Disonorevoli Ministri: Josefa Idem, non paga Ici per 4 anni

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ReteLibera
00giovedì 20 giugno 2013 12:06

Ministro Idem non paga Ici per 4 anni.

Il marito: ”Una dimenticanza”

Il ministro Idem, secondo Il Fatto Quotidiano, sottoposta ad alcuni accertamenti relativi alla sua situazione tributaria, risulta non aver pagato l’Ici dal 2008 al 2011. Il marito cerca di sminuire l’accaduto, parlando di “dimenticanza”. Intanto arriva anche l’accusa di abuso edilizio.

 
Ministro Idem non paga Ici per 4 anni. Il marito: ”Una dimenticanza”
 
Non c’è pace per la politica italiana, sempre più al centro di polemiche e scandali di ogni tipo, in questo caso per l’ex campionessa Josefa Idem, attualmente ministro per le pari opportunità. Addirittura, si tratta , secondo Il Fatto Quotidiano, di mancato pagamento, per ben quattro anni, della tassa Ici sulla propria abitazione.

A Ravenna, dove è residente la ministra, nel corso di un accertamento del comune, sono risultate alcune irregolarità. Infatti Josefa Idem e il marito dal 2008 al 2011 non hanno versato nulla come contributo Ici, risultando la prima abitante in carraia Bezzi in una palestra di cui è proprietaria, mentre il marito, nella loro abitazione di via Argine Destro Lamone. Entrambe la abitazioni indicate come prima casa, dunque esenti dal pagamento della tassa.

Il ministro ha cercato di “aggiustare” la situazione, passando la propria residenza il 4 febbraio (pochi giorni dopo l’annuncio della sua candidatura con il PD) nella casa del marito, mettendosi definitivamente in regola con l’Imu il 5 febbraio, pagando “un versamento a titolo di ravvedimento operoso” per l’edificio di via Bezzi, fino al febbraio.

Il marito parlando con la stampa locale parla di “dimenticanza”, mentre la moglie non intende rilasciare dichiarazioni, lasciando la parola ai suoi legali. Ma non finiscono qui le grane, perché al comune, non risulta esserci una palestra in quell’edificio bensì un’abitazione.

 Se i fatti dovessero corrispondere a realtà, avrebbe del clamoroso, il ministro più tedesco del governo (nata in Germania), che si è adeguata ben presto al fare italiano. Questa polemica locale rischia di tramutarsi in una vera e propria tegola politica, soprattutto per il governa Letta.

Intanto il capogruppo al senato del M5S, Nicola Morra, ha presentato una richiesta d’interrogazione parlamentare chiedendo al ministro Idem di far luce sulla vicenda.


Net1 News


ReteLibera
00venerdì 21 giugno 2013 18:52

POLITICA, TUTTI I CASINI ARRIVANO DALLA CASA

- JOSEFA IMU E’ LA “SCAJO-LETTA” DELLE LARGHE INTESE -


In principio fu D’Alema e la figuraccia di “affittopoli”, poi vennero Scajola, Tremonti, Milanese, Patroni Griffi e tanti altri - Quando il politico fa il furbo su casa e/o tasse, il popolo non perdona -

Ora tocca a Josefa Idem balbettare scuse mentre Lettaenrico glissa imbarazzato… - -

Gabriele Barberis per "il Giornale"

Josefa Imu. Nel pentolone ribollente di internet sono bastate poche ore per cucinare un menù intero di calembour e fotomontaggi sulla disavventura domestica del ministro Idem. Gli italiani sono fatti così, a di fare spallucce di fronte a un bonifico off­shore alle Isole Cayman, ma spietati quando una figura pubblica intrallazza con mutui gonfiati, affitti con maxi sconto e trucchetti fiscali.

Passino i finanziamenti illeciti, passino gli scandali sessuali, ma il mattone per ogni politico può veramente sbriciolare una carriera. Per la Idem, neo icona della sinistra impegnata, la storiaccia inverosimile della palestra­prima casa resterà una macchia indelebile.

Se al suo posto ci fossero state una Gelmini o una Biancofiore, buonanotte: avrebbero eretto la ghigliottina per punire l'odioso reato di evasione in spregio ai poveri proprietari di case divorati dal fisco. E invece da sinistra si levano solo imbarazzati silenzi, a parte la fiducia del premier Letta (sulla parola).


Come può commettere furbate così smaccate un'olimpionica, simbolo delle migliori sinergie Germania-Italia, mamma esemplare che porta il figlio al Quirinale, volto nuovo del Pd e madrina del prossimo Gay Pride?

Di sicuro la matrice tedesca non ha impiegato molti anni a farsi corrodere dell'italica arte di arrangiarsi per risparmiare qualche euro.

Tanto le è bastato per collezionare una nuova medaglia, quella di primo politico della stagione delle larghe intese a farsi pizzicare in un pasticcio immobiliare. Ma non è questione di formule politiche, ogni ciclo di governo negli ultimi vent'anni è sempre stato segnato da scandali e privilegi ingiustificabili.

Persino la già archiviata epoca dei tecnici ha offerto spunti di discussione popolare come le abitazioni di due super professori, l'ex ministro dell'Economia Vittorio Grilli e l'ex titolare della Funzione pubblica Filippo Patroni Griffi, oggi braccio destro a Palazzo Chigi del premier Letta.

Il grande capo del Tesoro chiuse malamente la sua esperienza di governo balbettando giustificazioni su un'abitazione da un milione di euro acquistata con un generoso mutuo di 1,5 milioni.

E Patroni Griffi, proprietario di una casa Inps acquistata con 177mila euro di fronte a un valore di mercato di circa 800mila, si aggrappò goffamente al «rischio sismico» che incombeva sull'immobile.

Per il vero anche la stagione finale del centrodestra al governo fu segnata da un profluvio di disavventure di pezzi da 90. Il famoso appartamento al Colosseo, acquistato a «propria insaputa» con un aiutino di 900mila euro da parte di un costruttore, costò il posto al ministro delle Attività produttive Claudio Scajola.

La desolante querelle tra il ministro Giulio Tremonti e il deputato-braccio destro Marco Milanese che si è rivolto ai giudici per ottenere dal suo ex capo 174mila euro di affitti arretrati.

E ancora le velenose faide leghiste tra bossiani e maroniani che schizzarono veleni su Roberto Calderoli, indicato come fruitore di una casa al Gianicolo offerta dal partito.

Ma la vera casta delle supercase a buon mercato è quella del centrosinistra. Resta agli atti l'inchiesta giornalistica dell' Espresso, quella su Svendopoli nel 2007, che alzò i veli sulla capacità dei vari leader di scovare abitazioni magnifiche dai canoni popolari.

L'elenco dei personaggi coinvolti coincide con la massime cariche politiche di quegli anni: Nicola Mancino, Franco Marini, Walter Veltroni, Pier Ferdinando Casini, Clemente Mastella, Luciano Violante, Raffaele Bonanni.

Da perdersi nella giungla dei benefici strappati dagli inquilini eccellenti, tutti abili a cascare dalle nuvole o dipingere i loro acquisti come casermoni bui e pieni di spifferi, anche se rivenduti a peso d'oro.

Senza poi dimenticare i piccoli guai giudiziari dell'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco per abusi edilizi nella ristrutturazione di un dammuso a Pantelleria.

Tante vicende che oggi si ricordano in modo confuso, nulla a che fare con la maestosità della vicenda di Massimo D'Alema, il primo ex comunista a diventare presidente del Consiglio e a farsi sfrattare da un quotidiano. Nel 1995 scoppiò il caso Affittopoli, svelato dal Giornale di Vittorio Feltri. E così Baffino, rosso di vergogna, annunciò in tv di avere lasciato l'appartamento a Trastevere di 146 metri quadrati per il quale pagava un canone mensile di 663mila lire, oggi poche centinaia di euro.


Cari politici, andateci piano quando dite che il Parlamento è la casa degli italiani. Con Imu, mutui e affitti non si può più scherzare.

 

ReteLibera
00venerdì 21 giugno 2013 19:05

    21 GIU 2013
BORGHEZIO MEJO DI BATTIATO: INSULTA LA IDEM DANDOLE DELLA PUTTANA (CHE C’ENTRA CON L’IMU?), LA LEGA SI SCUSA IN AULA

Il neuroparlamentare legaiolo sbrocca: “Io non ce l’ho con la signora Kyenge, ce l’ho invece contro questa ministra Idem. Forse le vere puttane sono certi personaggi, donne ma anche uomini, che prostituiscono la funzione di servizio” - Pini ci mette una pezza…



ReteLibera
00sabato 22 giugno 2013 12:19

Giuseppa Idem: è indagata per abuso edilizio?

21-06-2013

Non si dimette Giuseppa Idem, è incollata alla poltrona: “Non sapevo dell’Ici non pagata” ha dichiarato in un’intervista-marchetta a Concita De Gregorio. Non sapeva. Come non sapeva Marino, come non sa Renzi delle puttane in Comune.

Ma intanto entra in campo la Procura, con calma ovviamente, come si confà a chi è dalla parte giusta

L’Ipotesi è quella di abuso edilizio.

La famosa 
palestra in via Carraia Bezzi a Santerno, sembra essere stata una copertura. Era in realtà un’abitazione, con sconto sull’Ici-Imu, grazie alla registrazione come ‘palestra’.

Infatti, nessuno ricorda di averla mai vista in funzione: gli iscritti sono solo sette, e tre di loro, sono tutti  ‘Guglielmo Guerrini’,  allenatore e marito di Giuseppa.

“La procura  è molto interessata al caso e attende i documenti. Ogni sviluppo viene seguito con attenzione. Se non ci arriveranno le carte andremo noi a chiederle per verificare eventuali reati”. Magari dandovi una mossa.

L’ipotesi di reato potrebbe essere quella di abuso edilizio: la depandance dell’edificio è infatti un’attività commerciale, una palestra addirittura pubblicizzata sul web. Ma secondo i documenti ufficiali “l’unità immobiliare è unica ed è censita, anche catastalmente, come abitazione”. In Comune dicono: “Una dimenticanza? Se è così, è bella grossa…”.

E c’è chi ricorda di quando, la tedesca, ci faceva la morale su mandato di Equitalia: «A chi pensa che delle tasse si possa fare a meno, occorre ricordare che il vostro lavoro è fondamentale per il bene comune, che sono scuole, strade, edifici pubblici».

E col suo sorriso teutonico, al fianco di Befera, consegnava il premio al primo classificato tra i killers di Equitalia per la categoria «Controllo e contenzioso».

 
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