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RIVOLUZIONE!

Ultimo Aggiornamento: 23/12/2012 11:33
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Sondaggio Acli, per 1 italiano su 3 serve la 'rivoluzione'

 

L'Italia uscirà dalla crisi entro i prossimi tre anni, ma in condizioni peggiori di prima, e comunque tra 10 anni saremo più poveri. Per cambiare il Paese ci vorrebbero le riforme, ma per una persona su tre l'unico mezzo è la "rivoluzione". Sono i risultati di un sondaggio tra gli italiani, realizzato per le Acli da Ipr Marketing (..) Per cambiare il Paese, per la maggioranza (50,9%) la strada da seguire è quella riformista, con interventi graduali e condivisi ma anche impopolari. Ma la crisi porta con sé anche atteggiamenti radicali: quasi un terzo del campione (32,%) vede la "rivoluzione" come unico mezzo per trasformare l'Italia; per il 17,2% degli intervistati "questo Paese non cambierà mai". (Ansa)

E mentre iniziano a circolare sempre con maggiore insistenza sondaggi simili, ieri ancora un suicidio, un artigiano a Venezia si è impiccato con un cavo elettrico nella sua abitazione ... oggi un agente immobiliare del vicentino si è impiccato nel parco vicino casa, e un altro uomo ha tentato il suicidio salvato in tempo dalla figlia 15enne ... nel frattempo, stamane l'ad  della divisione nucleare,  Roberto Adinolfi, 59 anni, è stato gambizzato da due uomini in scooter che l'hanno colpito all'altezza del ginocchio ... l'attentanto sembra indicare una pista di stampo "eversivo" anche se ancora è tutto da accertare ...


Ecco a cosa ci stanno portando ... la gente non ce la fa più, ma lo vogliono capire?

 

[Modificato da ReteLibera 02/12/2012 13:53]
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Il cappio al collo servito dall’usura di Stato

 
La piaga dei suicidi per crisi non conosce battute d’arresto. Quattro casi in tre giorni e non si arresta la terribile escalation di suicidi provocata dalle difficoltà economiche, nell’indifferenza della grassa porcilaia politica: con gli ultimi due tragici gesti, ieri, un commerciante di 48 anni e un imprenditore di 52 anni sono stati trovati impiccati, il primo nel suo negozio, una rivendita di ricambi per casalinghi alla periferia di Bologna, il secondo, proprietario di un’agenzia immobiliare, in un parco giochi nel pieno centro di Vicenza, appeso a una giostra per bambini. 


Entrambi avevano pendenze economiche con Equitalia, l’agenzia dell’usura di Stato. Sabato scorso altri due casi: il titolare di un’officina nautica in provincia di Napoli si è sparato un colpo di pistola alla tempia. L’uomo che ora è ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Maria di Loreto Mare perché in coma ed in fin di vita, ha lasciato un biglietto d’addio con scritto: “La dignità vale più della vita”.

Intanto Equitalia, in una nota, sottolinea di essere “vicina alla famiglia per i drammatici momenti che sta vivendo”.

Un lavoratore precario della provincia di Enna, 47 anni, invece, si è impiccato nel garage di casa dopo che la ditta che lo impiegava gli aveva ridotto orari e retribuzione. I dati si rincorrono e il macabro conteggio degli imprenditori che si sono tolti la vita dall’inizio dell’anno è salito a 34. Lo fa notare la CGIA di Mestre.

La Regione più colpita da questo dramma è il Veneto: in questi primi 4 mesi del 2012, ben 10 piccoli imprenditori si sono tolti la vita a seguito delle difficoltà economiche incontrate in questi ultimi anni di grave crisi economica.

Per quanto riguarda le altre Regioni italiane il numero dei suicidi tra gli imprenditori avvenuti nel 2012 (tra il 1 gennaio e il 2 maggio) è: Puglia e Sicilia (4) Toscana (3), Lazio e Sardegna (2), Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia e Marche (1). 


Le cause di queste tragedie? Difficile dare una risposta esaustiva – sottolinea la CGIA – tuttavia, la mancanza di liquidità è il denominatore comune che si riscontra in quasi tutti questi drammi: senza contare che molti imprenditori, a seguito del mancato pagamento da parte dei committenti, sono sprofondati nella crisi più profonda senza riuscire a risollevarsi. Per questo la CGIA chiede, così come è già stato fatto qualche settimana fa dalla Regione Veneto, di istituire a livello nazionale un fondo di solidarietà per l’erogazione di mutui in favore di piccoli e medi imprenditori in chiara situazione di difficoltà economica e finanziaria e privi di accesso al credito bancario o ai quali sono stati revocati affidamenti da parte di banche o intermediari creditizi.

Forse l’allarme sociale non è ancora abbastanza forte da provocare urgenti provvedimenti al becchino Monti?

Il traditore Giorgio Napolitano, e i criminali delle cosche politiche che sostengono senza vergogna questo infame governo della macelleria sociale, stanno portando gli italiani a scavarsi la fossa per servire con disonore i vampiri della finanza apolide che stanno saccheggiando l’Italia, e invece di fare l’unica cosa giusta, buttarsi (loro) dalla finestra, hanno implorato i governi per riuscire a succhiare i soldi ai piccoli imprenditori, ai lavoratori ed ai contribuenti, per poi (sempre loro) farla franca.

In Italia, il suicidio è oramai pratica dello Stato che se la ride difronte ai kamikaze di turno, con il benestare del governo euromassone servo della canaglia mondialista e della cricca di onorevoli aguzzini che senza un’oncia di vergogna lo sostengono.


[Modificato da ReteLibera 11/12/2012 13:12]
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Bollettino dei suicidi, crisi 2012 (aggiornato al 23/08/2012)

Bollettino dei suicidi

Di Ettore Ranalletta  

19/08/2012: Torino, operaio 48enne suicida dandosi fuoco in strada.                                                                                          
19/08/2012: Latina, licenziato 4 mesi fa, si suicida strangolandosi.
18/08/2012: Pavia, operaio senza lavoro si impicca.
15/08/2012: Reggio Calabria, perde il lavoro e tenta il suicidio, salvato.
12/08/2012: Roma, si dà fuoco a Montecitorio; la crisi dietro al tentato suicidio
09/08/2012: Teramo, non riescono a pagare banche ed Equitalia: due anziani coniugi si impiccano abbracciati
22/06/2012: Caserta, nozze rimandate, si suicida a 28 anni.
22/06/2012: Caltanissetta, ristoratore in crisi si impicca- Il suo locale era in difficoltà.
20/06/2012: Udine, troppi debiti, commerciante suicida:si siede davanti al negozio e si spara.
19/06/2012: Pavia, operaio suicida, “impresa non pagava Cig da otto mesi”.
16/06/2012: Vibo Valentia, suicida perche’ senza lavoro, corpo trovato dopo 5 giorni
15/06/2012: Trapani, si uccide con la pistola d’ordinanzaagente in servizio all’Ucciardone.
11/06/2012: Chianciano, ristoratore si suicida-. In una lettera scrive: motivi economici.
08/06/2012: Padova, si suicida dopo aver ricevuto cartella esattoriale per 117mila euro.
05/06/2012: Treviso, un altro imprenditore suicida.
04/06/2012: Cagliari, pensionato si getta dal campanile durante la messa, l’arcivescovo prosegue la funzione.
03/06/2012: Matera, imprenditore si suicida, ma e’ mistero sulle cause.
03/06/2012: Piacenza, pensionato 75enne si uccide sparandosi in strada.
03/06/2012: Quartu S. Elena, giovane imprenditore elettricista si impicca.
03/06/2012: Velletri, 52enne si impicca in casa, era senza lavoro da un anno.
03/06/2012: Venezia, guardia giurata si spara in azienda.
02/06/2012: Livorno: dà fuoco alla casa poi si impicca, ma prima mette in salvo i cani
02/06/2012: Sanremo, carabiniere si spara in auto.
31/05/2012: Avellino, ambulante si uccide nel suo stand. Non riusciva a pagare il mutuo.
30/05/2012: Viterbo: suicida per difficoltà economiche padre di allievo As Roma.
27/05/2012: Ancona, disoccupato si lancia dalla finestra.
27/05/2012: Terni, operaio disoccupato si impicca.
27/05/2012: Cagliari, oppresso dalle tasse prima prima tenta con il gas e poi si spara.
26/05/2012: Teramo, costruttore edile di 49 anni si uccide: aveva problemi economici.
25/05/2012: Saint Vincet, riceve cartella Equitalia, artigiano si suicida in cantiere.
25/05/2012: Ostia, donna 38 anni suicida in spiaggia, aveva problemi economici.
25/05/2012: Vicenza, imprenditore si impicca 2 mesi dopo un suo dipendente.
24/05/2012: Genova, Equitalia gli pignora la casa, artigiano si impicca.
24/05/2012: Vicenza, imprenditore si uccide per problemi economici.
23/05/2012: Padova, non ha soldi per la gita del figlio, tenta il suicidio tagliandosi le vene.
23/05/2012: Foggia, auto giù da scogliera, morto imprenditore: forse suicidio.
22/05/2012: Avellino, non riesce più a pagare gli esattori, imprenditore suicida con una fucilata.
21/05/2012: Roma, aveva problemi economici, uomo si impicca.
21/05/2012: Brescia, padre disoccupato si getta dalla finestra con i figli, tutti morti.
18/05/2012: Sorrento, assicuratore suicida nell’hotel Parco dei Principi.
16/05/2012: Catania, manovale 53enne si impicca a una trave.
16/05/2012: Imperia,dirigente Coop si spara alla testa per difficoltà dell’aziezda.
15/05/2012: Venezia, annuncia suicidio, imprenditore finisce in ospedale a Vicenza.
15/05/2012: Ventimiglia, si impicca per motivi economici, la polizia lo salva.
15/05/2012: Donna si getta dalla torre di Pisa, ancora ignoti i motivi.
14/05/2012: Arona, imprenditore torna da genitori in Piemonte e si suicida.
14/05/2012: Padova, antiquario si impicca, i tre figli disabili vegliano la salma per tre giorni.
14/05/2012: Torino, muore 73enne imprenditore che si era sparato l’11 maggio.
11/05/2012: Porto Torres, 50enne disoccupato tenta di darsi fuoco.
11/05/2012: Torino, 73enne si spara perché oppresso dalle tasse.
11/05/2012: Molfetta, imprenditore impiantista di 48 anni si impicca.
11/05/2012: Caltanissetta, idraulico di 54 anni si dà fuoco.
11/05/2012: Vicenza, camionista in difficoltà economiche si impicca sul suo camion.
10/05/2012: Catania, suicida giovane imprenditore, si è sparato un colpo in testa.
09/05/2012: Torre del Greco, armatore, muore d’infarto in seguito a un controllo della finanza.
09/05/2012: Pompei, imprenditore si uccide. Lascia tre lettere e accusa Equitalia.
09/05/2012: Prato, perde la pensione del padre e si impicca.
08/05/2012: Saronno, imprenditore si uccide per i troppi debiti.
08/05/2012: Frosinone, un imprenditore si suicida sparandosi con il suo fucile.
08/05/2012: Napoli, vigile sanitario si spara in bocca.
08/05/2012: Bologna, 55enne si impicca nel dormitorio.
08/05/2012: Salerno, 48enne disoccupato si impicca.
08/05/2012: Salerno, da Natale senza lavoro si spara al petto.
08/05/2012: Cesate, imprenditore 60enne si impicca.
08/05/2012: Torino, si butta nel Po dopo cartella Equitalia.
07/05/2012: Lecco, imprenditore si impicca per tasse, la figlia lo salva.
07/05/2012: Bologna, si impicca nel suo negozio per debiti con Equitalia.
07/05/2012: Vicenza, proprietario agenzia immobiliare si impicca in un parco.
07/05/2012: Bergamo, troppi debiti, tenta il suicidio, la figlia lo salva.
07/05/2012: Pontedera, tenta il suicidio sotto il treno, anziana miracolosamente illesa.
06/05/2012: Venezia, artigiano s’impicca per difficoltà economiche.
06/05/2012: Arezzo, non può pagare mutuo e si getta nel vuoto.
06/05/2012: Trani, tenta suicido buttandosi dalla finestra.
06/05/2012: Pozzuoli, 72enne si spara dopo aver ricevuto cartella tasse.
05/05/2012: Enna, precario 47enne si impicca nella sua casa.
03/05/2012: Arezzo, si uccide piegato dal mutuo: non riusciva a pagarlo e aveva lasciato la casa.
03/05/2012: Modena, da anni senza lavoro, disoccupato 52enne si uccide.
03/05/2012: Treviso, imprenditore in crisi si impicca.
02/05/2012: Catania, 35enne perde il lavoro e si getta dal terrazzo.
01/05/2012: Caserta, muratore disoccupato si impicca nella propria abitazione.
30/04/2012: Nuoro, costretto a licenziare i due figli, si è sparato.
30/04/2012: Napoli, riceve la lettera di licenziamento, portiere 55enne si impicca.
29/04/2012: Lecce, giovane imprenditore, si spara un colpo in testa.
24/04/2012: Napoli, cartelle Equitalia, imprenditore napoletano si suicida al Vomero.
23/04/2012: Venezia, licenziato tenta di gettarsi nel vuoto.
22/04/2012: Cagliari,senza lavoro e pieno di debiti,si uccide.
21/04/2012: Crispiano (Taranto) disoccupato tenta il suicidio.
20/04/2012: Belluno, imprenditore edile si impicca non potendo riscuote i crediti.
18/04/2012: Vicenza, pizzaiolo morto suicida,sofferenza psichica e piccoli debiti.
17/04/2012: Ferrara, pescatore tenta il suicidio per debiti.
15/04/2012: Lucca, donna tenta il suicidio per aver perso il lavoro.
13/04/2012: Vicenza, imprenditore si fucila in piazza.
13/04/2012: Firenze, disoccupato si lancia sotto un treno.
13/04/2012: Ragusa, 28enne imprenditore agricolo si impicca.
13/04/2012: Roma, operatore mercato tenta di darsi fuoco.
13/04/2012: Lecco, 42enne imprenditore si butta da un ponte per impresa in difficoltà.
13/04/2012: Bolzano, 39enne si brucia vivo nella sua auto per motivi economici.
12/04/2012: Arezzo, perseguitato da Equitalia imprenditore 27enne si suicida col gas.
13/04/2012: Treviso, si impicca nel capannone della sua azienda.
10/04/2012: Vicenza, l’azienda del marito è in crisi, si uccide impiccandosi all’altalena.
09/04/2012: Noventa di Piave, un falegname si impicca nel suo laboratorio.
04/04/2012: Milano, 51 anni, disoccupato si impicca.
04/04/2012: Roma, Imprenditore si spara al petto col fucile. La sua azienda stava fallendo.
03/04/2012: Catania, 58 anni, imprenditore si spara.
03/04/2012: Gela, 78 anni pensionata si getta dalla finestra, riduzione della pensione.
03/04/2012: Roma, 59 anni, imprenditore, si spara con un fucile.
02/04/2012: Roma, 57 anni, corniciaio, si impicca.
01/04/2012: Sondrio, 57 anni, perde lavoro, cammina sui binari, salvato in tempo.
30/03/2012: Novara, imprenditore tenta suicidio in canale.
29/03/2012: Verona, 27 anni, operaio si da fuoco.
28/03/2012: Bologna, 58 anni, si dà fuoco davanti all’Agenzia delle entrate.
27/03/2012: Trani, 49 anni, imbianchino disoccupato si getta dalla finestra.
23/03/2012: Pescara, 44 anni, imprenditore si impicca.
21/03/2012: Lecce, 29 anni, artigiano si impicca.
21/03/2012: Cosenza, 47 anni, disoccupato si spara.
15/03/2012: Lucca, 37 anni, infermiera ingerisce acido.
14/03/2012: Trieste, 40 anni, appena disoccupato si da fuoco.
10/03/2012: Torino, 59 anni, muratore si da fuoco.
09/03/2012: Genova, 45 anni disoccupato, sale su un traliccio della corrente.
09/03/2012: Taranto, 60 anni, commerciante trovato impiccato.
02/03/2012: Ragusa, commerciante tenta di darsi fuoco.
02/03/2012: Pordenone, 46 anni, magazziniere si suicida.
27/02/2012: Verona, imprenditore tenta di darsi fuoco. La banca gli ha negato un prestito di 4 mila euro.
26/02/2012: Firenze, 65 anni, imprenditore si impicca.
25/02/2012: San Remo, 47 anni, elettricista si spara.
22/02/2012: Trento, 44 anni per i troppi debiti si getta sotto ad un treno.
15/02/2012: Paternò, Catania, imprenditore di 57 anni si suicida impiccandosi.
12/12/2011: Vigonza, imprenditore si spara.
10/02/2011: Napoli, commerciante si impicca.
05/02/2012: San Remo, 47 anni, elettricista si spara.
12/01/2012: Arzachena, 39 anni commerciante tenta di asfissiarsi,viene salvato.
09/01/2012: Bari 64 e 69 anni, pensionati si suicidano in coppia.
02/01/2012: Bari,74 anni, pensionato si getta dal balcone Inps.



Read more: http://www.giornalearmonia.it/bollettino-dei-suicidi/#ixzz2EkCJ42jw 

[Modificato da ReteLibera 11/12/2012 19:37]
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Troppi suicidi, è strage di stato!

Di Ettore Ranalletta

L’elenco si allunga ogni giorno che passa, si parla di morti! Sono più di quaranta dall’inizio dell’anno, sono imprenditori, lavoratori, disoccupati, padri di famiglia; non sono morti in guerra, o “missione di pace” come la chiamano adesso, ma si sono tolti la vita perché qualcuno ha rubato loro il futuro, e pure il presente. 

Alla base di questo sterminio c’è un parametro che accomuna tutte queste persone: il disagio economico, il buio che improvvisamente è calato sul loro futuro, la consapevolezza che qualcuno ha rubato il frutto della loro vita di sacrifici. “Si spara dopo aver ricevuto la cartella di Equitalia…”, oppure “Si impicca per un debito di 7mila euro verso il fisco…”.

E’ questo il drammatico tenore dei titoli dei giornali che, però, riportano questo tipo di notizie come fossero dei semplici riempitivi. Persino i TG nazionali liquidano la cosa relegandola come notizia spicciola a ridosso dei titoli di coda. La cima, o meglio, il fondo, lo tocca colui che chiamano “Presidente del Consiglio”: “I morti per la crisi in Italia sono poca cosa rispetto ai 1200 suicidi avvenuti in Grecia…” – dichiara questo automa contabile di stato nel tentativo di sminuire i drammatici sviluppi di questa crisi programmata a tavolino.

 Il perverso meccanismo del signoraggio bancario operato dalla BCE, unito a molti anni di sprechi delle risorse nazionali, ha reso nullo il valore del lavoro e del risparmio. Chi ha sempre lavorato con lo stesso ritmo e con la stessa produttività, si è visto inspiegabilmente aumentare il proprio debito verso lo stato. Tutto è stato orchestrato in modo da costringere al debito anche chi aveva i conti a posto. Multe, aumenti di tasse, ricarichi fuori controllo su piccoli debiti iniziali, dei quali il malcapitato poteva essere magari ignaro, hanno costruito un debito dal quale è impossibile sottrarsi. 

Quasi tutti noi assistiamo all’implacabile crollo di quella parvenza di stabilità che ci siamo costruti a prezzo di una vita di lavoro e di sacrifici.

Perdere il lavoro a 50 anni, vedersi pignorare la casa per un debito di pochi euro gonfiato ad arte per giustificare l’ipoteca e la vendita all’asta della propria abitazione, non possono che istigare il suicidio in chi ha speso tutto per guadagnarsi una vita decorosa, per se e per la propria famiglia, e che si rende conto di non avere più il tempo per recuperare. “E’ sintomo di debolezza!”, sentenzia qualcuno che, evidentemente, non si è mai ritrovato in età matura senza lavoro, senza prospettive e perseguitato dagli aguzzini di stato per un debito che non si è mai sognato di contrarre.

 Si può definire “debolezza” la disperazione di una pensionata al minimo che si vede decurtare di un terzo la sua misera pensione e si getta dalla finestra?  

Oppure è una “debolezza” quella dell’imprenditore che si è tolto la vita per la vergogna di non poter più pagare lo stipendio ai suoi due figli tanto da essere stato costretto a licenziarli?

 Una vera e propria strage di stato che non accenna a diminuire.  

Ma morire non estingue il debito, la cartella viene inesorabilmente presentata ai familiari superstiti che, se non possono pagare, vedranno accumularsi interessi su interessi.

Allo stato bancario ciò non riguarda, l’importante è che qualcuno paghi.

La cosa raccapricciante è che questa crisi economica (ma anche politica, sociale e di valori) non è spontanea, dovuta a calamità naturali o a cambiamenti climatici globali, ma è voluta, programmata, indotta. Ma si, cosa volete che sia; in fondo, due morti al giorno sono statisticamente irrilevanti.  E’ vero, malattie, incidenti, omicidi mietono molte più vittime. Ma anche un solo suicidio per ragioni legate alla ruberia di stato non è giustificabile.

Un solo morto a causa di interessi economici delle “politikbank” vale quanto i 1200 morti per gli stessi motivi in Grecia. Nessun servizio, nessuna inchiesta approfondita, nessuna pietà è mostrata dalle TV di regime. Molto meglio occuparsi dello scudetto alla Juventus e del gioco dei “pacchi”.

 La gente non deve pensare, deve pagare e basta.

Se non può pagare, beh… può anche suicidarsi, tanto per gli strozzini di stato è inutile che viva.


Read more: http://www.giornalearmonia.it/troppi-suicidi-e-strage-di-stato/#ixzz2EkCZizwT 



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Per non dimenticare..........


Marito e moglie si suicidano: per anni avevano denunciato alla politica il loro stato di indigenza

 
 
Domenica 8 gennaio si è consumato l'ennesimo dramma della povertà e della disperazione. La perdita del lavoro, il sentirsi un peso per la società, la consapevolezza di non avere più voce per farsi ascoltare. Sono questi i motivi che hanno spinto una coppia a porre fine alla loro esistenza. Una tragedia annunciata quella di Salvatore De Salvo, 69 anni, ex rappresentante di commercio, e della moglie Antonia Azzolini, 69 anni. Ieri sera hanno trovato lei distesa sul letto dell'Hotel Sette Mari a Palese, lui l'avevano già trovato all'alba mezzo nudo tra le alghe del lido San Francesco. Già altre volte la coppia aveva tentato il gesto estremo.  Da anni erano ospiti di una casa di accoglienza prima in via Napoli a Bari, poi a Triggiano. Ma soprattutto lui, Salvatore, non si era mai arreso a questa condizione di indigenza derivata dalla perdita del lavoro prima e dalla vendita della casa dopo per far fronte alle spese. Ha scritto a tutti, dal presidente della Repubblica in giù, chiedendo aiuto. Un lavoro, prima di tutto. Ha continuato a lottare fino a quando si è reso conto che gridava invano. 

QUI L'ULTIMA LETTERA MANDATA A BERLUSCONI E PUBBLICATA SUL SETTIMANALE 
"OGGI" CON IL TITOLO: "ELETTORI DELUSI DI BERLUSCONI".


QUI L'ULTIMA INTERVISTA E IL DISPERATO APPELLO PRIMA DEL SUICIDIO:





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Leggi Anche: AUMENTANO LE TASSE. Cosa interessa alla massa?

e anche: BLACK BLOC
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