RE GIORGIO NAPOLITANO NOMINA AMATO ALLA CORTE COSTITUZIONALE: MENO MALE, UN’ALTRA PENSIONE!

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ReteLibera
00giovedì 12 settembre 2013 13:14

RE GIORGIO NAPOLITANO NOMINA AMATO ALLA CORTE COSTITUZIONALE: MENO MALE, UN’ALTRA PENSIONE!



Giorgio Napolitano
ha firmato il decreto di nomina: Amato è il nuovo membro della Consulta – Sostituisce il presidente Franco Gallo, per la successione al vertice duello tra Luigi Mazzella e Gaetano Silvestri – Presto potrebbe trovarsi con la patata bollente della legge Severino…

Marzio Breda per il Corriere della Sera

AMATO, NAPOLITANO, DE GENNARO

Giuliano Amato è il nuovo membro della Corte costituzionale. Sostituirà Franco Gallo, che dal 26 gennaio ha presieduto la Consulta e che è destinato a concludere il proprio mandato sabato 14 settembre. Il capo dello Stato, tra le cui prerogative rientra appunto anche quella di scegliere cinque dei quindici «giudici delle leggi» (gli altri sono eletti per un terzo dal Parlamento in seduta comune e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa), ha firmato il decreto di nomina ieri pomeriggio, dopo aver ricevuto Gallo in visita di congedo.

Giorgio Napolitano ha deciso l’investitura al termine di un’esplorazione condotta in prima persona e dopo aver valutato i profili di un’ampia – e comunque informale, cioè non pubblica – rosa di candidati. Rosa che, secondo alcune indiscrezioni circolate nelle scorse settimane, avrebbe compreso alcune figure di spicco. Per esempio l’attuale vicepresidente del Csm, Michele Vietti, e, tra altri personaggi accreditati del mondo giuridico, i costituzionalisti Filippo Satta e Nicolò Zanon.

 

Il «professor sottile», com’è stato definito Amato per il suo acume di politico dal lungo «cursus honorum» e di studioso che ha insegnato in diverse università non solo italiane, s’insedierà nel nuovo incarico in un momento complesso per la Corte, chiamata a pronunciarsi su casi assai critici per la nostra vita pubblica.

Da quello (atteso entro fine anno) sull’attuale legge elettorale a quello sulla legge Severino, posto che la giunta per le Elezioni del Senato finisca per accogliere la richiesta in tal senso su cui insistono i difensori di Berlusconi e che dovrebbe viaggiare in parallelo con i ricorsi in sede europea. Materie delicatissime, sulle quali si rischia che la Consulta torni bersaglio di spunti polemici (magari giocati persino in chiave preventiva) da parte del Pdl.

Infatti, tra i mantra del Cavaliere non va dimenticata l’eterna indicazione della Corte costituzionale come «corte rossa», «corte comunista» in quanto «su 15 giudici addirittura 11 sono di sinistra», e dunque secondo lui sempre ideologicamente orientata a esprimere verdetti sbilanciati e per partito preso sfavorevoli alle leggi varate dai suoi governi. Argomenti e contestazioni ripetute a oltranza, dalle stagioni in cui al Quirinale sedevano Scalfaro e Ciampi a quella di Napolitano.

Per inciso, tra i primissimi adempimenti che la Consulta dovrà assolvere c’è l’elezione del nuovo presidente. Incarico per il quale fino a pochi giorni fa, tenuto conto che di solito prevalgono i criteri dell’«anzianità», i nomi sui quali ci si è concentrati maggiormente sono quelli di Luigi Mazzella (eletto dal centrodestra) e di Gaetano Silvestri (in quota invece del centrosinistra).


http://www.dagospia.com


ReteLibera
00giovedì 12 settembre 2013 13:42

Remember!!!

Gallo
lascia il 16 settembre da presidente emerito dopo solo 9 mesi. Un trucco per avere la pensione più alta.

 

 Eletto lo scorso Gennaio, Franco Gallo resterà in carica fino al 16 settembre, poi toccherà trovare un sostituto.

Ed ecco che arriva Giuliano Amato. Il bottino è ghiotto. Per l’”amaro Giuliano” sarebbe la terza pensione su cui mettere le mani. Una volta eletto presidente della Consulta, dopo esserne diventato membro, potrebbe andare in pensione, come nel caso di Gallo, con una trattamento previdenziale da “presidente emerito”. La busta paga è pesante.

I giudici della Consulta da tempo usano un tournover alla velocità della luce per assicurare a tutti la carica da presidente emerito. Quella poltrona vale oro.

Nonostante la Costituzione preveda che l’elezione del presdente debba essere ogni 3 anni, la Consulta di fatto fa di testa propria. Ecco cosa prevede la Carta: “La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il Presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall’ufficio di giudice”. Dunque secondo Costituzione il presidente dovrebbe cambiare ogni 3 anni, o quanto meno rieletto anche per un secondo mandato dopo 36 mesi. Le cose invece vanno in maniera completamente diversa. La poltrona da presidente con relativa pensione fa gola a tanti e allora bisogna accontentare tutti. Così dagli Anni Ottanta la norma è stata aggirata per un tornaconto personale.

 

Autoblu e indennità - Per consentire al maggior numero di membri di andare in pensione col titolo da presidente emerito, e fino al 2011 con tanto di auto blu a vita, si è deciso che il prescelto debba essere quello con il maggior numero di anni di servzio. Il principio di anzianità. Questo passaggio di consegne oltre a garantire una pensione più sostanziosa rispetto a quella di un semplice giudice costituzionale, offre anche un’indennità aggiuntiva in busta paga: “I giudici della Corte costituzionale hanno tutti ugualmente una retribuzione corrispondente al complessivo trattamento economico che viene percepito dal magistrato della giurisdizione ordinaria investito delle più alte funzioni. Al Presidente è inoltre attribuita una indennità di rappresentanza pari ad un quinto della retribuzione”, recita la legge 87/1953. Successivamente, il legislatore è intervenuto con legge 27 dicembre 2002, n. 289, sostituendo il primo periodo dell’originario art. 12, comma 1, della legge 87/1953 nei seguenti termini: “I giudici della Corte costituzionale hanno tutti egualmente una retribuzione corrispondente al più elevato livello tabellare che sia stato raggiunto dal magistrato della giurisdizione ordinaria investito delle più alte funzioni, aumentato della metà”. Resta ferma l’attribuzione dell’indennità di rappresentanza per il Presidente. Quella era intoccabile.

 

Presidenti solo per 3 mesi - Così ad esempio accade che Giovanni Maria Flick è stato presidente per soli 3 mesi, dal 14 novembre 2008 al 18 febbraio 2009. Flick si difese dicendo che quella “era ormai una prassi consolidata”. Già, consolidata in barba alla Carta Costituzionale che loro per primi dovrebbero rispettare. Gustavo Zagerblesky ad esempio è stato presidente per soli 7 mesi. Poi è stato il turno di Valerio Onida, presidente per 4 mesi dal 22 settembre 2004 al 30 maggio 2005. Ugo De Servio invece ha tenuto la poltrona dal 10 dicembre 2010 al 29 aprile 2011, 4 mesi anche per lui. Recordman invece Alfonso Quaranta che è stato in carica per un anno e sette mesi, dal 6 giugno 2011 al 27 gennaio 2012. Ora è il turno di Gallo che è rimasto in carica solo 9 mesi. Amato sarà ben lieto di prendere il suo posto. Quei 31 mila euro di pensione che percepisce mensilmente sono davvero pochi in tempo di crisi. (I.S.)

Articolo  integrale:  http://www.liberoquotidiano.it


ReteLibera
00venerdì 13 settembre 2013 13:14

Amato, l'incarico alla consulta vale 33mila euro al mese

L'ex ministro e premier incassa anche una pensione da 22mila e un vitalizio da 9mila euro al mese.
In tutto fanno 64mila euro al mese

Amato è zeppo di soldi:ogni mese incassa 64mila euro

 

Non c'è solo la poltrona. Ci sono anche i soldi. E Giuliano Amato, nel corso della sua vita da boiardo di Stato, non si è mai fatto mancare nè le une (poltrone) nè i secondi (lire prima ed euro oggi). L'ennesima poltrona che gli si è infilata sotto le chiappe è quella di giudice della Corte costituzionale, gentilmente offertagli ('prego si accomodi') dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Un incarico di prestigio assoluto, che dovrebbe in parte risarcire il caro (carissimo) Giuliano della delusione per aver visto sfumare nella scorsa primavera un (clamoroso) ritorno a Palazzo Chigi. Ma anche una nuova paccata di denari per un uomo che già sguazza nei soldi che nemmeno Paperon de' Paperoni nella famosa piscina di monete d'oro.
 
L'incarico alla Consulta "vale" infatti la bellezza di 403.840 euro (lordi) all'anno, pari a 33.583 euro mensili. Ai quali Amato affianca una pensione da 22mila euro e un vitalizio da 9mila euro al mese. Per un totale di 64mila euro al mese (lordi, per carità). Il nuovo incarico, poi, porta con sè anche 3 assistenti, 3 segretarie, telefonino, computer e auto blu.

D'altra parte, a sguazzare tra collaboratori, lacchè e portavoce, Amato è abituato da trent'anni, visto l'infinito elenco di incarichi ufficiali accumulati tra prima e seconda Repubblica: dal 1983 al 1994 è stato deputato Psi, dal 1983 al 1987 sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Bettino Craxi, dal 1987 al 1989 ministro del Tesorocon Goria e De Mita, dal 1992 al 1993 presidente del Consiglio (ricordate il prelievo straordinario dai conti correnti e la finanziaria da 93mila miliardi di lire?), dal 1992 al 1994 presidente dell'Aspen Institute, dal 1994 al 1997 presidente dell'Antitrust, dal 1998 al 2000 ministro per le Riforme istituzionali e poi del Tesoro con D'Alema, al quale succede come premier tra 2000 e 2001. Dal 2001 al 2006 è stato senatore con l'Ulivo, dal 2006 al 2008 ancora ministro nel governo Prodi, dal 2011 al 2013 guida il comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, dal 2009 è presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Treccani e dal 2012 presidente pure della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa.

Monti gli aveva affidato il compito di studiare un taglio ai costi della politica (capirai, a lui che prende sì tanta pensione). E per non farsi mancare proprio nulla, Giuliano è stato anche conduttore in Rai di "Se una farfalla batte le ali..." (roba da 1% di share o giù di lì). 

ReteLibera
00venerdì 13 settembre 2013 15:31

AMATO: DA MONTEPASCHI SI FACEVA “PAGARE” PURE IL TORNEO DI TENNIS. CHIAMAVA MUSSARI PER ELEMOSINARE I SOLDI IN CAMBIO DI AIUTO PER LA NOMINA ALL’ABI


 

Amato a Mussari: ‘Io ti aiuto alla presidenza Abi. Tu finanzi il mio torneo’

Il neogiudice costituzionale intercettato con il numero uno del Monte dei Paschi nel 2010: "Se vuoi candidarti ti sostengo". Poco più di un mese dopo la richiesta di non ridurre la sponsorizzazione al Tennis club Orbetello: "Mi hanno fatto sapere che il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125, ma siamo già sull'osso". Le telefonate pubblicate dal Corriere della Sera

 
Giuliano Amato
 

Nel febbraio 2010 si apre la corsa per il nuovo presidente dell’Abi, l’Associazione bancaria italiana. Il 14 Giuliano Amato chiama Mussari per chiedergli “se è vera la voce circa la sua candidatura all’Abi in modo tale da fare qualcosa per sostenerlo”, annota la Guardia di finanza nel brogliaccio riportato dal Corriere. “Mussari glielo conferma”. Il presidente di Mps diventerà il numero uno dell’Abi il 23 giugno, e naturalmente non è dato sapere se l’appoggio del “dottor Sottile” abbia pesato in qualche modo.

Amato richiama Mussari il primo aprile. Oggetto della conversazione, a quanto si intuisce, il torneo organizzato dal Circolo tennis Orbetello, di cui il politico ex socialista è stato presidente dal 1996 al 2003 (oggi è presidente onorario). Un evento a cui Amato tiene molto. Tanto che quando si è fatto il nome di Amato come possibile successore di Napolitano al Quirinale, lui ha ironizzato: “Tutti mi chiamano presidente? Preferisco pensare che sia per il Tennis club di Orbetello”. 

Amato:Mi vergogno a chiedertelo, ma per il nostro torneo a Orbetello è importante perché noi siano ormai sull’osso, che rimanga immutata la cifra della sponsorizzazione. Ciullini ha fatto sapere che il Monte vorrebbe scendere da 150 a 125“.
Mussari:Va bene, ma la compensiamo in un altro modo“.
Amato:Guarda un po’ se riesci, sennò io non saprei come fare… Trova, ce l’hai un gruppo? La trovi?”
Mussari:La trovo, contaci“. 

Dalle intercettazioni a disposizione degli investigatori emerge anche la consuetudine di rapporti di Mussari con il Gotha della politica, da Gianni Letta (che chiede finaziamenti per il teatro Biondo di Palermo), Silvio BerlusconiDaniela Santanchè (che gli chide un appuntamento per il socio d’affari Angelucci), Piero Fassino, Romano Prodi.


Leggi anche:  MPS. Il monte dei pascoli di Siena

ReteLibera
00sabato 21 settembre 2013 13:44

PRENDI I SOLDI E SCAPPA

Già spariti i senatori a vita Zero presenze in aula

Dalla nomina dello scorso 30 agosto, solo la Cattaneo si è fatta vedere in aula (2 volte). E pensare che lei, Abbado, Piano e Rubbia ci costano un milione l’anno

Il ‘caso’ è scoppiato  lo scorso giovedì, 19 settembre, quando l’aula di Palazzo Madama stava discutendo il decreto legge per la valorizzazione e il rilancio dei beni culturali. E’ stato allora che il senatore leghista Stefano Candiani si è alzato e ha chiesto al presidente: “Qui si parla di cultura, dove sono i nostri colleghi a vita?”. Cioè il premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, il direttore d’orchestra Claudio Abbado, l’archistar Renzo Piano e la ricercatrice Elena cattaneo. Assenti.

E non era un caso, quello di giovedì: Da quando infatti i ‘magnifici quattro’ sono stati nominati senatori a vita, l’unica che si è fatta vedere nell’aula di Palazzo Madama è stata la cattaneo: 2 presenze e due votazioni. Su un totale di 14 sedute e 138 votazioni. Gli altri: zero presenze Rubbia, zero Abbado, zero Piano.

Lor signori (e signora) non ci rimetteranno un euro, per le assenze fatte. Il regolamento del Senato prevede, infatti, che ai senatori ‘normali’ vengano applicate decurtazioni sulla diaria mesile di 3.500 euro per ogni giornata di assenza dai lavori parlamentari.

Ma la decurtazione non si applica ai senatori a vita, che quindi a fine settembre intascheranno tutti i 3.500 euro. Cui si aggiungono i 4.800 netti di stipendio, i 4.180 per il supporto collaboratori (da rendicontare), più altri 1.650  di ‘rimborso forfettario per spese generali’. In tutto, tra i 9mila e i 13mila euro netti al mese, che moltiplicato per quattro e per dodici mesi fanno 480mila euro netti l’anno. Cioè, un milione con le tasse. Senza tener conto degli uffici a palazzo Giustiniani con tanto di personale.

 
http://www.liberoquotidiano.it

Leggi anche: Napolitano. Ora DIMETTITI !!!

4 NUOVI SENATORI A VITA. ALTRI 4 STIPENDI, UFFICI, SCORTE, AUTO BLU.



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