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L'acqua minerale in bottiglia potenzialmente pericolosa

Ultimo Aggiornamento: 01/08/2011 14:55
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L'acqua minerale in bottiglia potenzialmente pericolosa



Berillio, manganese, alluminio, boro, arsenico perfino uranio: secondo uno studio condotto dall'Università Federico II di Napoli, in collaborazione con gli atenei di Bologna, Benevento, e Cagliari, nelle acque minerali nostrane ci sono elementi chimici in quantità potenzialmente più tossiche dell'acqua del rubinetto.

Sotto accusa è la normativa del nostro Paese, che prevede limiti diversi per l'acqua del rubinetto e quella in bottiglia. Infatti l'acqua di rubinetto è sottoposta a norme più restrittive rispetto l'acqua minerale distribuita nelle bottiglie (tabella con i valori delle concentrazioni limite per acque minerali e acque destinate al consumo umano).

La scoperta di valori potenzialmente pericosi è scaturita da un progetto dell’Unione Europea che mirava a conoscere lo stato delle acque sotterranee di tutta Europa, la ricerca è stata eseguita tra il 2008 e il 2010.

I limiti di alcune sostanze sono stabiliti dalle leggi, ma non sempre. “Quello dei limiti di legge sulle concentrazioni è uno dei primi problemi in cui ci si imbatte” spiega Paolo Valera.

“In Italia non solo abbiamo limiti di legge molto più ‘tolleranti’ rispetto ai valori guida internazionali, ma in certi casi non sono stati nemmeno stabiliti limiti massimi alla concentrazione di alcune sostanze. Anche quando si tratta di elementi più che sospetti come berillio, fosforo, molibdeno, tallio e uranio. Una delle spiegazioni potrebbe essere che gli effetti tossici a determinate concentrazioni di queste sostanze sull’uomo sono ancora oggetto di studio. Ma è incomprensibile, ad esempio, che non sia stata fissata una regola per l’uranio, che sappiamo chiaramente essere un elemento dannoso”.

Sotto accusa è dunque la norma sulle acque minerali, anche semplicemente quando si vanno a confrontare i limiti massimi di concentrazione chimica che essa stabilisce con quelli fissati dal decreto legislativo 31/2001 (sulle acque destinate al consumo umano), che a volte sono molto diversi.  ”Non ha nessun senso logico che questi limiti siano diversi – continua Valera – non ce n’è motivo. Esistono dei limiti, quello è comprensibile, che sono a volte diversi fra Italia, Europa, Stati Uniti e valori guida dell’Oms. Per l’Italia, i diversi limiti imposti per acqua del rubinetto e acque minerali andrebbero uniformati." 

In particolare, la ricerca ha registrato come in alcune delle nostre acque minerali ci fosse una presenza di boro che eccedeva quella indicata dall’Oms e valori dell’arsenico, legali in Italia, ma per i quali converrebbe prevedere un meccanismo di monitoraggio costante. (fonte: il fatto quotidiano)


C'è poi da considerare che l'acqua in bottiglia, durante il trasporto e comunque prima di essere consumata, potrebbe essere sottoposta ai raggi diretti del sole anche per ore, ciò comporta, come ogni contenitore di plastica riscaldato, il rilascio di sostanze tossiche sopratutto sottoforma di xenoestrogeni.

I limiti di legge per l'acqua di rubinetto sono rigorosi ed andrebbero adottati anche per l'acqua minerale in bottiglia. Ma la gente farebbe bene a riconsiderare l'inutile uso dell'acqua in bottiglia anche quando l'acqua di rubinetto è ottima.

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Quesiti e dubbi comuni sull'acqua potabile di rubinetto


Molte volte si hanno preoccupazioni infondate sull'acqua potabile che sgorga dal rubinetto. Proviamo a dipanare questi irragionevoli e dubbi con le classiche F.A.Q.

C'è troppo cloro nell'acqua di rubinetto, odore di cloro.

Basta mettere l'acqua in una bottiglia di vetro o in una brocca lasciandola decantare, permetterà al cloro di evaporare in meno di un'ora. L'acqua non avrà più odore di cloro, si è volatilizzato!

Il cloro viene aggiunto per evitare che si sviluppino batteri. L'odore è sgradevole, tuttavia non è dannoso. Essendo volatile, praticamente basta lasciare l'acqua a contatto con l'aria per eliminarne l’odore.

- L'acqua esce dal rubinetto bianca e torbida 

Dipende dalla pressione con cui esce dal rubinetto. Lasciando decantare l'aqua per alcuni minutu in una bottiglia di vetro, una brocca o un bicchiere, le microbollicine di aria, che la intorbidiscono, scompaiono e l'acqua diventa limpida!

l'acqua del rubinetto ha un colore rossastro

La colorazione potrebbe dipendere dalla presenza di metallo o ruggine, dovuto al rilascio delle tubature vecchie. Forse è necessario cambiare le tubature dell'edificio o l'acqua è rimasta per lungo tempo nei tubi. Se non dipende dai tubi della propria abitazione allora ci si può rivolgere all'Azienda sanitaria locale o provinciale (ASL o ASP).

- I bambini possono bere acqua potabile di rubinetto?

L'acqua di rubinetto è ottima per tutti, per sicurezza è possibile controllare la quantità di nitrati e residuo fisso facendo esaminare l'acqua che sgoraga dal rubinetto (costa poco). Il limite di legge per la concentrazione di nitrati nell'acqua è cautelativo anche per i neonati, normalmente i valori per questi 2 parametri sono al di sotto del limiti.

L'acqua del rubinetto ha un sapore amaro, posso berla comunque?

No. L'acqua potabile per legge deve essere insapore, se non soddisfa tale requisito  deve esserci qualche problema. Quando si è certi che non sia una sensazione personale o legata a fattori estranei alle tubature di casa (cattiva manutenzione dell'autoclave, tubature vecchie) bisogna segnalarlo all'Asp (o Asl).

Acqua dura (calcarea) è pericolosa per la salute?

La legge consiglia che la durezza, misurata in gradi francesi, sia compresa tra 15 e 50 °F. Un’acqua più dura, ovvero più ricca di carbonati di calcio e magnesio, non ha effetti negativi sulla salute, ma può dar luogo a incrostazioni nelle tubature. Un’acqua molto dolce, al contrario, è molto povera di sali minerali, importanti per le funzioni vitali dell’organismo. Il limite inferiore di 15 °F nasce dall’esigenza di porre un freno a trattamenti di addolcimento eccessivi che rendono l'acqua corrosiva.


Non si conoscono danni causati da acqua calcarea e dura. L'acqua che beviamo è, solitamente, poco ricca di minerali difficilmente supera i 30°F (valore realmente accettabile), comunque sempre meno di qualsiasi bibita gassata.

Per chi soffre di calcoli renali deve bere molto ed è preferibile un'acqua leggera, cioè il più possibile povera di minerali, perché si ottiene un maggiore effetto diuretico.

Il calcare, però, riduce l’efficienza degli elettrodomestici che utilizzano acqua calda: scaldabagni, lavatrici, lavastoviglie, aumentando la spesa per l'energia elettrica.

Il calcare provoca la formazione delle incrostazioni che danneggiano le apparecchiature (esempio classico è il deposito che si forma nella serpentina dello scaldabagno elettrico). Gli addolcitori in commercio riducono la durezza dell’acqua, ma bisogna assicurarsi che non eccedano portandola a meno di 15° F, costano oltre 1.000 €, c'è da aggiungere l'installazione (circa 300€) e la manutenzione programmata almeno 1 volta l'anno (da 200€ a 400€).

Oltre al costo non indifferente ci sono altri inconvenienti: l'ingombro, lo spreco di acqua, possibilità di avere l'acqua un po' salata, problemi di igiene e il rischio di ottenere acqua troppo addolcita quindi corrosiva. Insomma, prima di decidere di acquistare un apparecchio di addolcimento dell'acqua, verificate più volte l'effettivo superamento del valore consigliato.

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Acqua filtrata dannosa per la salute



La pubblicità insinua effetti benefici per le acque minerali (come quello diuretico), da alcuni anni si diffondono anche impianti filtranti, depuratori domestici, brocche speciali. E' solo pubblicità che ci fa credere sia la soluzione ottimale, i filtri invece possono essere nocivi.

L’acqua che arriva nelle nostre case deve essere potabile e può esser bevuta da tutti, bambini inclusi, con gli stessi effetti diuretici e benfici dell'acqua minerale reclamizzata ovunque. Se invece ci fossero dubbi, fatelo accertare con delle analisi da un Ente pubblico, se risulta acqua non potabile, con questi esami associatevi ad altri, richiedete il rimborso al comune o all'AMIA fornendo elenco degli scontrini per le spese affrontate, obbligando il comune a prendere provvedimenti urgenti.

Molti credono, erroneamente, che il calcare sia responsabile dei calcoli ai reni: in realtà la durezza dell’acqua ha come principale effetto negativo le tracce lasciate su pentole e lavello o negli elettrodomestici.

Un altro dei tanti motivi per cui la maggior parte delle persone evita l’acqua del rubinetto è la sua durezza, ovvero il contenuto di calcio e magnesio. Tuttavia è sbagliato pensare che l’acqua meno dura sia più salutare: l’addolcimento la impoverisce.

Al contrario, addolcire troppo l’acqua, può causare danni gravi, perchè povera di sali utili l’organismo e si altera l’equilibrio; facendo divenire l'acqua aggressiva nei confronti dei materiali con cui entra a contatto (per esempio i contenitori metallici e le decorazioni su ceramica). Con tali aggressività ritroveremo più sostanze indesiderate ed alla fine l'organismo ne ricava un sostanziale pericolo.


Se è il cattivo gusto a tenervi alla larga dall’acqua di casa, fate un tentativo: provate a far decantare l’acqua di rubinetto qualche minuto prima di berla o conservatela in frigorifero in una bottiglia di vetro ben chiusa. Sapore e odore risulteranno decisamente migliori.

Altroconsumo  ha effettuato delle analisi comparativa tra l'acqua filtrata dalle più note ed affidabili marche in commercio. L'acqua del rubinetto, senza alcun filtro, è risultata migliore! Filtrare l'acqua costa parecchio, ma è una spesa inutile se non dannosa.

Succede spesso che questi filtranti rovinano l'acqua che di partenza è buona. Alla fine del filtraggio aumentano: nitrati, ammonio, metalli pesanti (ferro, manganese, arsenico, cromo, piombo e nichel) che sono dannosi per la salute perché si accumulano nell’organismo.
Alla fine i filtri riducono eventuali solventi e cloro che sono in quantità non dannosa per la salute, mentre aumentano batteri e rischi.

In poche parole, (come già detto in diversi altri articoli) quasi tutti gli italiani potrebbero smettere di riempire il carrello della spesa con casse di acqua e servirsi regolarmente (e quasi gratuitamente) dell’acqua che arriva a casa attravesro l'acquedotto comunale.

Il filtraggio spesso peggiora l'acqua del rubinetto, certamente risulta dannoso tenere i filtri oltre il dovuto.

Quando ci sono dubbi sull'acqua di rubinetto, portate ad analizzare l'acqua presso un laboratorio dell'ASL o ASP, se l'acqua rientra nei parametri di legge togliete i filtri definitvamente e bere l'acqua sarà semplice come aprire un rubinetto.

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Basta acqua in bottiglie di plastica


Per l’acqua minerale un uomo adulto che ne consuma in media un litro e mezzo al giorno spende circa 4,3 euro a settimana, con una rilevante incidenza del 10% sulla sua spesa settimanale, la terza voce di spesa maggiore dopo pesce (7,5 euro, per una incidenza del 17%) e frutta (6,9 euro, pari al 15,5%).

Perchè spendere quasi 80 euro al mese in una famiglia per l'acqua in bottiglia, che è peggio dell'acqua di rubinetto? Varie analisi eseguite da laboratori pubblici ed indipendenti, hanno dimostrato che la qualità dell'acqua comunale spesso è migliore all'acqua in bottiglia, inoltre le normative sono molto più rigorose per l'acqua che sgorga, quasi gratuita, a casa dal rubinetto. (L'acqua di rubinetto è migliore)

Sarebbe ora di smetterla di spendere soldi, tempo ed incrementare l'inquinamento, con il trasporto dell'acqua in bottiglie di plastica, sarebbe anche auspicabile che gli ospedali utilizzassero l'acqua di rubinetto per dare esempio e per dimostrare che è possibile risparmiare tagliando gli sprechi, quelli veri.

Ci sarebbe veramente da scrivere tanto per descrivere l'incredibile spreco perpetrato negli ospedali per l'acquisto di tonnellate di acqua ogni giorno.

Un ospedale come il riuniti Papardo-Piemonte potrebbe risparmiare qualcosa come 200.000 euro all'anno, semplicemente utilizzando acqua di rubinetto, controllandola e pubblicizzandone l'uso anche a casa. Un'operazione banale e semplice che fior di 'manager' non sanno recepire.

Quanto si risparmierebbe a livello regionale? Una cifra enorme, di svariati milioni di euro.

Prenda nota l'
Assessore alla Sanità della Sicilia, Massimo Russo, così una buona volta potrebbe veramente tagliare sprechi e vantarsene, con il plauso di ecologisti e cittadini onesti.

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