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Arriva in Italia Perth, febbre a 38 e dolori alle ossa

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2011 15:56
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Arriva in Italia Perth, febbre a 38 e dolori alle ossa

I sintomi dell'influenza: febbre e mal di testa. Il dibattito sui vaccini.

Dopo i i virus parainfluenzali è arrivata l’influenza, quella vera. Il virus stagionale è stato  isolato ieri a Genova su un paziente di 40 anni affetto da polmonite e ricoverato all’ospedale San Martino.  
Si tratta del virus H3N3, detto anche l’australiana, che ha dato inizio alla stagione influenzale con almeno due settimane d’anticipo (in genere viene isolato a partire da metà dicembre). Quest’inverno gli esperti prevedono che circoleranno tre virus: l'H3N2, l'H1N1 (quello della temuta influenza A, giunto ormai alla terza stagione) e il B/Brisbane, tutti e tre coperti dal vaccino trivalente in distribuzione già da oltre un mese.

Febbre a 38 e mal di testa

I sintomi dell’australiana (detta anche “Perth” dalla città in cui è stata individuata), dovrebbero essere simili a quelli dello scorso anno. Febbre da 38 gradi in su, accompagnata da mal di testa, sudorazione, brividi, astenia e malessere generalizzato, e da almeno un sintomo respiratorio tra tosse, mal di gola e congestione nasale. Le complicanze non sono escluse soprattutto per anziani e malati cronici, a cui il vaccino è raccomandato e somministrato gratuitamente.

"L'aumento dei casi a Natale" 4 milioni a letto

Gli esperti prevedono adesso un leggero aumento della curva d’incidenza, e attorno a Natale, come ogni anno, si dovrebbe avere una crescita dei casi, per poi registrare il picco tra gennaio e febbraio. 

L'invito a vaccinarsi, e le resistenze

“Prevediamo un andamento simile a quello dello scorso anno" ha spiegato alle agenzie Gianni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, "fatte salve le piccole mutazioni che ogni tanto insorgono in questi virus, con una stima che va dai 2 ai 4 milioni di casi complessivi al termine della stagione influenzale” dice Rezza. “L'invito ovviamente rimane quello di vaccinarsi, soprattutto per le categorie a rischio: si fa ancora in tempo". Fatte salve la categorie a rischio, molte persone nutrono ancora diffidenze nei confronti degli immunizzanti, per i loro effetti indesiderati. 

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Influenza, è l'ora del vaccino, pro e contro


Raccomandato ad anziani e malati croinici. Ma quest'anno il virus sarà meno intenso.

Carla Tropia

Puntuale come ogni anno torna l'appuntamento con la vaccinazione antinfluenzale. Per non trascorrere a letto 5-7 giorni, con febbre, tosse e dolori muscolari, meglio correre ai ripari per tempo e prenotare dal proprio medico o alla Asl la somministrazione del vaccino. Siamo ancora in tempo, il virus è stato appena isolato, il periodo ideale è quello compreso tra metà ottobre e fine dicembre, perchè il vaccino inizia la sua azione protettiva a partire da due settimane dopo la sua inoculazione e la mantiene per un periodo di sei-otto mesi, dopo di che il suo effetto comincia a diminuire.  

Le previsioni: epidemia leggera o di media intensità

È vero che per quest'anno le previsioni parlano di un'epidemia leggera o di media intensità, ma vale sempre il detto “meglio prevenire che curare”. Soprattutto se si rientra in una delle categorie a rischio, per le quali l'influenza può determinare delle complicanze gravi o, addirittura, letali. Per le persone a rischio la vaccinazione è, dunque, non semplicemente consigliata, ma raccomandata dal ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali e offerta gratuitamente: si tratta degli anziani dai 65 anni di età e dei bambini (sopra i 6 mesi) e degli adulti affetti da particolari patologie croniche (malattie croniche respiratorie, cardiache o renali o con sistema immunitario indebolito); ma anche delle donne al secondo e terzo trimestre di gravidanza e del personale di assistenza e dei familiari di soggetti ad alto rischio. 



Ceppi già noti, ma l'H1N1 fa ancora paura

Per loro, insomma, la vaccinazione è quasi un “atto dovuto”, anche se - come detto - l'influenza che ci aspetta (in Italia dovrebbe arrivare nel mese di dicembre) sembra meno aggressiva di quelle degli anni scorsi. I ceppi virali che la costituiscono sono, infatti, già noti: A\H1N1, A\H3N2 e un ceppo B assai simile a quello dell’influenza dell’anno 2008. 
A preoccuparci di più potrebbe essere il ceppo dell'influenza suina (virus H1N1), protagonista nel 2009/2010 di un allarme pandemia difficile da dimenticare, ma il pericolo stavolta sembra scongiurato: quest’anno, infatti, l’H1N1 pur circolando nella nuova influenza, avrà una capacità offensiva ridotta rispetto al passato, nulla che un buon vaccino non possa bloccare.

I costi di dell'influenza

Tutela della salute, dunque, ma non solo. La campagna di vaccinazione mira anche ad abbattere gli elevati costi che ogni anno l'influenza comporta: spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) e costi sociali (assenze dal lavoro per la cura propria o dei familiari) che ricadono sulla collettività. 
Vaccinarsi, quindi, è una scelta conveniente anche per le nostre tasche, anche se per molti la diffidenza verso gli immunizzanti resta ancora alta.


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Difesi dall'influenza, ma chi ci difende dal vaccino?

I fastidi dopo l'inoculazione. Ritirato in Europa un lotto di Preflucel.

Carla Tropia

Se non rientriamo tra le categorie a rischio di complicanze, anche letali, e per noi la vaccinazione antinfluenzale è dunque solo “consigliata”, bisogna ammettere che c'è sempre una certa resistenza a farsi iniettare un virus che potrebbe, comunque, procurare qualche fastidio per 1-2 giorni. 
Sappiamo infatti che, una volta vaccinati, andiamo incontro a possibili (e comuni) reazioni al vaccino che si presentano dopo 6-12 ore dalla somministrazione: di solito si risente di un generale malessere, cui potrebbero accompagnarsi febbre e mialgie, e solo raramente compaiono, invece, effetti collaterali più gravi come trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi.


Un ritiro che impensierisce

Ma a spaventarci di più sono altre cose: ad esempio la notizia del ritiro dal mercato europeo (Italia compresa) di 300.000 dosi di vaccino antinfluenzale Preflucel. L'allarme è stato lanciato dalla MHRA (l'agenzia per la regolamentazione dei medicinali e prodotti sanitari del Regno Unito): raccolte le numerose segnalazioni circa gli effetti collaterali causati dal farmaco, l'agenzia britannica ha immediatamente ordinato di ritirare da farmacie e ambulatori medici il prodotto sospetto.


Le segnalazioni

Le segnalazioni denunciavano, infatti, dopo la somministrazione del farmaco, la comparsa di effetti collaterali come nausea, mal di testa, affaticamento e dolori muscolari, in una percentuale di casi molto più alta di quella prevista. E nonostante il lotto incriminato, al momento, sia uno solo, istituzioni e autorità sanitarie europee hanno consigliato di non somministrare ulteriormente questo vaccino e, in caso di dubbi o particolari reazioni avverse, di rivolgersi al proprio medico curante.


Promosso da Lancet

Non è certo una storia rassicurante questa, soprattutto se si pensa che il Preflucel, sviluppato dall'industria farmaceutica americana Baxter Pharmaceutical (già in passato al centro di polemiche per presunte contaminazioni del vaccino H1N1, influenza suina, con quello dell' H5N1, influenza aviaria) aveva ricevuto l'approvazione come vaccino per l'influenza stagionale lo scorso marzo e che una ricerca medica pubblicata sull'autorevole rivista scientifica “The Lancet” ne aveva confermato, a pieni voti, sia la validità che la sicurezza.




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