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Prete arrestato per abusi sessuali su una bimba di 13 anni

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2013 13:57
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È stato arrestato don Giangiacomo Ruggeri vice direttore del Servizio nazionale per la Pastorale giovanile dei vescovi italiani (cei)

“Ho sbagliato, ho sbagliato… non mi sono reso conto…”. Sono queste le uniche parole pronunciate da don Giangiacomo Ruggeri, parroco della Chiesa di Santa Maria in Orciano, arrestato ieri per abusi sessuali su una ragazzina di 13 anni .

Per gli agenti che hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, Ruggeriportavoce del vescovo di Fano, assistente spirituale degli scout e giornalista pubblicista esperto in web tv – sembrava consapevole del motivo per cui i poliziotti lo stessero portando via dalla sua casa. Non era preoccupato e non ha opposto resistenza. Era angosciato, dicono. All’avvocato difensore, ora spetta il compito di richiedere un’eventuale perizia sul grado di maturità psicologica del sacerdote.

Il procuratore di Pesaro che coordina l’inchiesta, Manfredi Palumbo, ha potuto richiedere al gip l’arresto del parroco grazie alla testimonianza di Marco Mandolini, titolare con il fratello Mauro dei ‘Bagni Torrette’ di Fano. Mandolini ha deciso di rivolgersi alla polizia dopo aver assistito alle effusioni in spiaggia tra il sacerdote e la vittima: “Sono un padre di famiglia anche io, non potevo lasciar passare sotto silenzio atteggiamenti come quelli di don Giangiacomo Ruggeri, non certo consoni al suo ruolo”.

Don Ruggeri, sospeso “da ogni ministero pastorale” da monsignor Armando Trasarti, è stato rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi, a Pesaro, in isolamento. Da quando la notizia il vescovo di Fano è venuto a conoscenza dell’accaduto si è chiuso nella sua stanza e ha espresso “sconcerto e dolore per la gravità dell’accaduto e piena solidarietà a chi è stato oggetto di abuso”. Il suo vicario, monsignor Giuseppe Tintori, liquida i cronisti con un “non so nulla. Arrivederci…”.

L’interrogatorio del prete è previsto per lunedì, mentre la polizia sta cercando di ricostruire se nel suo passato ci siano episodi di molestie o abusi su altre ragazzine. La ragazzina invece verrà ascoltata dal sostituto procuratore della Repubblica dei minori di Ancona Sante Bascucci, che raccoglierà anche le testimonianze di ragazze e ragazzi che frequentavano la parrocchia e i gruppi scout.

Parla il prete arrestato per pedofilia "Ho sbagliato, non mi rendevo conto"

Don Giangiacomo Ruggeri, arrestato per abusi (ansa)

repubblica.it

[Modificato da ReteLibera 15/07/2012 15:19]
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Il bagnino: «Ho denunciato il prete pedofilo, non potevo far finta di niente»

Marco Mandolini racconta come il sacerdote baciasse la tredicenne sulla spiaggia davanti agli occhi di tutti

Giacomo RuggeriFANO - Un prete di 43 anni che bacia e palpeggia una tredicenne, ancora quasi una bambina, sotto l'ombrellone in spiaggia, davanti a tutti. Incurante dei 30 anni di differenza d'età, della veste talare lasciata in sacrestia, e del fatto che sta consumando atti sessuali su una minore. La ragazzina appare tranquilla, anzi lusingata dalle attenzioni del suo 'padre Ralph', ma questo non toglie nulla alla violenza di quei gesti, puniti severamente dal Codice penale.

Per quanto incredibile possa sembrare, don Giangiacomo Ruggeri, stimato portavoce del vescovo di Fano, giornalista responsabile dell'Ufficio comunicazioni sociali della Diocesi, assistente regionale di Guide e Scout Scolte, è finito in cella per comportamenti pedofili reiterati con disinvoltura, sotto gli occhi di turisti e bagnanti, compresi alcuni parrocchiani a Orciano, un comune di duemila abitanti in collina dove fino a ieri svolgeva il suo ministero.



Il testimone
. «Sono un padre di famiglia anche io, non potevo lasciar passare sotto silenzio atteggiamenti come quelli di don Ruggeri, non certo consoni al suo ruolo. Così ho avvisato la polizia» spiega Marco Mandolini titolare con il fratello Mauro dei Bagni Torrette a Fano. Uno stabilimento a conduzione familiare, ombrelloni color arancio e blu, spiaggia tranquilla, frequentata per lo più da famiglie con bambini. Don Ruggeri Mandolini non lo conosceva personalmente, ma sapeva chi era, anche se al mare il sacerdote arrivava in abiti casual e costume da bagno. Così non ci ha pensato «neppure un attimo» ad avvisare la polizia, «chi di dovere» come dice lui.

Marco Mandolini parla perchè «so che mi cercheranno tutti, ma non vorrei stare tanto a rimestare in una vicenda amara. So che ho fatto bene a denunciarla, ma non mi sento certo l'uomo del giorno e non vorrei tanta pubblicità». Trentasette anni, suo fratello ne ha 31, il bagnino si è messo «nei panni dei genitori della ragazzina: abbiamo fatto la nostra parte, quello che dovevamo fare. Ho la coscienza a posto. E so che anche alcuni clienti, che ci avevano fatto notare la faccenda, hanno preso anche loro iniziative». Mandolini si è rivolto al commissario Silio Bozzi «a inizio stagione», cioè a giugno, quando il sacerdote si è presentato per la prima volta in spiaggia con la ragazzina.

Da lì sono cominciati appostamenti di polizia, pedinamenti e filmati con le telecamere nascoste. A volte il don arrivava solo, a volte con la ragazzina oggetto delle sue attenzioni morbose, mentre in altre occasioni erano presenti anche altri giovani e ragazze. «In quelle circostanze sembrava tutto più normale», osserva il bagnino. Con la tredicenne c'erano baci, carezze? «Non mi faccia entrare nei particolari, è già abbastanza penoso così».

[Modificato da ReteLibera 15/07/2012 15:18]
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Chiedo a tutti coloro che leggeranno questo 3d, in special modo ai credenti...

Riuscirete mai ad immedesimarvi nei genitori della tredicenne?

Quale sarebbe stata la vostra reazione?

Non è che per caso siete entusiasti che la tredicenne sia stata riempita di spirito santo?
(Pare che anche la bibbia racconta di un fatto simile).





Considero interessante qualsiasi vostra risposta in merito.

A proposito...
Probabilmente "siamo" talmente ignoranti al punto che in Italia, la pedofilia è diventata una prassi comune ed accettata. Oltre ai preti e al vaticano, siamo/stati rappresentati da un presidente del consiglio (appecoronato e a caccia di minorenni).

Fossi in voi, (votanti e credenti) non mi vergognerei quando vi etichettano appartenenti al paese di Arlecchino, tutta pizza e mandolino.
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Don Ruggeri filmato mentre baciava la minorenne


Un film di circa due ore, girato dagli agenti del commissariato di Fano, che hanno osservato il prete mentre molestava la ragazzina.




 
 

Non hanno dubbi gli inquirenti sul fatto che don Giangiacomo Ruggeri, il parroco 43enne di Orciano e portavoce del vescovo di Fano, abbia tentato più volte di abusare di una ragazzina tredicenne. A denunciarlo era stata tutta la spiaggia dei bagni Torretta di Fano, dove il prete, arrestato due giorni fa con l'accusa di pedofilia e atti osceni in luogo pubblico, è stato sorpreso in effusioni con la ragazza, che sembrava non rendersi conto del comportamento del parroco, che adesso è rinchiuso nel carcere di Vila Fastiggi. Domani verrà interrogato dal gip Lorena Mussoni.

Allertata dal bagnino, la polizia era arrivata in spiaggia, ma il prete quel giorno aveva smesso presto di sollazzarsi con la ragazzina. A quel punto però il commissariato di Fano ha deciso di controllarlo, seguendolo con una telecamera e due giorni dopo, sempre sulla stessa spiaggia, il prete molestatore non ha rinunciato al richiamo della natura, iniziando dinuovo a molestare la ragazzina. Le video camere della polizia l'hanno quindi ripreso durante gli atti vergognosi non solo sotto l'ombrellone, ma anche dietro le cabine e a lato di alcune scalette che portano in spiaggia. In acqua, poi, Ruggeri, avrebbe tentato di fare anche di più.

Due ore di riprese che hanno incastrato il parroco, finito in manette immediatamente per evitare a reiterazione del reato e il rischio di inquinamento probatorio.

[Modificato da ReteLibera 15/07/2012 16:48]
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Don Ruggeri

– Video 2011 su effusioni con un’altra ragazzina

Fano – Il caso del prete pedofilo sta scuotendo le coscienze dei marchigiani. Ma non solo la 13enne è finita nel mirino del sacerdote. Don Ruggeri era già finito l’anno scorso, nell’estate del 2011, nel mirino di macchine fotografiche e videocamere. Per lo stesso motivo.
Perchè qualcuno lo aveva visto sempre nella spiaggia di Torrette, in atteggiamenti sospetti, disdicevoli, per giunta per un prete: lo avevano visto fare carezze strane, tenere la mano nella mano e scambiarsi effusioni con una ragazza, pare che fosse un’altra, non la 13enne per la quale è finito in carcere venerdì scorso.


ancona.ogginotizie.it

[Modificato da ReteLibera 20/07/2012 13:33]
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E non ci potrà essere mai giustificazione che tenga per i preti pedofili.

Gli alibi sono per gli innocenti, per i colpevoli può esistere solo disgusto

Mi ero quasi abituato ad ascoltare politici o personaggi dello spettacolo negare l’evidenza. O quantomeno, campare per aria scuse assurde.

“Non sono stato io a pagare casa mia? Porca miseria, non me ne ero accorto!”

“Quella ragazza era minorenne? Acciderbolina, dimostrava almeno 36 anni!”
“Ho fatto incagliare e affondare una nave da crociera? Scusate, non lo faccio più!”

Sembra quasi che ormai sia la normalità coprire le cazzate fatte, con idiozie ancora più grosse. E tutto questo insultando l’intelligenza comune, perché le si vuole far passare per giustificazioni reali. Quasi al livello di alterarsi se non vengono prese in considerazione!

“Ma cribbio, vi ho detto che pensavo sul serio fosse la nipote di Mubarack! Ancora che me la menate? Eh quante storie che fate..le avevo già comprato le ginocchiere nuove..”

Si è arrivati ad un livello in cui basta avere dei buoni avvocati o semplicemente battere fortemente sulla propria tesi, che un cittadino passato col rosso, riuscirebbe a cavarsela convincendo tutti che il semaforo era daltonico.

L’ultima della serie è arrivata in questi giorni: un parroco marchigiano, tal Don Giangiacomo Ruggeri, conosciuto anche come “Don Server”grazie alla sua propensione verso l’uso della rete per comunicare con i propri fedeli, è stato colto in flagrante mentre in spiaggia si scambiava effusioni con una13enne.

Ecco, questo è il livello di spudoratezza di cui parlavo prima. Non ci si nasconde nemmeno più, ma è normale che un prete vada in spiaggia con una ragazzina, si scambi baci e palpeggiamenti sotto l’ombrellone e in acqua. È tutto nella norma.

Forse però non per i bagnanti di quella spiaggia, che hanno denunciato massivamente il prete.

Probabilmente per loro non era così normale vedere un parroco limonarsi una 13enne. Che pudici, eh?

Il Don 43enne, portavoce del Vescovo di Fano, è stato filmato, e arrestato. Ma la chicca, c’è stata al momento dell’arrivo della polizia, quando ha esordito con un: “ho sbagliato, non mi sono reso conto..”

Allora, ci sta ammettere il proprio errore. Come un bambino che mangia di nascosto l’ultima fetta di torta. Magari nessuno lo vede, ma sa in cuor suo che prima o poi lo scopriranno. Figuriamoci se si mette in bella mostra mentre la mangia!

In questo caso nemmeno c’è stato il tentativo di celare il “misfatto”. È stato un ostentare un rapporto assurdo tra un prete 43enne e una 13enne. Capite bene il livello? 43enne, prete che in rete attaccava la pedofilia nella Chiesa, va con 13enne, e lo fa alla luce del sole, in mezzo ad una spiaggia affollata.

L’ammissione della colpa per un fatto del genere abbiamo stabilito che ci sta. Almeno non ha negato l’evidenza. Ma il dire di “non essersene resi conto”.. tocca QUASI il livello di giustificazione dei nostri cari politici disattenti.

Se però a tutti riesce così bene, ci sarà un motivo!! Provateci anche voi. Domani presentatevi in ufficio alle 12.00 invece che alle 9.00, e giustificatevi con un “ops, non mi ero reso conto di che ore erano!” e con nonchalances tornate a bere il vostro caffè. Oppure entrate in un concessionario, legatevi una moto al portachiavi, e provate ad uscire. Quando vi chiederanno cosa state facendo, esordite con un: “ma te pensa, si deve essere incastrata, mica ci avevo fatto caso!” Ed avviatevi verso l’uscita fischiettando.

Quando non ci sono motivazioni o scusanti, inventare qualcosa che non abbia senso pare essere la soluzione migliore, o comunque quella più gettonata ora come ora. Spararla più grossa che si può è di moda. Almeno finchè a qualcuno non verrà in mente che è l’ora di smetterla di farci prendere in giro dalla finta ingenuità, e punire i fatti per quello che sono, non in base alla giustificazione che si prova a dargli.

Sarà che il collarino bianco che sul clergyman dei parroci, a volte stringe troppo e non lascia passare ossigeno ai neuroni?

O che l’obbligo di castità, adottando un’espressione fantozziana, è una cagata pazzesca?


O forse che è ora di finirla di fare i falsi buonisti, e assicurare pene certe? Non più dure, ma certe!

Che il preticello di periferia si faccia qualche anno di galera se dovesse venir beccato, a chi giova?

Lui passa rinchiuso qualche mese in cui può solo peggiorare, giustizia non viene fatta, quando torna a casa avrà ancora le vecchiette del paese a difenderlo perchè loro lo conoscono, e sono tutte storie inventate dalla tv per fare notizia rovinando la vita della gente per bene, e nel frattempo ci sono dei bambini/ragazzini irrimediabilmente segnati.

È giusto di pochi giorni fa la notizia che un ultra 70enne volontario in oratorio accusato di aver mostrato un giornaletto pornografico a due bambine di 10 anni, ha patteggiato 2 mesi di carcere, quindi non sconterà un giorno.

Ieri hanno arrestato un 54enne farmacista che avrebbe abusato di almeno 3 ragazzini di 15 anni dal 2010 ad oggi.
Ed era insegnante di catechismo.

Che altro aggiungere? Solo la voglia di una pena certa ed esemplare.

Per carità, non sto inneggiando alla pena di morte, si risolverebbe ancora meno e gli si farebbe quasi un favore.
Pensavo più che altro a pene (mai termine fu più appropriato), laddove possibile, direttamente proporzionali al guaio combinato.

Vendevi mozzarelle tossiche?

Bene, in galera mangerai le tue mozzarelle per una decina d’anni.

Scaricavi liquidi altamente inquinanti nel fiume per non pagare lo smaltimento?

Ottimo, 15 anni di galera, e ti laverai con l’acqua che amavi tanto, fino a quando non ti spuntano le branchie.

Molesti un bambino?

Prima pubblico il tuo nome e la tua faccia su ogni muro, in modo che chiunque ti conosca sappia che genere di bestia sei, poi ti incarcero, e lì ci pensano i detenuti stessi a raddrizzarti (o piegarti, dipende dai punti di vista), e per ultimo, una bella castrazione.

No, anche se suggestivo, non mi riferisco a ghigliottine per genitali. Devono trovarlo sempre lì il loro arnese. Devono avercelo a portata di mano, ma senza la possibilità di poterci fare nulla. Zac-zac. Un’operazioncina, e il tuo giocattolo non si sveglia più. Giace lì, adagiato nelle mutande, per ricordarti quello che tanto ti divertivi a fare, e che ahimè, ora anche volendo, non si può più concretizzare.

Chi è causa del suo mal, pianga sè stesso.


Chi è causa anche del male altrui, deve essere messo nella condizione di non avere più lacrime per autocommiserarsi. Soprattutto se parliamo del male di bambini, causato da individui che dovrebbero guidarli alla scoperta della vita.

Ovviamente, non che un pedofilo che non sia un pastore di anime, una guida spirituale, un qualsiasi esponente del mondo ecclesiastico, non mi scateni lo stesso schifo.

Mettiamola così: la ciliegina sulla torta in questi casi in cui è un religioso ad abusare di ragazzini, è proprio il veder concretizzare il buon vecchio predicare bene e razzolare male. È quello che da fastidio.

Se un uomo viene picchiato ingiustamente per strada, ci si dispiace. Se è un esponente delle forze dell’ordine a farlo, aumenta lo sdegno. Se un industriale abbandona lastre di amianto in un campo, ci causa rabbia. Se è un iscritto a WWF a farlo, aggiunge gravità al gesto.

Non conosco e non comprenderò mai le motivazioni che possano portare a gesti simili, ma un prete pedofilo rimane tale, che lui se ne sia accorto o meno.

E non ci potrà essere mai giustificazione che tenga. Gli alibi sono per gli innocenti, per i colpevoli può esistere solo disgusto

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Prete accusato di pedofilia per sesso con 13enne: ora rimesso in servizio a Perugia



Don Ruggeri
, 44 anni, nell'estate scorsa si fece beccare a fare del sesso su una spiaggia di Torrette con una 13enne della sua parrocchia. A metà aprile chiuderà l'inchiesta ma lui è ancora in servizio: trasferito in Umbria

E' pensantemente accusato di pedofilia Don Giacomo Ruggeri - 44 anni - ed è stato trasferito a Perugia dove lavora direttamente nella biblioteca della diocesi. Un luogo di fatto destinato ad essere a contatto con il pubblico anche se questa situazione varia a secondo delle mansioni e non si conoscono quelle del parroco. Don Ruggeri è stato filmato, seguito e arrestato da agenti in borghese dopo che aveva fatto del sesso sulla spiaggia di Torrette con una minorenne di 13 anni della sua parrocchia. 

Dal dicembre scorso è stato rimesso in liberà ed è in servizio al Vescovado di Perugia. E tutto questo quando il Pm intorno al 20 aprile deciderà di chiudere le indagini e molto probabilmente chiedere il rinvio a giudizio. Molte le polemiche in questi giorni arrivano anche dalle Marche, sponda Fano, dato che il prete dopo essere stato sospeso dalla Curia di Fano e stato riportato in servizio in quella perugina.

Don Ruggeri era stato denunciato dal bagnino testimone delle effusioni con la minore, una delle parrocchiane del sacerdote ad Orciano. Il 2 agosto scorso la tredicenne era stata ascoltata con la formula dell'incidente probatorio e l'assistenza di una psicologa. Una testimonianza secretata, nella quale la vittima avrebbe descritto un rapporto privilegiato con il sacerdote. "Non so cosa mi sia successo": ha sempre detto agli inquirenti l' indagato, che all'epoca dei fatti era anche direttore dell'Ufficio comunicazioni sociali e della web tv della Diocesi, oltre che assistente regionale delle Scolte Scout. E adesso sta da noi.



http://www.perugiatoday.it/cronaca/prete-sesso-spiaggia-minori-don-ruggeri.html
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