VI. QUANTE COMMISSIONI ED INTER-
VENTI DELLA CHIESA CI SONO STATI?
Verso la fine di giugno del 1981, le notizie sensazionali delle “apparizioni della Madonna” ai ragazzi di Medjugorje hanno cominciato a diffondersi nei massa-media. A metà agosto dello stesso anno, dopo avere parlato coi cosiddetti veggenti di Medjugorje il 21 luglio, nella sua prima Dichiarazione il Vescovo di Mostar-Duvno, Mons. Pavao Zanic, ha evidenziato che la questione più difficile è: si tratta di una "esperienza soggettiva dei ragazzi o di qualcosa di soprannaturale?" (O. P., p. 192). anche se lui in molte occasioni ha informato il Papa e la Santa Sede riguardo alle diverse opinioni su Medjugorje, il Vescovo ha ritenuto che era necessario nominare una commissione diocesana per studiare gli eventi.
A - La Cancelleria della Diocesi di Mostar.
La Prima Commissione della Chiesa (1982 - 1984).
Il Vescovo Zanic nominò l’11 gennaio 1982 la prima Commissione che lavorò fino al 1984 (O. P., p. 43). Era composta da quattro teologi, 2 preti diocesani e 2 religiosi.
Le nuove scoperte del Vescovo.
La Commissione non si era ancora neppure riunita, quando il 14 gennaio 1982 successe qualche cosa che ha segnato una volta e per sempre la posizione del Vescovo. Quel giorno [14-1-1982], tre dei "veggenti" vennero a Mostar con il messaggio della "Madonna" secondo il quale il Vescovo, riguardo al famoso Affare Herzegovina, avrebbe agito troppo in fretta, avendo cercato di rimuovere i due pastori francescani associati che stavano causando problemi in Mostar.
Il Vescovo, che nel corso della sua vita aveva venerato la Madonna con numerose devozioni e pellegrinaggi, al sentire che l’Apparizione di Medjugorje lo stava accusando di disturbo irreligioso riguardo alle parrocchie; che [l’Apparizione] non riconosceva in lui un fedele figlio della Chiesa e della Madonna, la Madre della Chiesa, alla quale un anno prima, nel settembre 1980, era stata consacrata la chiesa Cattedrale di Mostar; [al sentire] che l’Apparizione stava difendendo frati religiosi disubbidienti che stavano ostacolando il normale funzionamento della Cattedrale, cominciò a considerare con sospetto i "messaggi" e le "apparizioni" di Medjugorje.
Nonostante ciò, la Commissione cominciò il suo lavoro.
Gran segno.
La Commissione ebbe tre conversazioni coi "veggenti". Nel 1982 la terza riunione portò dei risultati. Su richiesta del Vescovo, la Commissione chiese ai "veggenti" di scrivere in duplice copia, che genere di "gran segno" sarebbe apparso e quando sarebbe avvenuto. Loro avrebbero messo le loro risposte in due buste e poi le avrebbero sigillate. Una delle buste sarebbe stata tenuta da loro mentre l'altra dall'ufficio di Cancelleria. Quando il "gran segno" fosse avvenuto, le buste sarebbero state aperte e la verità verificata.
Comunque cinque dei "veggenti" rifiutarono di rispondere alle domande, perché la Madonna non glielo permetteva.
Tuttavia il seminarista Ivan rispose per iscritto alle domande. Disse persino che la Madonna non gli aveva impedito di rispondere alle domande. La sua risposta era più che impropria. Un buon numero di bugie e di trucchi è legato a questo "gran segno", che finora non è accaduto (O. P., pp. 102-108).
La Risposta alla Santa Sede.
Nel novembre 1983, la Congregazione per la Dottrina della Fede chiese al Vescovo se la Commissione era pervenuta a delle conclusioni. Il Vescovo Zanic scrisse uno studio su Medjugorje e sull'Affare Herzegovina e lo trasmise al Cardinale Josef Ratzinger. Concludendo il Vescovo si poneva le seguenti domande sulle "apparizioni":
— Provengono da Dio?
— La "Madonna" di Medjugorje ha portato qui più disturbo e più scompiglio di quanto ce n’era prima! Quindi lui non vede come possa accettare che questo provenga da Dio.
— Provengono dal diavolo?
— Lui ha difficoltà ad accettare come buona questa ipotesi, anche se un tal pensiero ha attraversato la sua mente.
— È tutto una beffa?
— Dall'inizio si può notare che i bambini qualche volta hanno mentito. Ma è chiaro che quello che loro dicono è quello che loro hanno sentito dai francescani, specialmente riguardo all'Affare Herzegovina.
Il Vescovo continua dicendo che attende il giudizio della Commissione e la cessazione delle "apparizioni". Il Vescovo ha aspettato 17 anni e la Madonna l’ha visto in cielo l’11 gennaio del 2000 (giorno della sua morte), prima di vedere cessare le "apparizioni" di Medjugorje.
La Seconda Commissione allargata (1984 - 1986)
Nel 1984 il Vescovo Zanic decise di allargare la prima Commissione. Scrisse a tutte le facoltà teologiche in Iugoslavia e richiese ai superiori religiosi il permesso di consentire che i loro esperti si unissero alla Commissione.
Ci furono 15 membri nella Seconda Commissione: 12 preti e 3 medici esperti. Tennero in tutto sette riunioni. La prima a Mostar nel marzo 1984 e nella stessa città, nel maggio 1986, la settima, durante la quale la Commissione completò il suo lavoro.I membri della Commissione votarono sulla seguente conclusione: Non constat de supernaturalitate (11 votarono 'pro', 2 'contro', 1 accettò 'in nucleo' e 1 si astenne).
La Commissione preparò una bozza di "Dichiarazione" nella quale furono elencate le "asserzioni inaccettabili" e le "dichiarazioni bizzarre", attribuite alla strana Apparizione.
La Commissione affermò anche che non erano necessarie ulteriori investigazioni né che fosse necessario differire il giudizio ufficiale della Chiesa.
Il Vescovo informò debitamente la Conferenza dei Vescovi e la Santa Sede e successivamente il pubblico durante la sua omelia in Medjugorje, nel 1987 (O. P., pp. 47-50).
La posizione negativa e notoria del Vescovo, che egli compendiò in 28 punti nel 1990, è significativa poiché parla della natura inautentica di queste apparizioni soprannaturali (O. P., p. 196).
Nell’agosto del 1993, il Vescovo Zanic consegnò la gestione della diocesi al suo successore, il quale continuò il suo lavoro speditamente.
B - La Conferenza dei Vescovi della Iugoslavia
I Vescovi della Iugoslavia sono intervenuti due volte, nel 1984 e 1985, e hanno chiesto ai preti e ai fedeli di attendere riguardo agli eventi di Medjugorje il giudizio della Chiesa, che sarebbe stato dato dopo investigazioni approfondite. Da questo momento, nessun pellegrinaggio sarà organizzato come se "la Chiesa abbia già dato un giudizio positivo" (O. P., p. 193).
La Terza Commissione (1987 - 1990)
In gennaio 1987, su suggerimento della Congregazione per la Dottrina della Fede, il Cardinale Franjo Kuharic, presidente della Conferenza dei Vescovi e il Vescovo Zanic fecero un comunicato ufficiale congiunto, con il quale annunciarono la formazione della Terza Commissione e con il quale chiesero ai fedeli di non organizzare pellegrinaggi, motivando "come sopra" che suonerebbero approvazione degli eventi di Medjugorje (O. P., p. 196).
La Commissione era composta da 11 preti (6 religiosi e 5 diocesani), 4 medici e psicologi ed una sorella religiosa con funzioni di segretaria.
La Commissione tenne 23 riunioni in Zagabria, presso il Segretariato della Conferenza dei Vescovi. La prima riunione ebbe luogo in aprile 1987 ed la ventitreesima in settembre 1990.
Una caratteristica della terza Commissione fu quella di lavorare sulle scoperte e sui risultati delle Commissioni precedenti ed ex novo. Tutto era fatto sotto giuramento e non fu fatta alcuna dichiarazione per il pubblico.
I risultati dei loro lunghi sforzi quadriennali furono presentati ai membri della Conferenza dei Vescovi in Zagabria nel 1990.
La Conferenza dei Vescovi tenne delle discussioni sulle "apparizioni" in quattro occasioni: 25 aprile, 9 ottobre, 27 novembre 1990 e 10 aprile 1991, quando la Dichiarazione su Medjugorje venne accettata attraverso un voto espresso in Zadar: 19 vescovi votarono per la Dichiarazione, mentre 1 si astenne.
La Dichiarazione afferma:
«««Durante la regolare sessione della Conferenza dei Vescovi della Iugoslavia, tenuta in Zadar dal 9 all’11 aprile 1991, è stato accettato quanto seguente :
DICHIARAZIONE
Fin dall’inizio i Vescovi hanno seguito gli eventi di Medjugorje attraverso il Vescovo del luogo, la Commissione dei Vescovi e la Commissione della Conferenza dei Vescovi della Iugoslavia per Medjugorje.
Sulla base degli studi fatti finora, non può essere affermato che si tratti di apparizioni o fenomeni soprannaturali.
Inoltre il ritrovarsi a Medjugorje dei fedeli provenienti dalle varie parti del mondo, spinti dalla fede o da altri motivi, richiede l'attenzione e la cura pastorale, prima di tutto del Vescovo locale e poi degli altri vescovi insieme a lui, così che in Medjugorje possa essere promossa una sana devozione verso la Benedetta Vergine Maria secondo gli insegnamenti della Chiesa. I Vescovi appronteranno anche speciali direttive liturgiche e pastorali che rispondano a questo scopo. Nel contempo continueranno a studiare tutti gli eventi di Medjugorje attraverso le commissioni.
Zadar, 10 aprile 1991
I Vescovi della Iugoslavia
»»»
L'Aggressione.
Negli anni seguenti, la Croazia e la Bosnia-Herzegovina si son ritrovate vittime di una terribile aggressione. Con la formazione di nuovi Stati, sono state stabilite nuove Conferenze di Vescovi. Nonostante la Dichiarazione della Conferenza dei Vescovi, Non constat de supernaturalitate ovvero che non può essere affermato che i fatti di Medjugorje riguardano apparizioni o rivelazioni soprannaturali, i seguaci di questo fenomeno affermano costantemente che la "Madonna sta apparendo."
Se, nonostante i visitatori curiosi e numerosi di Medjugorje e nonostante la massiccia pubblicità, accompagnata da carismatiche ispirazioni, se la Conferenza dei nostri Vescovi ha avuto il coraggio di dichiarare sulla base di investigazioni serie, solide e competenti che non c’è alcuna prova di apparizioni soprannaturali in Medjugorje, questo è pure un segno che la Chiesa anche nel ventesimo secolo è ancora "il pilastro e il baluardo della verità" (1 Tim 3, 15) - (O. P., p. 151).
C - Gli Interventi della Santa Sede
La Congregazione per la Dottrina della Fede è intervenuta quattro volte attraverso due dei suoi Segretari, mentre il Prefetto, Cardinale Ratzinger, ha fatto anche un importante intervento.
Nel 1985, Mons. Alberto Bovone notificò al Segretario della Conferenza dei Vescovi dell'Italia di non organizzare pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje.
Nel 1995, Mons. Tarcisio Bertone scrisse al Vescovo di Langres, Mons. Leon Taverdet, e a Mons. Lucien Daloz di Besançon, in Francia, i quali erano interessati a conoscere la posizione della Santa Sede su Medjugorje.
Nel 1998 infine, lo stesso Segretario scrisse a Mons. Gilbert Aubry, Vescovo di Reunion. Tutte queste lettere hanno evidenziato che i pellegrinaggi, sia privati che pubblici, non sono permessi se presuppongono l'autenticità delle apparizioni, poiché questo sarebbe in contraddizione con la dichiarazione della Conferenza dei Vescovi della Iugoslavia.
Il frei erfunden di Ratzinger.
Nel 1998, quando un certo tedesco raggruppò le varie dichiarazioni che apparentemente erano state fatte dal Santo Padre ed dal Cardinale Prefetto e le spedì in Vaticano in forma di memorandum, il Cardinale [Ratzinger] rispose per iscritto il 22 luglio 1998: "L'unica cosa che io posso dire riguardo alle dichiarazioni su Medjugorje attribuite al Santo Padre ed a me è che sono una totale invenzione" - frei erfunden - (O. P., p. 283).
Conclusione.
Non solo sono “completa invenzione" queste asserzioni attribuite al Santo Padre e al Cardinale Ratzinger , ma anche i numerosi messaggi di Medjugorje attribuiti alla Madonna (sono completa invenzione).
Se la nostra fede è considerata obsequium rationabile, servizio razionale a Dio, vera e sana adorazione spirituale, così come è giusto (Rm 12, 1), non può esserci posto per la fantasia o l’illusione riservata ad alcuno (O. P., p. 84).
La Chiesa è competente nel dire questo. Nel suo nome, 30 preti scelti e medici, lavorando insieme in tre Commissioni per 10 anni, in più di 30 riunioni, investigando con rispetto e competenza gli eventi di Medjugorje, hanno elaborato i risultati del loro studio. E non uno, ma venti vescovi hanno dichiarato responsabilmente che non esiste prova che gli eventi in Medjugorje concernono apparizioni o rivelazioni soprannaturali.
Il credente che rispetta ambo i principi, ratio et fides,aderisce a questo criterio di verifica, convinto che la Chiesa non inganna.
Riguardo a Medjugorje, esiste un vero pericolo che la Madonna e la Chiesa potrebbero essere privatizzate.
Delle persone potrebbero cominciare ad escogitare una Madonna ed una Chiesa secondo il loro proprio gusto, percezione e falsità: non sottoponendo la loro ragione come credenti al Magistero ufficiale della Chiesa, ma costringendo piuttosto la Chiesa a seguire e riconoscere la loro fantasia.
Credenti ingenui potrebbero lasciare facilmente poi le fontane viventi della grazia presenti nelle loro parrocchie per gironzolare in su e in giù a Medjugorje o per seguire in tutto il mondo i "veggenti", che, a proposito, grazie alle "apparizioni" hanno belle case ed un'esistenza comoda,almeno questo è quel che dicono i massa-media.
Ci sono almeno sei o sette comunità religiose o quasi-religiose, appena iniziate o già stabilite, che sono state fondate arbitrariamente a Medjugorje senza il permesso delle autorità diocesane locali. Queste comunità sono più un segno di disubbidienza che un vero carisma di obbedienza alla Chiesa!
Esiste un problema nella diocesi di Mostar-Duvno che negli ultimi anni è praticamente precipitato in uno scisma. Almeno otto preti francescani che si sono ribellati contro la decisione della Santa Sede di trasferire un certo numero di parrocchie amministrate dai francescani ai preti diocesani, sono stati espulsi dall'Ordine francescano e sospesi 'a divinis'.
Ciò nonostante, loro hanno occupato almeno cinque parrocchie con la forza e continuano ad celebrare funzioni sacre.
Loro celebrano invalidamente matrimoni, sentono confessioni senza facoltà canonica e invalidamente conferiscono il sacramento della cresima.
Tre anni fa inoltre hanno invitato un diacono della Vecchia-Chiesa Cattolica che falsamente si presentò come Vescovo per amministrare le cresime e "confermò" approssimativamente 800 giovani in tre parrocchie.
Due di questi [otto] preti espulsi hanno richiesto la consacrazione episcopale dal Vescovo svizzero della Vecchia-Chiesa Cattolica , Hans Gerny, finora senza alcun risultato.
Quindi molti sacramenti nulli, come molta disubbidienza, violenza, sacrilegi, disturbo, irregolarità e non un solo "messaggio" dalle decine di migliaia di "apparizioni" è stato diretto all’eliminazione di questi scandali. Una cosa molto strana davvero!
La Chiesa, dal locale al supremo livello, dall'inizio a questo giorno stesso ha chiaramente e continuamente ripetuto:
Non constat de supernaturalitate!
No a pellegrinaggi che attribuirebbero una natura soprannaturale alle apparizioni,
niente santuari alla Madonna (di Medjugorje),
niente messaggi autentici o rivelazioni,
niente vere visioni!
Questo è oggi lo stato delle cose.
Come saranno domani?
Noi li lasceremo nelle mani di Dio e sotto la protezione di Nostra Signora!
Mons. Ratko Peric
Vescovo di Mostar-Duvno, BiH