Il presidente del Senato Pietro Grasso ha nominato come componente della
commissione di vigilanza Rai, azienda partecipata dallo Stato, il
senatore Antonio Scavone, rinviato a giudizio con l’accusa di
truffa aggravata ai danni dello Stato e abuso d’ufficio.Secondo le ipotesi della magistratura,
Scavone, nella qualità di manager dell’Asp catanese, avrebbe avallato il procedimento burocratico che ha consentito di affidare senza gara un appalto milionario alla società partecipata da
Melchiorre Fidelbo,
marito della senatrice Anna Finocchiaro.Scavone si difende sottolineando di aver “soltanto trasferito alla Regione l’idea progettuale di informatizzare il Presidio sanitario di Giarre”. In questo modo però – secondo gli inquirenti – avrebbe favorito l’impresa, tanto che anche il marito della
Finocchiaro è imputato nello stesso processo.
Scavone è stato anche condannato dalla Corte dei Conti con l’accusa di aver provocato un danno erariale da quasi 400mila euro, si difende sottolineando di aver nominato “i migliori esperti della pubblica amministrazione che hanno portato benefici economici all’azienda”.
In Commissione di vigilanza
Scavone non è rimasto a guardare, ha presentato un emendamento chiedendo che
parte del canone venga destinato alle televisioni private
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