Il 2014 dei rincari:aumentano luce,gas,bollo,casa,conti,benzina,tabacco,caffè e non solo!

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ReteLibera
00domenica 5 gennaio 2014 20:28

Il 2014 dei rincari:aumentano
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Il 2014 dei rincari:aumentano luce,gas,bollo,casa,conti,benzina,tabacco,caffè e non solo!
Questo è quello che si definisce il governo per “salvare l’Italia”.

La cosa che la casta non specifica è che salvare l’Italia vuol dire “annientare” il suo popolo per salvare i loro interessi.Salvare l’Italia vuol dire abbassare lo spread per non far arrabbiare la Merkel,far schizzare alle stelle i mercati in borsa per arricchire le banche,incamerare immigrati per non beccarsi la sgridata dall’Ue (in quanto loro non li vogliono nelle loro nazioni).

Quando usano il termine “salvare l’Italia” in pratica intendono questo:

SOTTOSTARE ALLE REGOLE DI AUSTERITA’ DELL’UNIONE IN MODO CHE I NOSTRI POLITICI POSSANO RESTARE A BANCHETTARE ED INGRASSARSI SUL TAVOLO DELL’EUROPA GODENDO DI TUTTI I PRIVILEGI CHE QUEST’ULTIMA CONCEDE SOLO A LORO (350 ladroni che si definiscono l’Italia).

E chi è che deve fare sacrifici per tutto ciò?  Il popolo italiano!!

Ecco in dettaglio tutti gli aumenti previsti già da gennaio 2014,ecco come il governo”salverà l’Italia”:

Nel 2013 è stata parzialmente abolita l’Imu sulla prima casa, ma nel 2014 ritorna con il nome di Tasi. Questa probabilmente è la novità più importante in materia di tasse sulla casa per l’anno prossimo, ma non l’unica.

Ai provvedimenti previsti dalla Legge Stabilità 2014, in effetti, potranno aggiungersi a breve almeno altri due, e cioè la modifica della Tasi e il nodo del mini-conguaglio Imu prima casa per i Comuni che hanno aumentato l’aliquota (oltre lo 0,4%) che bisogna pagare entro il 24 gennaio.

Nuovo tributo IUC per l’abitazione principale

A partire dal 2014, almeno dal punto di vista formale per chi ha una sola abitazione e vi risiede, ci sarà un unico tributo, lo Iuc. Tuttavia, questo si articolerà in due voci differenti, ovvero la Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) e la Tari (Tassa sui rifiuti).
Quindi sono due tasse, con aliquote e presupposti diversi.

In più, sugli immobili differenti dall’abitazione principale oltre allo Iuc ci sarà ancora l’Imu. E se questo immobile non è locato nel medesimo Comune in cui si ha la prima casa, bisogna pagare anche il 50% dell’Irpef sulla rendita catastale dell’immobile. In quest’ultima situazione le tasse sulla casa sono addirittura quattro: Iuc (Tari + Tasi) + Imu + 50% Irpef.

Per l’anno prossimo è prevista una clausola di salvaguardia: la somma tra aliquota Tasi e aliquota Imu non potrebbe oltrepassare l’aliquota massima dell’Imu (1,06%). Questa regola però rende inapplicabile la Tasi nei grandi Comuni, perché l’Imu è già al massimo, lasciando senza spazi di manovra alle amministrazioni comunali per trovare nuove risorse.

Quanto costerà la TASI sull’abitazione principale?

Si parla di una versione riveduta ma comunque simile all’Imu prima casa; tuttavia, sapere con precisione quanto costerà la Tasi ai contribuenti in questo momento è impossibile, ovvero si possono fare calcoli, ma difficilmente resteranno validi nelle prossime settimane.

Secondo la Legge di Stabilità 2014 i Comuni non potranno applicare sulle prime case un‘aliquota maggiore dello 0,25%, calcolato sullo stesso imponibile dell’Imu. I Comuni potrebbero comunque applicare un’aliquota 0% oppure prevedere detrazioni dall’imposta ma questo sarebbe fatto a loro spese.

Se tutto dovesse rimanere come finora, le abitazioni di basso valore che prima erano esentate potrebbero pagare la tassa, mentre gli immobili di pregio potrebbero godere di tributi più agevolati di prima. E secondo i Comuni, mancheranno nelle loro casse 1 miliardo e mezzo di euro con questo meccanismo.

Prima rata dello Iuc va pagata entro il 16 gennaio

Salvo eventuali proroghe o modifiche, la prima rata dello Iuc, che comprende anche la quota Tasi, va pagata entro il 16 gennaio.

Secondo un analisi del Corriere della Sera, potrebbero essere introdotti due cambiamenti. Uno riguarda l’incrementare l’importo dei trasferimenti statali con tutte le difficoltà conseguenti per le casse erariali; l’altro invece è quello di consentire ai Comuni di maggiorare l’aliquota massima fino allo 0,35% per quest’anno con la contestuale introduzione di un calo forfettario nell’ordine di 150 euro per immobile.

La seconda opzione assicura gettito ma dal punto di vista politico sarebbe impervia, dato che non ci sarebbe differenza alcuna con la vecchia Imu.

Chi paga la Tasi sugli immobili affittati?

Sappiamo bene che l’Imu sugli immobili affittati è a carico del proprietario, perché è una imposta e colpisce la proprietà. Ma come funzionerà con la Tasi, che è una tassa e quindi dovrebbe spettare chi usufruisce del servizio in questione?

Con la Tasi, all’inquilino spetta una quota tra il 10% e il 30% del tributo, che sarà decisa dal Comune. Ad esempio un Comune potrebbe imputare lo 0,76% all’Imu e lo 0,3% alla Tasi e far pagare all’inquilino un contribuito del 30%. A parità di valore fiscale dell’immobile, in questo caso l’inquilino pagherà 9 volte più del primo.

Novità sulla tassazione degli affitti

Nel 2014 si riduce al 15% la cedolare secca sugli immobili locati a canone concordato, ovvero gli affitti stipulati nei capoluoghi di provincia a seguito di accordi tra le organizzazioni dei proprietari, degli inquilini e con i Comuni. Nelle grande città praticamente non esistono.

Dalla Tares alla Tari: come funziona la nuova tassa sui rifiuti?

Rispetto la Tares pagata quest’anno, la nuova Tari comporterebbe un aumento dell’7% circa, che nasce della necessità di coprire con gli incassi tutti i costi del servizio rifiuti, mentre nel 2013 i Comuni potevano stornare una parte dalla fiscalità generale.

Invece chi ha pagato la Tarsu nel 2013 corre il rischio di dover versare cifre molto superiori; questo perché la Tari fa pagare proporzionalmente alla teorica produzione di rifiuti. Così, la nuova tassa colpisce soprattutto famiglie numerose ed esercizi pubblici.

Chi paga il conguaglio Imu a gennaio?

Il mini-conguaglio Imu è da pagare per i possessori di una prima casa situata in uno dei circa 2.500 Comuni che per il 2013 hanno stabilito aliquote maggiori dello 0,4%.

Questi contribuenti dovranno versare entro il 24 gennaio il 40% della differenza tra l’Imu deliberata dal Comune e quella calcolata allo 0,4%. Se il Governo volesse evitare questo conguaglio deve trovare circa 400 milioni di euro.

Ad esempio, per una casa da 1.000 euro di rendita a Roma (aliquota dello 0,5%) il conguaglio sarà di 67 euro, mentre a Milano (aliquota allo 0,6%) si dovrà pagare il doppio, ovvero 134 euro.

In molti casi si tratta di piccoli cifre, ma difficili da calcolare: è possibile che i contribuenti che non sono in grado di fare il calcolo da soli spendano di più per la consulenza che per il contributo stesso, a meno che i Comuni inviino i bollettini precompilati.

Per maggiori informazioni, leggete il nostro articolo su Come calcolare la differenza Imu da pagare nel 2014.

Cambiano le imposte sulle compravendite immobiliari

A partire dal 2014, nelle compravendite tra privati, se è applicabile l’agevolazione prima casa, si dovrà pagare l’imposta di registro del 2% sul valore catastale (rendita moltiplicata per 115,5) anziché del 3% come finora, con un minimo di 1.000 euro; vanno ad aggiungersi anche 100 euro per imposte catastale e ipotecaria. Così, su una casa con rendita 1.000 euro si risparmieranno circa 1.400 euro.

Sulle seconde case invece si dovrà pagare il 9% di registro sul valore catastale (rendita moltiplicata per 126) più 100 euro per ipotecaria e catastale.

La norma in vigore fino al 31 dicembre 2013 prevede un prelievo complessivo del 10% per le tre imposte. Per gli acquisti in cantiere soggetti a Iva salgono le imposte di registro, catastale e ipotecaria: nel 2014 la loro somma sarà di 600 euro contro i 504 attuali.

Agevolazioni su ristrutturazioni e riqualificazione energetica

Durante tutto il 2014 si potrà usufruire ancora dell’agevolazione del 65% per gli interventi di riqualificazione energetica, spalmato in 10 anni sulla dichiarazione dei redditi.

Stesso meccanismo per le opere di ristrutturazione edilizia; la detrazione del 50% resterà in vigore per tutto l’anno prossimo, con un tetto di spesa invariato di 96.000 euro ai quali se ne possono aggiungere altri 10.000 per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.

Quelle sopracitate però non sono le uniche imposte che aumenteranno quest’anno. Ci sono altre “micro-tasse” piuttosto nascoste, che però nel complesso significheranno una spesa extra di oltre 1.400 euro a famiglia, secondo le stime di alcune associazioni per i consumatori. Di seguito vi proponiamo un riepilogo con le micro-tasse 2014.

1. Imposta di bollo sui conti deposito

Su questo argomento ne abbiamo parlato in precedenza (leggi Imposta di bollo su depositi aumenta: ecco le novità in arrivo).

Brevemente si tratta di una mini-patrimoniale sui conti deposito bancari e postali, che passa dallo 0,15% del 2013 allo 0,2% del 2014. E’ stato però eliminato l’importo minimo di 34,20 euro e cambiato il tetto massimo da 4.500 a 14.000 euro per gli investimenti di soggetti diversi da persone fisiche.

2. Aumentano birra e alcolici

Ad Ottobre 2013 c’è stato un aumento delle accise su birra e alcolici. Lo stesso decreto (Dl 104/2013, articolo 25) prevede un nuovo rincaro dal 1° gennaio 2014, con le accise che passano da 2,66 a 2,70 euro per ettolitro e per grado-Plato; da 77,53 a 78,81 euro per ettolitro per prodotti alcolici intermedi; da 905,51 a 920,31 euro per ettolitro per l’alcol etilico.

E non finisce qua, perché – causa abolizione seconda rata Imu – scatta un ulteriore rincaro a partire dal 1° marzo 2014, con l’accisa sulla birra che sale a 2,77 euro per ettolitro e per grado-Plato.

3. Rincaro su caffè e snack ai distributori automatici

L’aliquota Iva su snack e bevande sui distributori automatici aumenta dal 4% al 10%. La Legge di Stabilità prevede anche che i prezzi dei contratti di somministrazione già stipulati potranno essere ristabiliti in aumento per adeguarli all’incremento dell’Iva.

4. Aumento benzina dal 1° marzo

 A partire dal 1° marzo è previsto un aumento sulle accise su benzina e gasolio, come previsto nel decreto del fare (Dl 69/2013). Le accise sulla benzina passeranno da 728,40 a 730,80 euro per mille litri intanto che per il gasolio si passa da 617,40 a 619,80 euro per mille litri.

 Quella che è già aumentata il 1° gennaio è l’imposta di consumo sugli oli lubrificanti (da 750 a 787,81 per mille chilogrammi).

5. Sigarette elettroniche più tassate

L’imposta di consumo sulle sigarette elettroniche nel 2014 sarà del 58,5% del prezzo di vendita. Il Fisco manterrà uno stretto controllo sui prezzi praticati dai rivenditori, dovendo comunicare all’agenzia delle Dogane-Monopoli il listino praticato.

6. Aumenta anche il tabacco dal 1° maggio

Non solo le sigarette elettroniche: anche le accise sul tabacco aumentano quest’anno, sebbene a partire dal 1° maggio. La Legge di Stabilità infatti ha posticipato il rincaro per le accise sul tabacco. Un decreto attuativo dell’agenzia delle Dogane-Monopoli da adottare entro il 20 aprile stabilirà l’entità dell’aumento.

7. Aumentano le spese di giustizia e gli esami per avvocato

Per avviare una causa civile nel 2014 non servono più 8 euro, ma 27, che verranno pagati – tramite marca di bollo – al momento del deposito dell’atto introduttivo della lite: è il caso della citazione a giudizio o del ricorso vero e proprio.

Aumenta anche il contributo per l’esame per diventare avvocato, notaio e magistrato. Secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità, dovranno sborsarsi 50 euro per l’esame per legali, notai e per l’accesso in magistratura. Gli avvocati che aspirano a esercitare il patrocinio nelle giurisdizioni superiori dovranno pagare invece 75 euro.

D’altronde, nel 2014 anche per le istanze online si dovrà pagare un contributo fisso, pari a 16 euro. Il nuovo bollo riguarda gli atti e provvedimenti degli organi dell’amministrazione dello Stato, delle regioni, delle province, dei comuni, loro consorzi e associazioni, delle comunità montane e delle unità sanitarie locali, rilasciati per via telematica anche in estratto o in copia dichiarata conforme all’originale.

In più, tramite un decreto attuativo da emanare entro il prossimo 30 giugno, verranno stabilite le modalità per il pagamento per via telematica dell’imposta di bollo anche tramite carte di credito, di debito o prepagate.

8. Cresce l’imposta sulle attività finanziarie all’estero

Anche l’Ivafe, l’imposta sulle attività finanziarie detenute all’estero da contribuenti residenti in Italia, aumenta nel 2014, con un’aliquota che passa dallo 0,15% allo 0,2%.

Il ritocco colpirà oltre 71.000 contribuenti che risultano aver dichiarato attività finanziarie detenute all’estero per un controvalore complessivo di 18,5 miliardi di euro. L’aumento di aliquota dell’Ivafe rappresenta un gettito stimato in 3,7 milioni di euro per le casse dello Stato.

9. Aumenta la bolletta della luce

Come annunciato negli ultimi giorni del 2013 dall’Autorità, quest’anno è previsto un aumento dello 0,7% sulla bolletta della luce delle famiglie, che rappresenta circa 4 euro su base annua. Il rincaro è dovuto all’introduzione, a partire da gennaio 2014, di un nuovo onere generale del sistema, la componente “Ae” che finanzia le agevolazioni alle imprese con alti consumi.

Nessun cambio invece sulla bolletta del gas.

Infine, ricordiamo che con le offerte energia elettrica e gas del mercato libero è possibile risparmiare un 10% sulle bollette. Questo rappresenta un risparmio di fino a 160 euro all’anno per la luce e altrettanti per il gas.

Il passaggio al mercato libero è sempre gratuito, non comporta modifiche al contatore o agli impianti e la continuità del servizio è garantita dall’Autorità.


Fonte http://www.sostariffe.it



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