Nel febbraio del 2012 l'ex prete è stato arrestato su ordine del gip di Urbino, e ha trascorso un periodo di detenzione domiciliare. Tornato in libertà è andato a vivere a Rimini. Nei mesi scorsi ha presentato domanda per la supplenza, compilando l'autocertificazione obbligatoria sui carichi giudiziari pendenti. Bicchiarelli è in attesa del processo di secondo grado: si è sempre difeso sostenendo che il rapporto con l'operaio era consensuale. Il suo legale, l'avv. Roberto Brunelli, stamani ha detto di non essere al corrente della domanda per la supplenza. ''Non lo sento da un pezzo", ha dichiarato. 

La dirigente scolastica del liceo di Ancona, la prof. Annarita Durantini, ha allontanato dalla scuola Armando Bicchiarelli appena saputo del suo passato. Ma ci tiene a sottolineare che era regolarmente inserito nella graduatoria di prima fascia delle materie storico-filosofiche, ''graduatorie che non facciamo noi. Qui ha presentato un'autocertificazione in cui non si faceva alcun cenno alla condanna subita in primo grado o a carichi penali pendenti''.

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