Quanto guadagna un deputato italiano?

Guadagna 5.486 euro netti al mese per dodici mensilità.

A questa somma, vanno aggiunti una serie di “piccoli” emolumenti, tipo la diaria, le spese d’ufficio e tutti quei vari risarcimenti e gettoni che gonfiano lo stipendio quasi del triplo, portandolo a 14.000 euro netti al mese.


A fine mandato gli spetta una liquidazione, come se fosse un normale lavoratore che va in pensione, o cambia lavoro, solo che la sua liquidazione riferita a soli cinque anni, ammonta a 46.819 euro.

Dunque, facendo due conti della serva, un parlamentare che porta a termine una intera legislatura incassa la bellezza di quasi 900 mila euro fra stipendi e liquidazione.

Attenzione, perchè mica è finita qui, ritorno ancora una volta alla manovra economica correttiva di Tremonti, facendola diventare un tormentone. 

All’interno di tale manovra doveva esserci l’abolizione di un privilegio veramente assurdo, il vitalizio.

Beh, questa abolizione è scomparsa, tutto rimane così com’è, e nessuno dei vari schieramenti sembra essere poi così tanto dispiaciuto. Oltre al “porcellum” anche il vitalizio piace bipartisan.



Cos’è il vitalizio? E’ un assegno mensile che si aggiunge alla normale pensione maturata, che ogni parlamentare percepisce all’età di 65 anni, con una legislatura, oppure a 60 anni con più di cinque anni di legislatura.

A quanto ammonta il vitalizio? L’assegno mensile varia dai 2.400 ai 7.200 euro lordi.


Una situazione, che definire allucinante è poca cosa, si chiedono sacrifici a tutti, tagliando la spesa all’assistenza, ridimensionando le età pensionabili, ma nessun taglio ai privilegi politici, siano essi stipendi, vitalizi, piuttosto che poltrone in enti provinciali le cui attività sono talmente fumose da pensare addirittura ad una colossale truffa ai danni di tutti gli italiani.

Da una indagine del Censis, il 42% dei giovani dipendenti non arriverà a mille euro di pensione dopo più di quarant’anni di lavoro (lavoro permettendo ovviamente), il resto forse una pensione non l’avrà mai.

I politici invece, dopo solo cinque anni, percepiranno un assegno di diverse migliaia di euro.

Se questo non è un insulto, cos’è?


Andrea Sironi