L'accusa della Frankfurter Allgemeine Zeitung: il clero tedesco tramite la società Weltbild controlla un florido commercio di libri e dvd per adulti.
di Alessandro FioroniCosa hanno in comune l'
industria del porno e la chiesa? Ora se non si vuol essere colpiti da scomunica si deve rispondere: nulla di nulla. Sbagliato! Basta vedere cosa succede in Germania. La
Frankfurter Allgemeine Zeitung ha infatti dato notizia che il clero germanico non avrebbe più dismesso una delle sue fiorenti aziende che controlla numerose librerie e lucra sul commercio on line.
Sin qui niente di strano, sembrerebbe una delle attività che ormai il mondo ecclesiastico non disdegna, vista anche i movimenti non sempre ortodossi della
banca vaticana, lo
Ior.
Ma la
Weltbild, così si chiama l'azienda, ha come sua fonte principale di guadagno la vendita di volumi
erotici e
pornografici. Un folto catalogo di dvd per adulti, un settore che come si sa su internet è una delle prime voci in termini commerciali.
Ora il problema è che la Weltbild è controllata direttamente dai vescovi tedeschi, un capitale da ben 1,6 miliardi di euro.Castità e morigeratezza non sono propriamente il pane quotidiano del porno, una evidenza che già nei mesi scorsi aveva spinto le comunità cristiane a protestare vivacemente.
Sembrava che il clero si fosse "accorto" della discrepanza tra fede e guadagno ma poi, come ha dato notizia il quotidiano tedesco, è stata fatta marcia indietro. L'azienda è stata così trasformata in fondazione. Un gioco di prestigio che uno dei dirigenti,
Carel Halff, ha giustificato in questa maniera: "Ho colto molto positivamente la decisione. È la scelta più giusta per la società e i sui i 6500 dipendenti".
I soci poi avrebbero deciso che tutti i proventi saranno destinati ad opere di carità.
In tempi di crisi il porno ci salverà.[Modificato da ReteLibera 06/09/2012 15:21]