Dannati politici: L’Italia spenderà 25 milioni di euro per la bonifica di Chernobyl

Il governo italiano ha autorizzato un finanziamento a fondo perso di 25 milioni di euro per la bonifica di Chernobyl.

Nel decreto legge “per l’occupazione giovanile e la coesione sociale” approvato lo scorso giugno è stato inserito un provvedimento che prevede il versamento di 25 milioni e 100mila euro alla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo in favore della completa bonifica del sito di Chernobyl colpito nel 1986 dal famoso disastro nucleare.

Il comma relativo alla “donazione” è rintracciabile nel titolo terzo del decreto legge approvato il 28 giugno 2013 relativo a “disposizione in materia di Iva e altri misure urgenti”. All’articolo 11, comma 5 si può leggere il provvedimento.

E’ autorizzato un contributo in favore del Chernobyl Shelter Fund istituito presso la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo per l’importo complessivo 25.100.000 di euro. Il contributo è versato in cinque rate annuali, di cui la prima, per l’anno 2013, di 2.000.000 euro, e le successive di 5.775.000 euro per ciascuno degli anni dal 2014 al 2017.

Il comma “incriminato” dalla Gazzetta Ufficiale

Il Chernobyl Shelter Fund (Csf) è un comitato costituito nel 1997 dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e dall’Ucraina per “proteggere la popolazione e l’ambiente dall’inquinamento radioattivo” dovuto al disastro della centrale nucleare. Il progetto costerà complessivamente circa 768 milioni di dollari. L’Italia ha già versato al Csf all’incirca 50 milioni di euro. La Russia è l’unico stato che non contribuisce al fondo.

“Con tutto il rispetto per Chernobyl, le vittime e la paura delle radiazioni, in questa vicenda ci sono almeno due cose che mi fanno venire l’orticaria – spiega Mario Giordano, direttore di Videonews – La prima è la più ovvia: possibile che a quasi 30 anni dall’incidente dobbiamo ancora pagare per un disastro in un altro Paese? Non ci bastano i Belici nostri? Dobbiamo farci carico pure dei Belici altrui? E pure in tempo di crisi e spending review?”

Mario Giordano

“La seconda cosa che mi manda in bestia è che questo stanziamento – continua Giordano – per quando minimo, per quanto dilazionato negli anni (sono pur sempre soldi) viene nascosto in un decreto intitolato: “Misure urgenti per la promozione dell’occupazione nonché in materia di Iva”.

Ora io faccio una domanda semplice semplice: che occupazione si aiuta con lo stanziamento per Chernobyl?

E non è un po’ assurdo lamentarsi che non si trovano i soldi per abolire definitivamente l’aumento Iva mentre si finanzia il carrozzone che butterà soldi in un vecchio reattore per i prossimi 100 anni?”

 [Fonte: sanguisughe]